dalla VOCE web

Riportiamo dalla “Voce web” con piacere,  anche se con colpevole ritardo, questo contributo di Franco Nicastro che cristallizza l’intensa partecipazione di una collettività, il tre settembre 2011, al ricordo del partigiano Ortoleva.

Il ricordo del partigiano Jacon
commuove e mobilita Isnello

Un paese intero si è ritrovato, con grande commozione, attorno al ricordo di Giovanni Ortoleva detto Jacco o Jacon, il partigiano di Isnello che affrontò il plotone d’esecuzione fascista per non tradire i propri compagni. Le sue ceneri ora sono nel cimitero del paese che lasciò giovanissimo a 21 anni e dove è tornato dopo quasi 70 anni. La sorella Giuseppina piangeva davanti al cippo che ricorda un eroe non per caso, ha detto il sindaco Giuseppe Mogavero, ma per scelta.
Il pianto di Giuseppina Ortoleva esprime la partecipazione sentita e viva di una comunità. È stata una giornata intensa per tutti. La mattina la cerimonia funebre nella chiesa madre di San Nicola, durante la quale il parroco ha tracciato di Ortoleva un profilo intenso e commosso che ha suscitato un applauso prolungato. E poi nel pomeriggio un incontro pubblico molto affollato coordinato dal giornalista Antonio Ortoleva, legato da parentela a quel giovane partigiano trucidato sui monti del Vercellese l’8 marzo 1945. C’era anche Carlo Cabrio, sindaco di Salussuola, il paese dove 66 anni fa il gruppo di Jacon fu catturato durante un rastrellamento in montagna dalle squadre fasciste della Repubblica di Salò. Da uno del “profondo Nord”, Cabrio ha riportato quella storia tragica all’origine della democrazia. E fu il sacrificio di uomini come Ortoleva, ha detto, a costruire un paese moderno e democratico. “E ora che sono qui – ha aggiunto – nel profondo Sud dico che c’è una sola Italia”.
All’incontro è intervenuto anche il giudice Giuseppe Di Lello, componente del pool di Falcone e Borsellino, che ha legato la resistenza al nazifascismo con la lotta alla mafia in Sicilia. “Due lotte – ha detto – che segnano oggi un unico percorso di difesa della democrazia”.
L’Anpi, l’associazione partigiani, era rappresentata a ogni livello con Ottavio Terranova, coordinatore siciliano, e Angelo Ficarra, segretario provinciale. Per L’Anpi nazionale è intervenuto Ivano Artioli.
Un lungo corteo, sulle note e sulle parole di Bella ciao che il Comune aveva fatto stampare in tante copie subito esaurite, è poi sfilato fino al cimitero. E qui si è conclusa, con una struggente interpretazione dell’inno partigiano, una giornata che ha fatto rivivere a Isnello una pagina della propria storia e della storia del Paese a cui Isnello ha dato un proprio contributo: tre propri figli, con Giovanni Ortoleva, hanno militato nelle formazioni partigiane.
Sono saliti nelle montagne “per riscattare la dignità e la liberà della Nazione” ha scritto Piero Calamandrei: quel pensiero è ora scolpito in una lapide che il sindaco Giuseppe Mogavero ha voluto attaccare sulla facciata del palazzo municipale.

04.09.2011 laVoceweb

Isnello riscopre Jacco il suo eroe partigiano

 

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