è morto un combattente, Nicola Cipolla
è morto un combattente, Nicola Cipolla. Fino ai suoi 95 anni nulla ha fermato la sua totale dedizione, la sua intelligenza, la sua vita alla causa della liberazione degli oppressi. Di seguito un appassionato ricordo di Antonella Leto, il commiato dell’ANPI Palermo del fraterno filiale amico Ottavio Terranova, una bella testimonianza in “ Lettera Memoria e Libertà” di Domenico Stimolo. Lo ricorderemo sempre A. F.
Nicola è stato un pilastro della storia del movimento politico e sindacale siciliano ed italiano. Una intera vita spesa nelle lotte per i diritti delle persone, dall’antifascismo della prima ora alla riapertura della Camera del Lavoro a Palermo nel ’44 alle lotte del movimento contadino con la fondazione di Federterra di cui è stato segretario responsabile, Nicola non ha mai smesso di lottare ed immaginare un futuro migliore. La sua vita ed i suoi incarichi pubblici, tre volte deputato regionale tre volte senatore della repubblica, deputato europeo, non gli hanno mai fatto perdere di vista quale fosse l’obiettivo ed il significato vero del fare politica, che per lui è sempre stato essere al servizio delle lotte per i più deboli, contro la mafia, la militarizzazzione della nostra isola e paladino indefesso dell’ambiente. Il CEPES che aveva fondato insieme a Pio La Torre nell’81 quando insieme e dietro sollecitazione di Pio entrambi tornarono in sicilia per affrontare la mafia e le lotte contro i missili cruise di Comiso, è stato la sua vita dopo l’uccisione di Pio nell’82. Con il CEPES Nicola ha continuato a tenere viva la memoria e la verità su tanti fatti ancor oggi misconosciuti dalla storia ufficiale e da lui raccontati, ma sopratutto ha coltivato la speranza e progettato il futuro facendone un centro propulsivo di iniziative sul piano regionale, nazionale ed euromediterraneo. Il CEPES e Nicola sono entrati con entusiasmo nel Forum siciliano dei movimenti per l’acqua ed i Beni Comuni, collaborando a scrivere il testo di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione delle Acque in Sicilia, e quello per un nuovo piano energetico reg.le basato sulle rinnovabili. Per me è stato un grande, grandissimo onore diventare sua amica e compagna di tante lotte negli ultimi anni. Non ricordo più a quante assemblee, manifestazioni, iniziative abbiamo collaborato e partecipato insieme, quante ne abbiamo organizzate dietro la sua costante sollecitazione. Da quelle romane del Forum italiano dei movimenti per l’acqua alle campagne referendarie contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali, contro il nucleare, contro le trivellazioni, ai cortei contro la mafia, contro il MUOS, alle costanti proposte di nuove iniziative, non riuscivamo a stare al suo passo. Nicola aveva preso parte alle manifestazioni antifasciste dell’8 luglio del 1960, conosciuto il carcere, era a Genova per il G8, e pochi giorni fà ad un’iniziativa sulla risoluzione ONU sulla messa al bando delle armi nucleari Lorenzo Barbera, il compagno di Danilo Dolci, lo ricordava aiutare i contadini del Belice che protestavano a Roma dopo il terremoto ad essere ricevuti in Senato con cravatte acquistate in blocco ed indossate sui poveri abiti per superare lo sbarramento del cerimoniale. Nicola non si è mai fermato, neanche quando si è rotto prima un femore poi l’altro nel mettere in fuga col suo bastone chi tentava di rapinarlo. Era fatto così, sarebbe andato ovunque. Era all’ultimo sciopero generale della fiom a Roma, a fianco dei partigiani nella battaglia per salvare la Costituzione, per strada a raccogliere firme, sui giornali che non mancavano di pubblicare i suoi lucidissimi articoli. Nicola è stato tra i primi precursori dell’ambientalismo e la sua più grande preoccupazone, a 95 