Dal “Vomere” di Marsala del 26 Ottobre 2013 segnaliamo un interessantissimo articolo di Tiziana Sferruggia che porta in primo piano la riflessione sulla importanza del recupero della memoria del contributo di tanti uomini e donne siciliani alla lotta per la Libertà dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista.
Ci da notizia del recupero a cura dell’ANPI Marsala della storia di un centinaio di partigiani locali e ci descrive le gesta di quattro coraggiose donne marsalesi che decidono di partecipare alla lotta di Liberazione a costo della vita. FRANCA ALONGE diciassettenne, partigiana di una formazione operante nella valle dell’Orco. La madre Franca alla Liberazione andò a cercarla fra i partigiani che sfilavano a Torino; non sapeva che la figlia era stata uccisa in un agguato nazifascista pochi mesi prima l’11 gennaio 1945. BICE CERE’ nata a Marsala, militante nella brigata ‘Camicie Rosse Garibaldi’, ferita nella battaglia di Cà di Guzzo vicino a Bologna, muore a diciannove anni in un ospedale di Firenze dove era stata trasportata. FRANCA RALLO nata a Marsala nel 1924, si era sposata a Cefalù nel giugno del 1943 con l’ufficiale Vito Pellegrino ed entrambi furono fucilati a Novo Mesto in Jugoslavia il 28 Ottobre dello stesso anno, oggi sepolti nel tempietto dei Partigiani di Zuzemberk. Infine la staffetta partigiana GRAZIA MENINGI, nome di battaglia “signora Palmieri”, combatte con la divisione “I Rossi Combattenti” da 12 maggio 1944 al 7 giugno 1945.
Ringraziamo l’ANPI MARSALA per la segnalazione e ci auguriamo che quando prima queste gloriose testimonianze di civiltà, oggi di grande importanza per la loro levatura ideale e morale e per il messaggio alle giovani generazioni, possano trovare adeguata sistemazione nella collana dei quaderni delle ANPI siciliane sopratutto con l’obiettivo di garantirne la più ampia diffusione. af.
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