INDIMENTICABILE ABBRACCIO DELLA RESISTENZA ITALIANA CON LE LOTTE DEL MOVIMENTO CONTADINO SUL SACRARIO DI PORTELLA DELLA GINESTRA AI PIEDI DEL SASSO DI BARBATO.
E’ STATO IL SALDARSI DI DUE GRANDI STRAORDINARI SIGNIFICATIVI MOMENTI DELLA NOSTRA STORIA QUELLO DEI FASCI SICILIANI IL PIU’ GRANDE MOVIMENTO DI LAVORATORI IN EUROPA DOPO LA COMUNE DI PARIGI E LA GRANDE EPOPEA DELLA RESISTENZA RISCATTO MORALE E IDEALE DEL POPOLO ITALIANO E FONDAMENTO DELLA NOSTRA REPUBBLICA.
Stamani c’è stato a Genova l’addio laico al Compagno, Partigiano, Senatore ed Avvocato Raimondo Ricci.
Partigiano, arrestato, torturato dalla Gestapo, salvato per miracolo dall’Eccidio del Turchino (59 detenuti uccisi, al primo appello erano 60, non saprà mai perché si salvò e lo sentì sempre come una colpa, quasi un tradimento ai compagni), sarà un testimone chiave nel processo prima a Torino e poi ad Amburgo contro il criminale Sigfried Engel (noto come “Il Boia di Genova”).
Deportato a Mathausen a 23 anni, sopravviverà ad un anno di campo di sterminio, dove darà la sua formale adesione al Pci al compagno di prigionia Giuliano Pajetta, fratello del più famoso Giancarlo.
Torna in Italia, dove sarà avvocato penalista tra i più famosi, difensore di tanti arrestati durante i moti antifascisti del 30 giugno 1960.
Senatore per il Pci, si adoperò a scrivere molte leggi in materie giudiziarie, tra le quali la Legge “Gozzini”.
Fu membro della Commissione d’inchiesta sulla P2.
Fu Presidente Regionale e Nazionale dell’Anpi e dell’Istituto Storico della Resistenza. Proprio come membro dell’Istituto Storico della Resistenza si occupò in prima persona della ricerca degli elementi di prova a carico dei criminali nazisti. E’ alle sue indagini che si deve la scoperta degli “armadi della vergogna”, ossia gli armadi del Tribunale Militare di Roma (almeno mi pare di ricordare), dove erano nascosti tutti i documenti relativi ai vari eccidi nazisti in giro per l’Italia. Da quella scoperta (siamo negli anni ’90) iniziarono i vari processi in giro per l’Italia, alcuni ancora oggi in corso.
Negli ultimi anni è stato parte attiva dei Comitati a difesa della Costituzione.
Con noi Giuristi Democratici aveva preso contatto in occasione della costituzione della sede genovese, quando organizzammo un bel convegno contro la guerra in Jugoslavia al quale venne a parlare il nostro Presidente Lamacchia.
Ricordo che in quella occasione ci disse che la nostra era una ri-costituzione dell’associazione Giuristi Democratici, in quanto lui era stato tra i fondatori della sede genovese molti anni prima. Non sono forte in storia dei Gd, non so dire quando e come.
Personalmente ho l’orgoglio di sentirmi, indirettamente, un suo discepolo, in quanto il mio dominus, Avv. Vernazza, fece pratica da lui e rimase in studio con lui fino a quando Ricci continuò ad esercitare.
Ecco, un’ultima cosa che mi viene in mente.
Smise di fare l’Avvocato molto “giovane” (professionalmente parlando), perché sentiva che il suo ruolo istituzionale era incompatibile con la professione. Proprio come i vari Ghedini che abbiamo adesso in Parlamento.
Allego l’articolo di Repubblica che lo ricorda.
Stefano Bigliazzi