Erede di una illustre famiglia siciliana, quella dei Bentivegna, che a partire da Francesco, Stefano e tanti altri, è sempre stata, dalle rivoluzioni risorgimentali dei primi dell’ottocento fino a Rosario partigiano romano della Resistenza, dalla parte delle lotte per la libertà.
“E’ stato un eroe della Resistenza, fu decorato dal presidente Luigi Einaudi con una medaglia d’argento al valor militare” (Adnkronos)
ieri sera mi ha raggiunto la triste notizia della morte di Rosario Bentivegna, che avrei dovuto incontrare in maggio, e oggi mi rammarico di non averlo potuto abbracciare….
Con lui se ne va una parte fondamentale della storia della resistenza italiana, fu l’autore dell’attentato di via Rasella, e fino al 2010 ha dovuto combattere contro chi lo voleva colpevole delle fosse Ardeatine.
Una sentenza della cassazione stabili’ che non fu mai cosi, ma che una certa parte di italia lo voleva colpevole per forza.
Solo 22 ore dopo l’attentato i nazisti iniziavano la feroce rappresaglia, non ci fu il tempo di niente.
E’ stata una gran brava persona, grande partigiano importante ciò che fece per svegliare le coscienze di una Roma paralizzata.
Con affetto
Silvia Bentivegna
“È il nome più conosciuto della Resistenza romana, perché ne fu indubbio protagonista e soprattutto perché a lui il comandante Carlo Salinari assegnò il compito rischioso di far scoppiare il 23 marzo 1944 al passaggio del Battaglione Bozen in via Rasella un carrettino pieno di tritolo che uccise 32 soldati nazisti. A quell’azione, decisa da Giorgio Amendola e dal comando delle formazioni garibaldine, parteciparono dodici partigiani dei Gap.”
Dino Messina dal Corriere della Sera del 24.9.11 in occasione della
presentazione del libro di Rosario Bentivegna:
"Senza fare di necessità virtù. Memorie di un antifascista", Einaudi.