Le nostre compagne dell’ANPI Palermo Claudia Pedrotti e Maria Letizia Colajanni alla Camera il 25 novembre contro la violenza sulle donne.
25 novembre 2017
E’ stata un’esperienza toccante, coinvolgente, emozionante.
La Presidente Laura Boldrini ha aperto i lavori lanciando un forte appello a tutte le donne (il 51 % della popolazione italiana), invitandole a rivendicare con forza il proprio diritto di essere libere, a non accettare con rassegnazione gli effetti della violenza travestita da amore, a denunciare, superando la paura e la vergogna, la violenza fisica e intellettuale subita all’interno della famiglia, nella vita quotidiana, nei luoghi di lavoro, a lottare contro ogni forma di discriminazione.
La Presidente ha evidenziato la necessità di un cambiamento di cultura che non riguarda solo quegli uomini che dovrebbero imparare a non considerare la donna un oggetto di proprietà ma che si dovrebbe verificare anche in quelle donne che subiscono passivamente ogni forma di violenza, in uno stato di sudditanza e di sottomissione; ha sottolineato il ruolo che la Scuola deve svolgere per produrre tale cambiamento, educando, iniziando dai più giovani, al rispetto della donna e alla parità di genere.
Primo intervento quello di Serafina Strano che, sia pur con le lacrime agli occhi, ha urlato con forza la sua rabbia per lo stupro subito durante il turno di notte della guardia medica di Trecastagni, e ha lamentato uno scarso interesse da parte delle istituzioni .
A seguire, voci di donne che hanno subito violenza e voci di donne che la violenza combattono, sia per compiti istituzionali sia perché impegnate nel volontariato: fra le prime quella della mamma che ha gridato il suo dolore per la figlia suicida a causa della persecuzione dei compagni, quella di una sopravvissuta a tentato femminicidio che ha voluto, mentre le tremavano le mani al ricordo della violenza subita, ringraziare il marito che le ha ridato serenità, quella di una madre che ha visto uccidere il figlio come vendetta da parte del marito, quella di una immigrata che ha trovato la forza di denunciare chi la sfruttava; fra le seconde sia quelle delle donne che quotidianamente , nelle forze dell’ordine e nella magistratura, si adoperano per tutelare le donne e vigilare per prevenire forme di violenza sia quelle delle donne che nelle Associazioni, quali “Il telefono rosa”,”Donne in rete contro la violenza” ed altre, forniscono un valido supporto psicologico ed assistenza legale.
A conclusione della giornata la scrittrice giornalista Serena Tandini ha letto un brano scritto da un uomo a riprova che il problema della parità di genere è sottovalutato, malgrado costituisca una vergogna per una nazione civile.
Volgendo uno sguardo all’Aula e osservando tutti i seggi occupati da donne, mi sono chiesta: se questo fosse il reale Parlamento, il senso pratico, la capacità di affrontare i problemi, la volontà di superare le divergenze ideologiche per uno scopo comune (tutte doti che caratterizzano le donne) l’Italia non sarebbe un paese migliore?
Maria Letizia Colajanni