L’ANPI PALERMO ABBRACCIA I TAMIL NEL GIORNO DEL RICORDO DEI CADUTI

DSC_0195DSC_0196Calore e vicinanza dell’ANPI accolto ieri 27 novembre da un grande applauso della platea Tamil presente al cinema Gaudium in via Terrasanta a Palermo per aver onorato il  primo caduto nella resistenza Tamil.

Il Primo Caduto nella resistenza tamil si chiama Sattiyanathan, luogotenente Shankar, caduto il 27/11/1982. La prima giornata dei caduti venne celebrata nel 27 Novembre del 1989. 

 

                                                                                    La prima donna caduta  nella resistenza tamil si chiamava Sagayaseeli Pethurupillai, secondo luogotenente Maalathy caduta il 10/10/1987. il  10 Ottobre viene celebrata la giornata delle Donne Tamil come simbolo di resistenza, rinnovo sociale e di emancipazione.  malathy

Il Fiore nazionale dei tamil, simbolo anche della resistenza tamil è la Gloriosa Superba o gloriosa Lily (Giglio rampicante). 10421494_771125206256608_4513691989703399745_n-u157403                                                                                             La logica degli oppressori è uguale a tutte le latitudini e ubbidisce alle stesse brutali violenti logiche di sempre: per rendere un popolo schiavo devi cancellargli la memoria, devi uccidergli di nuovo i morti. Sopra la foto di un cimitero Tamil disumanamente distrutto per cancellare la memoria. I Tamil saranno sempre, finché c’è memoria, un popolo libero.af

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UN’ETA’ CONTRO LA STORIA

Segnaliamo questo interessante saggio del prof. Giuseppe Carlo Marino, Presidente onorario dell’ANPI Palermo, edito dalla Università degli studi  in formato ebook. Il saggio  avanza una interpretazione dell’attuale fase storica calata nello scenario della globalizzazione. Il titolo, “Un’età contro la Storia“, evoca una  suggestione e una prima riflessione sui tanti momenti di “storia negata”  nei quali si è imbattuta l’ANPI  Palermo Comandante Barbato nei processi da tempo intrapresi lungo il cammino del recupero della memoria della partecipazione dei siciliani alla Resistenza e alla lotta di Liberazione nonché delle lotte del Movimento dei Fasci dei Lavoratori siciliani, il più grande movimento di lavoratori in Europa alla fine dell’ottocento dopo la Comune di Parigi. Bologna 18/11/2017  AF

ps Il link per scaricare il saggio gratuitamente è il seguente: htpp:/www.unipa.it/dipartimenti/dems/ricerca/prodotti.hatml

(per scaricarlo, digitare il suddetto link su Google e scegliere “Prodotti della ricerca”)

SINOSSI

Nelle forme proprie di un pamphlet, deliberatamente svincolato dalle consuete modalità accademiche di impianto e di scrittura, questo saggio costituisce il punto di arrivo dello sviluppo teoretico del lungo lavoro storiografico dell’Autore, segnato in profondità dalla lezione di Antonio Gramsci e consapevole del nesso inscindibile storiografia-filosofia. L’obiettivo perseguito è un’interpretazione unificante dell’attuale fase storica dell’Occidente dopo l’implosione del “socialismo reale” . Su un filo di analisi già inaugurato nell’anno 2000 in Eclissi del principe e crisi della storia (edito da Franco Angeli), il saggio consegue la sua originalità nella critica investigazione (superando le analisi “frantumate” fin qui emerse dal cantiere di una vasta pubblicistica) del carattere rivoluzionario, nel senso proprio di “rivoluzione strutturale”, dei processi in corso nello scenario mondiale della “globalizzazione”. Se ne mettono in luce criticamente le emergenze e le conseguenze più rilevanti: i cambiamenti radicali nella percezione del rapporto tra uomo e natura , il crollo della “ragione dialettica” e del pensare storico sotto la conseguita egemonia di una “logica formale” funzionale al primato conseguito dalla tecnica sulla stessa scienza; le categorie del “pensiero unico” della globalizzazione capitalistica e la falsa coscienza della de-ideologizzazione; l’occultamento della morte e la “sfida all’eternità”; la disgregazione del sociale e la fine dei “soggetti collettivi”; il degrado della libertà nella mera “libertà di consumare” e i processi alienanti che attivano nello scenario mondiale un inedito conflitto, e una falsa dialettica, tra “inclusi” ed “esclusi”; la mistificazione della “democrazia” che appare condannata alla deriva populistica; le antinomie di una “globalizzazione” paradossalmente assediata da se stessa.