anni di età, erano i mutamenti climatici, l’evidente possibilità che la vita sulla terra potesse cessare per mano umana. Non si dava pace per il fatto che un tema tanto importante fosse costantemente e colpevolmente sottovalutato dalla politica. Per questo continuava a sollecitarci instancabilmente ad organizzare iniziative che mettessero le rinnovabili al centro di un nuovo modello di sviluppo. Con Nicola ed il CEPES abbiamo avviato il comitato per la conversione ecologica in sicilia e stavamo programmando le prossime iniziative per sollecitare ancora un nuovo piano energetico, acqua pubblica, rifiuti zero. Da tempo programmavamo una nuova iniziativa per sollecitare la trasformazione di Sigonella in aereporto civile. Sono talmente tanti gli episodi che ho avuto l’onore di sentir raccontare dalla sua voce di cui è stato protagonista e che si intrecciano con la storia d’Italia, tanti quelli che ha raccontato nel suo libro “Diario di un socialcomunista siciliano” e tanta la storia che avrebbe voluto ancora scrivere, perchè se il corpo si faceva più fragile la mente di Nicola è rimasta sempre lucidissima, informata e proiettata nel futuro sostenibile, che quello che oggi ci consegna insieme al peso della sua assenza è l’esempio di un uomo che non ha mai pensato di arrendersi o pensare a se stesso.Ci consegna l’onere e l’onore di continuare lee battaglie che abbiamo condiviso e cercare di vincerle, non per noi ma per tutti, ed anche un pò per lui. Grazie di esserci stato vicino e di averci insegnato tanto. Antonella Leto http://palermo.repubblica.it/politica/2017/07/30/news/morto_nicola_cipolla_storico_sindacalista_e_senatore_del_pci-171966093/
Cari Compagni ed amici, questa mattina ci ha lasciati il nostro carissimo Nicola Cipolla, grande storico, dirigente Comunista, fondatore della Camera del lavoro di Palermo, dirigente della Federterra, protagonista di tante lotte nelle campagne ed ovunque bisognava lottare per i lavoratori e per la nostra terra e per la democrazia, animatore di tante lotte. Antifascista, parlamentare Comunista in Sicilia nel Parlamento Nazionale ed in Europa. Con Pio La Torre ha fondato il CEPES che ha diretto con tantissimo impegno, fraterno amico e maestro di impegno e di vita per tanti di noi. Anche per la nostra ANPI è una grave perdita che onoreremo con la nostra presenza e le nostre bandiere, durante i suoi funerali. Ottavio Terranova
E’ morto Nicola Cipolla, protagonista in Sicilia
delle lotte sindacali politiche e sociali
Nella giornata di domenica 30 luglio è morto novantacinquenne nel suo luogo di residenza (Palermo) Nicola Cipolla – nato a Agrigento il 14 gennaio 1922 -, protagonista in Sicilia delle lotte politiche e sociali, già a partire dal 1944.
Pur avanti nel percorso degli anni si manteneva alto, massiccio, di viva lucidità intellettuale e con grande bontà umana.
Un tenace, indomabile e innovativo combattente, sempre in prima fila come sindacalista, rappresentante politico della sinistra e della società civile siciliana, per il riscatto degli sfruttati e per l’abbattimento delle condizioni di asservimento al potere politico-affaristico-mafioso.
Subito dopo il disfacimento della dittatura fascista – 25 luglio 1943 – si impegnò nel ricostituito Partito socialista, quindi, nel 1944 contribuisce in maniera determinante assieme al segretario comunista Cesare Sessa alla rifondazione della Camera del Lavoro di Palermo. Successivamente, nel 1946 lasciò il PSI aderendo al PCI guidato da Girolamo Li Causi. Quindi la sua attività sociale si svolse nel movimento sindacale, assumendo nel 1947 il ruolo di segretario responsabile della Confederterra /CGIL– Confederazione nazionale dei lavoratori della terra – in Sicilia, erede della Federterra soppressa dal regime fascista.
