Milano Convegno 16 marzo 2013
Il 16 marzo, mentre la camera eleggeva Presidente una donna, Laura Boldrini, si svolgeva a Milano, Palazzo Marini, il convegno fortemente voluto dal Coordinamento femminile dell’ANPI.
Dopo l’apertura di Monica Minnozzi , il saluto dell’assessore Marco Granelli, in rappresentanza del Sindaco Pisapia, impegnato in compiti istituzionali e l’intervento del Presidente Carlo Smuraglia, Lidia Menapace, nel suo inconfondibile stile arguto ed impreziosito da un sottile umorismo, ha spiegato le ragioni del convegno: non si deve dimenticare che il fascismo voleva una donna suddita del marito, angelo del focolare, fattrice di braccia preferibilmente maschili che potessero combattere per la grandezza dell’impero, una donna cui doveva essere interdetto il lavoro e vietato il diritto di pensare.
Le donne impegnate nella resistenza hanno stravolto questo stereotipo, svolgendo un ruolo fondamentale di collegamento, di supporto alle brigate partigiane, hanno imbracciato le armi nella lotta per la libertà, la pace, la democrazia, hanno sfidato i pericoli fino al sacrificio, alla stessa stregua degli uomini.
Purtroppo, però, ancora oggi lamentiamo un cultura che non garantisce pari opportunità alle donne, in molti casi considerate ancora proprietà dell’uomo che arriva a commettere femminicidio quando si accorge che il suo potere comincia a scemare.
Questi temi sono stati affrontati ed approfonditi da relatori e relatrici di alto livello e grande competenza:Simona Lunadei, Dianella Gagliani, Raffaele Mantegazza.
La delegazione siciliana ha dato un suo apprezzato contributo all’ampio e ricco dibattito:Maria Letizia Colajanni ha ricordato il coraggio delle donne dei Fasci siciliani che già nel 1893, trent’anni prima che Mussolini tracciasse il suo detestabile profilo della donna, avevano costituito sezioni femminili in molti paesi della Sicilia, compiendo atti di vero valore come l’azione delle donne di Milocca liberatrici degli uomini carcerati nella caserma dei carabinieri perché impegnati nei fasci; Maria Grasso ha evidenziato i problemi di gestione dell’Associazione Donne insieme, unico sportello antiviolenza della provincia di Enna, priva di qualsiasi supporto istituzionale, basata esclusivamente sull’azione di 60 volontarie; Giusy Vacca ha lamentato le difficoltà che incontrano, specialmente nei piccoli centri, tutte quelle donne che, i figli ormai grandi, desiderano costruirsi una propria identità ed una propria autonomia,dopo aver rinunciato alle loro aspirazioni per dedicarsi esclusivamente alla famiglia ed ai figli, dipendendo in tutto dal marito .
Nelle conclusioni Marisa Ombra ha ripreso i temi trattati, auspicando quel cambiamento di cultura, che specialmente i giovani possono garantire, perché l’Italia non sia più uno dei paesi più arretrati di Europa.
Maria Letizia Colajanni