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Itet “Sturzo” di Bagheria vincitore al Festival del Cinema di Montecatini

Per il terzo anno consecutivo l’Itet “Sturzo” di Bagheria vincitore al Festival del Cinema di Montecatini

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L’ITET Don Luigi Sturzo di Bagheria vince, per il terzo anno consecutivo, il concorso “Scuola Video Multimedia Italia” riservato a tutti gli Istituti del territorio Nazionale con il documentario “Storia del partigiano Calogero Bracco”.

Il Festival, organizzato dalla FEDIC Scuola (Federazione Italiana dei cineclub), dal M.I.S.F.F. (Montecatini International Short Film Festival), dalla Regione Toscana con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione è giunto alla XIV edizione e ha fatto registrare una notevole partecipazione di scuole che hanno inviato i propri lavori. A ricevere il premio dalle mani dell’attrice Sara Maestri, madrina d’eccezione della serata, le alunne Laura Testa e Sonia Gargano accompagnate dal Professore Gaetano La Mantia (foto).Il video racconta la storia del partigiano Calogero Bracco di Petralia, trucidato dai fascisti a Trinità (Cuneo) il 9 aprile del 1945.
La giuria tecnica presieduta dalla regista Laura Biggi, dal presidente Nazionale della FEDIC Lorenzo Caravello e dal critico cinematografico Paolo Micalizzi, ha sottolineato nella motivazione l’impegno sociale e culturale dei ragazzi mettendo in evidenza l’accurata ricerca storica e l’uso di una diversa metodologia nello studio della disciplina.

Il docufilm vuole sottolineare con interviste, filmati d’epoca e dati storici la partecipazione dei Siciliani alla Resistenza e alla guerra di liberazione dalla dittatura nazifascista. Più di 2500 sono stati i Siciliani che hanno combattuto nel Nord-Italia per la libertà; di questi, 152 sono morti nel solo Piemonte e più di 60 si sono immolati nelle altre regioni settentrionali.

La partecipazione dei Siciliani, afferma Paolo Varisco del laboratorio cinema, è stata volutamente dimenticata per decenni e sui libri di testo non viene mai ricordata. Noi con il nostro lavoro abbiamo cercato di restituire ai nostri coetanei una parte importante di memoria storica che per diverse ragioni ci è stata rubata.

Per Simona Lanza, invece, è stato emozionante scoprire che in Piemonte i Siciliani costituivano il gruppo combattente più numeroso dopo quello piemontese. Inoltre il comandante di tutte le formazioni militari che operavano nella regione era il Siciliano Pompeo Colajanni nome di battaglia “Nicola Barbato”. Vincenzo Modica di Castelvetrano, continua Simona Lanza, era il vice-comandante e combatteva con il nome di battaglia “Petralia”. E’ stato lui a portare la bandiera italiana nella giornata della liberazione di Torino nonostante fosse ferito ad un braccio.

Il premio assegnato al nostro istituto non è stato l’unico, poiché la giuria ha consegnato al professore Gaetano La Mantia un riconoscimento alla carriera, per i numerosi premi vinti al festival e per la qualità dei suoi lavori che hanno contribuito alla divulgazione del cinema a scuola.

E’ stata un’esperienza che ci ha arricchito culturalmente e ha dimostrato ancora una volta l’alta valenza didattica del linguaggio delle immagini e del cinema inteso come metodo di ricerca e strumento di crescita umana, sociale e culturale. Il cinema è un lavoro collettivo, dice il prof. La Mantia, per cui “sento il bisogno di ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato al laboratorio, la preside Alessandra Servito, il nuovo dirigente scolastico professore Vito Cudia, il signor Giuseppe Valenti che ci ha seguito più volte a Petralia e Isnello e ha curato le riprese e il montaggio.

Il premio più grande per noi è stato, però, quello di aver reso vivo il ricordo di coloro che sono morti per la nostra libertà. Come dice Sant’ Agostino “ La memoria è il presente del passato”. Essa infatti ha la forza di vincere il tempo e di far vivere in un eterno presente tutto ciò che ricorda. Il viso di Calogero Bracco e di tanti altri partigiani continuerà a vivere anche grazie alle immagini del nostro documentario.
Laura Testa e Sonia Gargano 5^A- AFM
ITET Sturzo B

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FASCISTI E MAFIOSI INCARNANO IL CONTRARIO DEI VALORI DELLA CARTA

Carla ANPI

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I cent’anni di solitudine dell’Ottobre

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Segnaliamo le interessanti riflessioni di Tortorella sulla Rivoluzione d’Ottobre. “Non lo studio di una tattica per il potere. Non il sostegno per appoggiarsi a qualcosa di già avvenuto. Il richiamo è all’ininterrotto bisogno del pensiero critico ai fini della lotta per la libertà e l’uguaglianza , per la giustizia e per la pace. Qui sta la vera spinta propulsiva nel tempo presente. “