Fu in quella fase storica di fondamentale importanza per la Sicilia, organizzatore e protagonista delle numerose lotte contadine che si svilupparono intensamente in tutta l’isola, contro l’ enorme potere dei latifondisti sostenuti dalla mafia. I contadini, braccianti, sottoposti storicamente ad un laido sfruttamento, sorsero di nuovo, uniti e compatti, dopo le violente repressioni subite nel “Movimento dei Fasci Siciliani” del fine ottocento, per conquistare il riscatto sociale sempre negato e schiacciato. In quegli anni eroici “ i morti di fame”, resi servi e condannati ad infami condizioni di vita, furono protagonisti con l’occupazione delle numerosissime terre incolte da sempre accorpate nei feudi dai ricchi padroni. Tante le uccisioni, di lavoratori della terra e di sindacalisti.
In quegli anni Nicola Cipolla, nell’area occidentale dell’isola, oltre che a tanti altri sindacalisti e capi contadini fu a fianco di Pio La Torre, ucciso successivamente dalla mafia a Palermo il 30 aprile 1982.
Poi, si impegnò in un lungo e diretto nella politica istituzionale. Dal 1951 al 1963, per tre legislature fu deputato regionale, prima nella lista del “ Blocco del Popolo”, poi nel PCI. Senatore, dal 1963 al 1976 – componente della prima Commissione Parlamentare antimafia -, parlamentare europeo dal 1968 al 1976, sempre con il PCI.
Nel 1982, in collaborazione con Pio La Torre, fu fondatore del CEPES – Centro Studi di Politica Economica in Sicilia -, del quale per tanti anni è stato presidente e forza propulsiva in molteplici iniziative di impegno sociale e democratico, animatore fino all’ultimo.
Con le iniziative del Cepes è stato appassionato dirigente, operando in maniera decisa, anche in veste di organizzatore e di innovatore intellettuale attivista coordinatore, nei Movimenti per la pace e per la smilitarizzazione della Sicilia, promuovendo altresì, assieme a vari movimenti pacifisti, la conversione della base militare statunitense di Sigonella in aeroporto civile internazionale di Catania. Ha incentivato la cultura e la pratica dei valori ambientali e la difesa delle risorse naturali dell’isola, contro le scelte del nucleare, sostenendo l’ esigenza fondamentale di realizzare impianti energetici alternativi.
Ha sostenuto tutta la fase dei Movimenti “ No Global” e dei Social Forum, partecipando a molte iniziative in Italia e sul piano internazionale, dando un significativo contributo di elaborazione in analisi e progettualità finalizzate al sostegno e alla solidarietà per l’indipendenza dei popoli, contro il nuovo imperante colonialismo dettato dalle politiche della globalizzazione neoliberista, a danno dei cittadini del mondo e dei paesi del Terzo Mondo che costituiscono la parte più grande dello sfruttamento e delle conseguenti devastazioni ambientali in atto.
Ha sempre sorretto la necessità e il dovere per tutti i cittadini democratici di proteggere i valori costituzionali per realizzarne in forma compiuta i principi espressi dopo la riconquista della libertà, avversando in maniera determinata le azioni di stampo razzista e fascista che stanno assumendo conseguenze sempre più nefaste. Nell’ultimo periodo ha dato un contributo significativo ai Movimenti sorti in difesa dell’ Acqua pubblica, Forum per l’acqua, a sostegno dei Beni Comuni.
Per lunghi anni con i suoi scritti ha collaborato con il quotidiano “ Il Manifesto”.
Nicola Cipolla ha raccolto la testimonianza del suo lungo percorso di rivoluzionario civile e democratico, di integerrimo combattente a sostegno degli sfruttati nel libro “ Diario di un socialcomunista siciliano – tra memoria e futuro-“, edito nel 2013 da Editori Riuniti.
di “ Lettera Memoria e Libertà”