25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2023
RESISTENZA: OGGI DOMANI SEMPRE RESISTENZA
PACE LAVORO DIRITTI
I valori di libertà, giustizia, pace, uguaglianza che hanno animato la lotta di Liberazione, hanno dato vita alla Costituzione della Repubblica Italiana e devono restare a presidio della nostra democrazia.
Il 25 aprile del 1945 l’Italia venne liberata dal nazifascismo con una lotta che vide fianco a fianco uomini e donne di diversa formazione e fede politica e religiosa, operai e intellettuali, contadini, studenti e militari, uniti dal bisogno di rendere sovrana la propria vita e quella della comunità nazionale, nel segno della giustizia dopo 20 anni di dittatura.
Da lì la democrazia ha iniziato il suo cammino, da lì è nata la nostra Carta costituzionale.
Sono trascorsi 75 anni dalla sua approvazione e, ancora e sempre, essa va difesa da attacchi, insidie, tentativi di manomissione, non soltanto con scelte di resistenza, ma, soprattutto, lavorando per la sua completa attuazione.
I ripetuti e non occasionali casi di revisionismo storico, manifestatisi in questi ultimi mesi, puntano a una riscrittura falsa e pericolosa di eventi ormai da tempo definitivamente accertati, pure a livello processuale, e possono, di fatto, stravolgere la Costituzione nei suoi principi fondamentali e in tutte le sue parti.
La Resistenza ci ha potuto assicurare una Italia, “Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, dove “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. (Art.1)
Il diritto al lavoro e all’uguaglianza, il diritto ad avere i diritti sociali e civili, il ripudio della guerra e il diritto alla pace, sono un patrimonio di civiltà che va difeso, rafforzato e mantenuto e il 25 Aprile lo vogliamo ricordare e rivivere come la conquista di civiltà più importante della nostra storia patria.
Siamo in un momento in cui la guerra in Ucraina si fa sempre più aspra e devastante, guerra che sta determinando un drammatico cambio di scenario geopolitico, e le cui conseguenze non sono ancora facilmente determinabili. L’unica certezza è che ha causato decine di migliaia di vittime e distruzione e una corsa al riarmo nel mondo e nel nostro Paese, così tagliando risorse per lo stato sociale, per la sanità e per l’istruzione, oltre ad aver determinato una crisi energetica e una spinta inflattiva che si abbattono sull’intera collettività, ma soprattutto, sui ceti più poveri e indifesi.
E’ necessario continuare a battersi per l’applicazione piena e reale dell’art. 11 della Costituzione senza tentennamenti, false e ipocrite interpretazioni o “sotterfugi” internazionali.
In tal senso, bisogna che l’Italia e l’Europa assumano un ruolo politico e diplomatico autonomo al fine di creare le condizioni di un cessate il fuoco, promuovendo il dialogo e la pace.
Bisogna operare per la Pace in ogni momento e in ogni luogo, coinvolgendo e impegnando cittadine e cittadini ai quali si deve ricordare il rapporto indissolubile tra pace-democrazia-libertà-uguaglianza.
Senza la pace, tutto finisce: bisogna convincersi che ogni guerra – come ci ricorda quotidianamente la voce autorevole, potente e accorata di Papa Francesco – è un disastro in sé e, quindi occorre lavorare per togliere di mezzo ogni fattore di rischio e, pure, prevenirlo.
La guerra e la crisi energetica che ne è conseguita, hanno determinato un aumento record dell’inflazione, mettendo a rischio l’intera struttura economico-sociale con pericoli per la stessa democrazia.
Come siciliane/i e palermitane/i non possiamo rimanere indifferenti e fermi a guardare, ci mobilitiamo, scendiamo in piazza e ci riprendiamo questa giornata di festa, per mantenere vivo il ricordo della Resistenza e della Liberazione, in forma attiva e non solo celebrativa, fuori da una visione puramente retorica o soltanto simbolica, affinché nelle nuove generazioni si rafforzi l’amore per la libertà e l’impegno per i principi di giustizia sociale, per riaffermare i valori ricevuti in eredità: la solidarietà e il riconoscimento dell’antifascismo e della democrazia come valori comuni e doveri sociali.
Il 25 Aprile richiama tutti a un impegno costante per difendere e testimoniare ogni giorno questi valori, per un autentico patriottismo costituzionale.
Come siciliane/i e palermitane/i affermiamo con forza l’importanza di continuare la battaglia civile e culturale contro quelli che rimuovono, che dimenticano, che preferiscono la retorica alla responsabilità verso la propria storia, verso il presente e per il futuro.
Chiamiamo tutte e tutti, giovani e anziani, donne e uomini, cittadine e cittadini di oggi e di domani, tutte le forze che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, a festeggiare il 25 aprile, per non essere tra gli indifferenti.
Non si è antifascisti in silenzio. Il 25 Aprile è l’antifascismo Con la Costituzione nel cuore.
Palermo, 7 aprile 2023