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CARLA NESPOLO E’ LA NUOVA PRESIDENTE NAZIONALE ANPI. CARLO SMURAGLIA ELETTO PRESIDENTE EMERITO

Ieri sera sono rientrato a Palermo appena in tempo per andare direttamente a votare. Rientravamo, in parte su voli diversi, io Giusy Vacca, Giulia Giadone e Ottavio Terranova, dal Consiglio Nazionale dell’ANPI a Chianciano dopo avere ascoltato le appassionate parole dalla meravigliosa compagna Carla Nespolo appena eletta dal Comitato Nazionale nuova Presidente Nazionale dell’ANPI. Carlo Smuraglia  continuerà ad  arricchire l’ANPI col suo straordinario contributo umano e intellettuale come Presidente Emerito. Tutto questo in un clima straordinario di fratellanza, amicizia, solodarietà che costituiscono l’eredità identitaria e meravigliosa della Resistenza e della Lotta di Liberazione. af

Nelle foto qui sotto: Ottavio Terranova fra Carla Nespolo nuova Presidente ANPI e Carlo Smuraglia Presidente emerito; intervento di Ficarra; Giulia Giadone Presidente ANPI ENNA con Giusy; Giusy Vacca col Partigiano Berto Lorenzoni e Luisa Mazzetti,-1

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Giusy Vacca è con Berto Lorenzoni e Luisa Mazzetti.

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ANPI, ELETTA CARLA NESPOLO. LA PRIMA VOLTA DI UNA DONNA NON PARTIGIANA.
Cambio della guardia nell’Anpi, l’associazione che raggruppa non solo i partigiani, ma anche antifascisti e comuni cittadini. Eletta all’unanimità, Carla Nespolo è il primo Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ad essere donna e a non essere partigiana. Il suo predecessore, Carlo Smuraglia, diventa Presidente emerito dell’Anpi, “con particolare riferimento a specifici temi quali l’attuazione della Costituzione, l’impegno antifascista e la realizzazione del Protocollo ANPI-MIUR”.
Nata a Novara il 4 marzo del 1943 e residente ad Alessandria, Carla Nespolo è laureata in Pedagogia e insegnante. Prima parlamentare comunista piemontese, Carla Nespolo è di famiglia partigiana e antifascista. Lo zio materno Amino Pizzorno (nome di battaglia Attilio) era vice-comandante della VI (sesta) zona partigiana, operante tra Piemonte e la Liguria.
Le prime parole di Carla Nespolo? “Siamo il cuore democratico di questo paese, siamo l’antifascismo”.
Congratulazioni da parte di numerosi esponenti politici, sindacali e istituzionali, a partire dal Presidente della Camera Laura Boldrini.
In una lettera personale, Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro scrive: “Nel tuo futuro lavoro potrai contare sulla solidarietà, la vicinanza e l’aiuto della Cgil. So che ti attende un importante e gravoso lavoro, non solo per difendere e diffondere I valori della Resistenza, della libertà, della pace, ma anche per far sì che le giovani generazioni non solo conoscano la storia e la lotta di chi ha riportato la libertà e la democrazia nel nostro Paese, ma si avvicinino sempre più ai valori che ispirarono quelle donne e quegli uomini coraggiosi”.
Soddisfatta Barbara Pollastrini, vicepresidente del Pd ed esponente della sinistra dem: “Che bella notizia, la nomina di Carla Nespolo a Presidente nazionale dell’Anpi. Auguri affettuosi a lei, la prima donna a guidare un’associazione gloriosa che fa onore al Paese. E voglio aggiungere la mia riconoscenza a Carlo Smuraglia, ora nominato all’unanimità Presidente emerito, una personalità che è di esempio per cultura, rigore morale e passione civile”.
Esulta il Partito della Rifondazione Comunista: “Nel ringraziare Carlo Smuraglia per la coerenza e la determinazione con cui ha condotto la sua presidenza, l’elezione di Carla Nespolo rappresenta concretamente e simbolicamente la garanzia che l’Anpi e i suoi valori sopravviveranno al venir meno nei prossimi anni agli ultimi testimoni viventi di quella generazione di uomini e donne grazie ai quali l’Italia è risorta e ha riscattato la vergogna e la barbarie del nazifascismo. Per la prima volta una donna ed una non partigiana assume questo prestigioso incarico. È un aspetto che va sottolineato e che premia la volontà di coloro che nell’Anpi hanno voluto con forza l’apertura dell’associazione ai non combattenti. Per affrontare i compiti di tenere alta la memoria ed i valori propri dell’Anpi collocandoli nel XXI secolo la nuova Presidente sappia che potrà contare in tutto il territorio nazionale sui militanti del nostro Partito”.
Dopo avere ripercorso la sua carriera politica e la sua ispirazione marxista, il PCI – Partito Comunista Italiano elogia il suo antifascismo: “Al centro delle sue riflessioni teoriche e pratiche stanno, sempre più, la lotta Partigiana che, per impedimento anagrafico, lei non fa, ma che è tutta nella sua pelle per, diciamo così, trasmissione genetica e per il vissuto di quei valori. La sua è una difesa strenua, fin quasi lo scontro fisico, della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza contro il risorgere dei fenomeni fascisti e razzisti che puntano al negazionismo mai sconfitto.L’Anpi l’ha voluta ai vertici della dirigenza nazionale anche perchè contagiata dalla sua forza e dalla sua passione: lei, donna, ascolta i partigiani che ne sono dirigenti e viene contaminata da quel mondo che è sempre più il suo, fino a diventarne, appunto, la presidente nazionale. Ecco, questa è la sua vita, quella che ha condiviso con alcuni di noi che hanno provato a non lasciarla sola nell’attraversare un pezzo della storia di questo Paese”.
A Carla Nespolo giungono anche le congratulazioni di Un’alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza, guidata dalla costituzionalista Anna Falcone e dallo storico Tomaso Montanari: “In un contesto, come quello odierno, il ruolo dell’associazione dei partigiani è importantissimo, non solo sul piano della memoria storica ma anche sul piano politico e sociale, per sconfiggere i nuovi fascismi che provano a rialzare la testa in tutta Europa. Crediamo sia simbolicamente importante il fatto che, per la prima volta, la massima carica nell’ANPI sia ricoperta da una donna. Specie in un’epoca nella quale il ruolo della donna viene sempre più spesso strumentalizzato: è anche un omaggio al contributo fondamentale dato nella Resistenza dalle donne sia in armi, sia come staffette, sia come sostenitrici nella società civile dei partigiani”.
Tra i partecipanti all’elezione di Carla Nespolo, anche Angelo Ficarra e Ottavio Terranova, dirigenti di ANPI Palermo “Comandante BARBATO” e ANPI Sicilia. Dopo avere elogiato la nuova eletta, Angelo Ficarra si sofferma sul predecessore: “Carlo Smuraglia continuerà ad arricchire l’ANPI col suo straordinario contributo umano e intellettuale come Presidente Emerito. Tutto questo in un clima straordinario di fratellanza, amicizia, solidarietà che costituiscono l’eredità identitaria e meravigliosa della Resistenza e della Lotta di Liberazione”.

