La lezione che ci viene dai fatti della Turchia

da Giuseppe Carlo Marino Presidente emerito ANPI Palermo

LA LEZIONE CHE CI VIENE DAI FATTI DELLA TURCHIA

LEZIONE DEL FALLITO GOLPE TURCO
I recenti accadimenti turchi evidenziano che attualmente vige in Turchia un regime totalitario di massa, capace, appunto, di mobilitare a suo sostegno larghe masse popolari manipolate e fanatizzate. Per rimuovere regimi siffatti – che contano sul radicamento “popolare” (come fu per il fascismo, per il nazismo, per il peronismo e per altre analoghe esperienze storiche del Novecento) – non è sufficiente, e addirittura risulta controproducente, il ricorso a strumenti di mera forza militare la cui sorte inevitabile, ben più che il fallimento stesso, è quella di essere condannati come “impopolari” e “antidemocratici”. Tutto questo dovrebbe far iflettere in ogni luogo, al di là della Turchia, e certamente anche in Italia, quegli ingenui che fanno coincidere l’affermazione della “democrazia” con la conquista del potere da parte di movimenti e relativi leader (penso in particolare ai Grillo e ai Salvini, senza escludere il renzismo) sostenuti da evidenti “maggioranze popolari”. Sulla strada dei populismi si corre velocemente verso le dittarure, quali che ne siano le specifiche connotazioni.

da  fb  GIUSEPPE CARLO MARINO

Angelo Ficarra Benissimo. Condivido. Facciamo chiarezza: quello che viviamo è un punto nodale dello attuale scenario italo-europeo-usa. Siamo forse di fronte alla conclusione fallimentare del processo della globalizzazione capitalista, ne sono tra l’altro sintomi gravi la violenza razzista in cui stanno precipitando, non da ora, gli stati uniti d’america, l’uscita-quasi fuga precipitosa- dall’Europa della Gran Bretagna. L’analisi seria a cui ci richiama Giuseppe Carlo Marino dei fascismi europei, che hanno fatto precipitare nel secolo scorso al punto più volgare e umiliante la storia dell’essere umano su questa Terra, banalizzando la violenza eretta a sistema e a ideologia di massa, ci porta ad essere molto più attenti e più cauti, BISOGNA FARE DI PIU’ PER FERMARE QUESTO SCIVOLAMENTO LENTO VERSO NUOVE FORME DI FASCISMO DAL VOLTO “DEM”: Signori ministri e plenipotenziari non basta chiedere alla Turchia di non scegliere la pena di morte; sappiamo bene che questo avamposto delle democrazie capitaliste occidentali conserva nella sua base nato ben 50 bombe nucleari, siamo di fronte a una pericolosa situazione ricattatoria. Non  possiamo fermarci a un Si o un No alla pena di morte nella Costituzione Turca e a chiudere gli occhi sulle migliaia di giudici e le migliaia e migliaia di cittadini già arrestati o uccisi. Apriamo gli occhi. Pensiamo a quello che sta succedento in Italia. Erdogan non fa misteri della sua aspirazione a cambiare la Costituzione per una Repubblica Presidenziale con pieni poteri. Guerra terrorismo pieni poteri. Stiamo attenti a quello che stanno combinando i nostri enfants gàtés a casa nostra. NO LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE NON SI DEVE TOCCARE.

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