SOLIDARIETA’ ALLA PRESIDENTE DELL’AMAP DI PALERMO MARIA PRESTIGIACOMO

COMUNICATO STAMPA
Il forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni esprime solidarietà e vicinanza alla Presidente di AMAP
Palermo, 17 febbraio
Apprendiamo con sgomento dell’atto intimidatorio nei confronto del Presidente di AMAP Dott.ssa Maria Prestigiacomo. Aldilà della raccapricciante barbarie con cui si manifestano tali atti degni di un medioevo da farsa, una testa di capretto trovata sotto la scrivania della Presidente, resta alta la preoccupazione che sul riordino del sistema idrico in Sicilia continuino ad addensarsi interessi illeciti che arrivano a manifestarsi con simili vigliacche azioni.
Nel corso di questi dieci anni di lotta per l’Acqua Pubblica abbiamo registrato più volte, nei momenti più caldi, analoghi atti nei confronti di Sindaci ed amministratori locali che si battevano per le loro comunità; questo ennesimo atto intimidatorio dimostra che  siamo ancora lontani dall’obiettivo di una gestione del servizio idrico in forma pubblica e partecipata, che abbia caratteristiche di trasparenza ed efficienza a beneficio di tutti i cittadini. Lo abbiamo ribadito lo scorso 2 febbraio in IV Commissione Ambiente, quando l’Assessore Contraffatto ha annunciato che il governo regionale non intendeva opporre resistenza all’impugnativa del governo nazionale sulla legge per l’acqua pubblica, reiterando la richiesta di accesso agli atti ed in particolare la verifica del protocollo di legalità sottoscritto nel 2011 da stato, regione, prefetture e confindustria.
In Sicilia, lo abbiamo più volte affermato, la battaglia per l’acqua pubblica è innanzi tutto una battaglia per la legalità. Alla dott.ssa Prestigiacomo tutta la nostra vicinanza e solidarietà.  
 

Importante comunicato stampa di ieri del sindaco di Palermo che, all’ennesima intimidazione mafiosa, una testa di agnello mozzata, inflitta alla presidentessa dell’AMAP, Maria Prestigiacomo, denunzia senza mezzi termini le pressioni affaristiche e mafiose che insistono nel settore di ACQUA e RIFIUTI, con mandanti anche fra i politici/deputati/amministratori siciliani presenti in Parlamento nella Giunta regionali:

“Quanto tempo e cosa dovremo attendere perché vi siano atti e fatti conseguenti alle denunce che da anni ho, e in tanti abbiamo inoltrato, a tutte le autorità competenti per segnalare che su acqua e rifiuti in Sicilia si concentrano interessi privati, affaristici e mafiosi?
Quanto tempo e cosa sarà necessario perché il Governo nazionale, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, comprendano che in Sicilia vi sono soffocanti interessi speculativi privati nel settore idrico e dei rifiuti?
Quanto tempo e cosa sarà necessario perché si comprenda che in Sicilia, soprattutto su acqua e rifiuti, vi è una situazione di calamità istituzionale che vede al centro i comportamenti della Regione e di certi suoi assessori?”.

Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, incontrando poco fa Maria Prestigiacomo, presidentessa dell’AMAP, sotto la cui scrivania all’interno degli uffici dell’azienda è stata rinvenuta oggi una testa mozzata di capretto.

“E’ singolare che questo episodio sia stato preceduto da ripetuti sconnessi comportamenti dell’assessore regionale competente, che non mi stancherò di denunciare, come ho denunciato in ogni sede opportuna.
E’ altrettanto singolare che questo episodio arrivi alla vigilia di una assemblea dei sindaci che intendono garantire la gestione pubblica dell’acqua nella area metropolitana di Palermo, dopo la fallimentare e truffaldina gestione privata dell’APS”.

Alla presidentessa Maria Prestigiacomo rivolgo la solidarietà mia e di tutta la Giunta – ha detto il sindaco – certi che pur nella difficoltàdi questo momento, non verrà meno il suo impegno. Anche per confermare che il suo lavoro è lo specchio dell’impegno di tutta l’Amministrazione, sarà proprio negli uffici dell’AMAP che si svolgerà la prossima riunione della Giunta comunale, per ribadire che non consentiremo che a Palermo si realizzino le speculazioni e le ruberie che caratterizzano la gestione di acqua nel resto della Sicilia”.

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