Segnaliamo questo interessante saggio del prof. Giuseppe Carlo Marino, Presidente onorario dell’ANPI Palermo, edito dalla Università degli studi in formato ebook. Il saggio avanza una interpretazione dell’attuale fase storica calata nello scenario della globalizzazione. Il titolo, “Un’età contro la Storia“, evoca una suggestione e una prima riflessione sui tanti momenti di “storia negata” nei quali si è imbattuta l’ANPI Palermo Comandante Barbato nei processi da tempo intrapresi lungo il cammino del recupero della memoria della partecipazione dei siciliani alla Resistenza e alla lotta di Liberazione nonché delle lotte del Movimento dei Fasci dei Lavoratori siciliani, il più grande movimento di lavoratori in Europa alla fine dell’ottocento dopo la Comune di Parigi. Bologna 18/11/2017 AF
ps Il link per scaricare il saggio gratuitamente è il seguente: htpp:/www.unipa.it/dipartimenti/dems/ricerca/prodotti.hatml
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SINOSSI
Nelle forme proprie di un pamphlet, deliberatamente svincolato dalle consuete modalità accademiche di impianto e di scrittura, questo saggio costituisce il punto di arrivo dello sviluppo teoretico del lungo lavoro storiografico dell’Autore, segnato in profondità dalla lezione di Antonio Gramsci e consapevole del nesso inscindibile storiografia-filosofia. L’obiettivo perseguito è un’interpretazione unificante dell’attuale fase storica dell’Occidente dopo l’implosione del “socialismo reale” . Su un filo di analisi già inaugurato nell’anno 2000 in Eclissi del principe e crisi della storia (edito da Franco Angeli), il saggio consegue la sua originalità nella critica investigazione (superando le analisi “frantumate” fin qui emerse dal cantiere di una vasta pubblicistica) del carattere rivoluzionario, nel senso proprio di “rivoluzione strutturale”, dei processi in corso nello scenario mondiale della “globalizzazione”. Se ne mettono in luce criticamente le emergenze e le conseguenze più rilevanti: i cambiamenti radicali nella percezione del rapporto tra uomo e natura , il crollo della “ragione dialettica” e del pensare storico sotto la conseguita egemonia di una “logica formale” funzionale al primato conseguito dalla tecnica sulla stessa scienza; le categorie del “pensiero unico” della globalizzazione capitalistica e la falsa coscienza della de-ideologizzazione; l’occultamento della morte e la “sfida all’eternità”; la disgregazione del sociale e la fine dei “soggetti collettivi”; il degrado della libertà nella mera “libertà di consumare” e i processi alienanti che attivano nello scenario mondiale un inedito conflitto, e una falsa dialettica, tra “inclusi” ed “esclusi”; la mistificazione della “democrazia” che appare condannata alla deriva populistica; le antinomie di una “globalizzazione” paradossalmente assediata da se stessa.