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L’ANTIFASCISMO IN MARCIA

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LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI: NO ALLE LISTE CASAPOUND

La presenza della lista di CasaPound alle prossime elezioni regionali in Sicilia desta sconcerto oltreché preoccupazione. Sono ben noti infatti, anche perché dichiarate, non solo le radici da cui trae azione e pensiero questa associazione, ma anche le modalità del suo operato “politico” che si traducono spesso in iniziative di violenza e prepotenza. Vanno segnalate, per esempio, a Milano e di recente a Grado le incursioni di questi signori nel corso delle sedute dei Consigli comunali che di fatto hanno bloccato con virulenza l’attività istituzionale e democratica. Vanno segnalati gli slogan e le prese di posizione che si pongono in una linea marcatamente razzista. Ci si chiede dunque come si possa continuare a tollerare questo continuo sfregio della Costituzione e dei fondamenti, dunque, della convivenza civile. È ora di dire basta e continuiamo con forza, in questo senso, a fare appello alle Istituzioni preposte e in particolare al Ministro dell’Interno perché vengano impartite istruzioni precise a tutti gli organismi dipendenti o comunque interessati (comprese le Commissioni elettorali ) perché non vengano ammesse liste che abbiano esplicitamente o implicitamente connotazioni fasciste e/o razziste

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

 

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Volnatino A5_Memoria oggi_19 ottobre 2017

Continua la riflessione, aperta il 27 maggio scorso con vari interventi,  sul processo di recupero della memoria dell’antifascismo e della partecipazione siciliana e meridionale alla lotta di Liberazione. Gli scenari nuovi aperti dalla ricerca di questi anni e dai risultati  sanciti dal Convegno di Napoli del Gennaio 2015, impongono nuovi e vasti impegni  di ricerca resi certamente più difficili e problematici per il pesante ritardo con cui siamo chiamati a fare i conti con la nostra Storia. Questo importante impegno lo dobbiamo all’Anpi, erede, come ci ricorda il nostro Presidente Carlo Smuraglia, dell’enorme patrimonio storico, ideale, morale e politico dell’antifascismo e della Resistenza Italiana.

 

 

 

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NON INFANGHIAMO LA SICILIA CON UNA LISTA INAMMISSIBILE CASAPOUND

NO PAUND

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