di Delia Parrinello
la storia. Giovanni Ortoleva fu trucidato a soli 24 anni nella strage di Salussola: non volle abbandonare i compagni, preferì morire con loro.
Sabato prossimo una cerimonia solenne, con un inno a lui dedicato. Nella piazza sarà piantata la rosa «Bella ciao».
Importante simbolico dono dell’ANPI Ravenna presieduta da Ivano Artioli membro del comitato nazionale dell’ANPI che a Isnello porterà il messaggio del presidente nazionale Carlo Smuraglia .
Il racconto del sopravvissuto che lo conobbe.
..Unparente giornalista non allunga la vita ma… assicura la promozione mediatica della morte eroica. Ed è così che trova la giusta celebrazione lo sconosciuto partigiano GiovanniOrtoleva, titolare di una piazza di Isnello: così sconosciuto che lasua piazza, perfino per il sindaco Pino Mogavero, è piazza Generale Ortoleva.
L’avanzata parte da un discendente del partigiano, il giornalista Antonio Ortoleva, con ricerche ed assemblaggio di pezzi di vita, e piano piano diventa trionfo di ricordi, premiazioni e congressi, memorialistica della Resistenza, concorsi scolastici ed associazioni intitolate. Con un progetto editorial-teatrale a curadello stesso Antonio Ortolevache proporrà la tesi del parallelismo eroico e sostanziale fra partigiani anni ’40 e giovani precari Duemila («entrambi si sono sbracciati, si sono impegnati e si impegnano per un’Italia che è un po’ a pezzima pur sempre libera»).
Il massimo della festa arriverà con la «Marcia eroica del partigiano Giovanni Ortoleva» ,un inno per organo composto dal musicista Vito Gaiezza: sarà suonato il 3 settembre, e quel giorno con tutti gli onori torneranno a casa le ceneri del giovane partigiano della 109^ Brigata Garibaldi, finora sepolto a Salussola.
Partito a 21 anni e morto a 24, «crocifisso di piombo». Fucilato dai nazifascisti con una trentina di compagni nella strage di Salussola. Ucciso per sua precisa volontà con i compagni che non vuole abbandonare per passare dall’altra parte. Eppure fino all’ultimo era possibile.
Queste le testimonianze su Giovanni Ortoleva, nome partigiano Jacco o Jacon. Queste le parole di un sopravvissuto che oggi ha 94 anni e si chiama Sergio Canuto Rosa, soprannome partigiano «Pittore»: ha parlato con tanti, parla spesso di quei giorni, la sua testimonianza è stata raccolta in un volume di memorie dalla staffetta partigiana Cesarina Bracco. «Stanchi e disperati ci rifugiammo in una cascina del biellese, ci addormentammo ma ci sorpresero e non potevamo sparare: avevano con loro alcuni nostri compagni. Il giorno dopo fummo divisi in due gruppi, 12 vennero fatti partire alla volta di Vercelli, 32 rimasero.
Poi portarono via il primo, era Jacco. Quando tornò ci riferì che il comandante dei fascisti era un suo compaesano, erasiciliano. Tra i due vi furono numerosi colloqui, poi Jacco rientrò e ci disse che lui avrebbe potuto salvarsi, “basta che io accetti di indossare una loro divisa e passare dalla loro parte…”. Lo guardammo tutti sbalorditi e nessuno diceva una parola, sapevamo che la scelta che avrebbe fatto sarebbe stata per la vita o per la morte, scegliere di morire a vent’anni non è facile. Poi il silenzio fu rotto dalla sua voce colma di pianto: “Non posso, non posso, questa è la mia divisa, siete voi i miei compagni, i miei amici,qualunque sia la sorte sarò al vostro fianco”. La scelta era fatta, ci stringemmo a lui e sentivamo le sue lacrime».
Li portano via su un camion e attraversano la nebbia del marzo biellese. Arrivano in una piazza, in una stanza, le sevizie arrossano le pareti, Pittore non vede più nulla, «sentivo i colpi cadere su di me e l’aria si riempiva di gemiti e urla». Quindici muoiono dissanguati. Il mattino arriva il sergente con il plotone d’esecuzionee impreca perchè pochissimi sono rimasti in vita. Ordina la fucilazione, è il 9 marzo del 1945.
«Giovanni Ortoleva è un eroe e così va ricordato». Si mobilitano il Comune di Isnello ed il sindaco Pino Mogavero va in Piemonte, si muove alla ricerca del partigiano sopravvissuto che ancora ricorda l’eroe di Isnello, erealizza un video con l’intervista a Sergio Canuto Rosa che sarà proiettato nel giorno delle celebrazioni.
Fra gli organizzatori dell’evento l’Associazione nazionale partigiani e la sede di Palermo con Angelo Ficarra. Sabato prossimo ci saranno a Isnello i sindaci della Madonie e del Piemonte, il picchetto militare, i familiari locali e quelli diCatania, i figli e nipoti dell’avvocato Paolino Ortoleva. Da Ravenna arriverà la rosa Bella ciao e sarà piantata in piazza. Le scuole studieranno la Resistenza e per iniziativa del sindaco Mogavero il 9 marzo di ogni anno sarà «Giornata della liberazione». Il 3 settembre tutti in corteo, la banda musicale e le cento voci del coro Anima gentis canteranno per le strade Bella ciao: con l’eroe Ortoleva la rossa primavera.