firma contro l’attacco all’impianto antifascista della Costituzione

Associazione Nazionale Partigiani

Comandante Barbato Palermo

attacco all’impianto antifascista della Costituzione

Firma petizioni CGIL, o  petizione art. 21

Dietro la reazione incomposta ed irresponsabile della classe dirigente alla crisi, si profila sempre più chiaramente l’attacco forsennato al mondo del lavoro e all’impianto antifascista e democratico della nostra Costituzione.

L’ANPI di Palermo si dice fortemente preoccupata per l’estrema gravità e fragilità della situazione italiana con riguardo alla tenuta democratica ed antifascista della nostra Repubblica.

Il governo ha per un lungo periodo sottovalutato o addirittura negato l’evidenza della crisi, forse anche per condurre più facilmente in porto una serie di provvedimenti “personali” fra i quali il rientro “scudato” dei capitali illegalmente occultati all’estero.

Oggi, profittando di una situazione certamente grave anche sotto il profilo della credibilità e affidabilità istituzionale, stanno fra le righe della così detta manovra, portando un vero e proprio attacco alla nostra Costituzione.

Lo stanno facendo trincerati dietro quella che fanno apparire come una necessità ineluttabile dettata dalle leggi “sovrannaturali”  dell’economia e del mercato.

Così passa lo stravolgimento dell’art. 41 della Costituzione che letteralmente recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana…” .

L’art. 1 della Costituzione “L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.”  viene capovolto a favore dell’impresa per portare fino in fondo la compressione e la precarietà del mondo del lavoro, fino alla provocatoria soppressione dell’artico 18 sulla non licenziabilità senza giusta causa.

E ancora la proposta di legge Fontana n. 3442, recentemente approvata in Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che punta al riconoscimento giuridico dei miliziani terroristi di Salò che, contro le leggi dello stato in quel momento rappresentato dalla monarchia, operarono vergognosamente al servizio dei nazisti lasciando dietro di loro una terribile scia di sangue.

E così il progetto di legge che si prefigge di abolire la XII norma transitoria e finale della Costituzione che  espressamente recita: “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Infine la provocazione finale: l’abolizione delle uniche tre festività civili del nostro paese, 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno che racchiudono la nostra storia e la nostra identità nazionale.

E’ una proposta, oltre che ingiustificata, vergognosa, degna di una classe dirigente senza storia ai cui vertici non per caso ci sono gli ultimi epigoni della P2.

L’ANPI nazionale è intervenuta già più volte ribadendo che i principi della nostra carta costituzionale non sono negoziabili, non sono barattabili. Con Margherita Hack diciamo che 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno sono tre date di immenso significato per la nostra democrazia e ci opponiamo con forza a questa vergognosa provocazione del governo.”

ANPI Palermo

qui firma petizione CGIL

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