PER UN PROGRAMMA COMUNE DI RINNOVAMENTO DELLA SICILIA


 

Palermo  26 giugno Palazzo delle Aquile sala delle lapidi ore 16.30

 Promotori: CEPES, in collaborazione con ANPI Sicilia, ARCI Sicilia, Auser, Campagna per la  smilitarizzazione di Sigonella, CGIL Sicilia, Comitato Acqua pubblica Valle del Belice, Comitati Cittadini Ennesi, Cresm, Erripa “Achille Grandi”, FIOM Sicilia, Forum Siciliano Acqua e Beni Comuni prov. Palermo, FP CGIL Sicilia, FP CGIL medici, I Siciliani Giovani, Legambiente Sicilia, Movimento NO MUOS, Rete degli Studenti Medi, Siqillyah Sicilia,Un’Altrastoria.

 Monte Sole Marzabotto Strage nazifascista

Il CEPES, insieme ad organizzazioni, associazioni e  movimenti vogliono proporre la convocazione di un’Assemblea regionale, da tenersi a settembre,  per un programma comune di rinnovamento specie dopo la disastrosa esperienza dei governi Cuffaro e Lombardo.

In preparazione di suddetta Assemblea, giorno 26 giugno dalle ore 16.30 a Palermo Palazzo delle Aquile (con proiezione di brevi video), si svolgerà un dibattito di promozione di questa assemblea programmatica a cui saranno invitati a partecipare esponenti dei vari movimenti ed associazioni.

 

Per il CEPES, fondato 30 anni fa su iniziativa di Pio La Torre dopo il suo ritorno alla segreteria regionale del  PCI, l’iniziativa è particolarmente importante  per potere “elaborare analisi e proposte riguardanti aspetti generali e particolari dell’economia, dell’Autonomia e della cultura della Sicilia nell’ambito dello  sviluppo economico, sociale e politico dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo, al fine di favorire la creazione di piattaforme e strumenti per una politica di progresso” (statuto del Cepes). Il nucleo fondatore del CEPES era costituito da esponenti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei coltivatori, del movimento cooperativo, della cultura soprattutto universitaria,della sanità e della scuola e, fatto innovativo, del mondo ambientalista che cominciava a manifestare le sue iniziative. Fecero parte così fin dall’inizio esponenti della rivista ambientalista “Papir” come Gianni Silvestrini e Giuseppe Barbera e rappresentanti delle associazioni ambientaliste come Franco Russo. In questi 30 anni il CEPES, seguendo il percorso di pace e antimafia tracciato da Pio La Torre nel breve periodo del suo ritorno in Sicilia,  ha partecipato a tutte le iniziative  regionali e nazionali, dei grandi movimenti per la tutela e promozione dello stato sociale contro le crisi economiche, per la difesa dell’ambiente, con particolare riferimento ai problemi dell’acqua pubblica e delle energie rinnovabili, dando un contribuito al costituirsi di un fronte comune  a partire dalla lotta contro l’installazione in Italia di impianti di energia nucleare.

In un ambito di riforma delle istituzioni con particolare attenzione alle diverse forme di democrazia partecipativa e diretta, e con l’obbiettivo di condividere a livello territoriale e delle associazioni delle proposte di legge di iniziativa popolare sui temi in oggetto; proponiamo che la nostra discussione verta sui seguenti punti:

 

  1. La ripresa di iniziativa del movimento per la pace con lo spirito di Pio La Torre, oggi che  la Sicilia è diventata di nuovo, come all’epoca dell’installazione dei missili a Comiso, una piattaforma militare da cui partono le offensive di un interventismo  a carattere neocoloniale con: l’utilizzazione dell’aeroporto di Trapani Birgi per le guerre nel Mediterraneo e nel vicino e medio Oriente; l’installazione del Muos nella riserva naturale Sughereta di Ulmo a Niscemi; l’utilizzazione dell’aeroporto di Sigonella come base ravvicinata degli aerei senza pilota (global hawk e predator) che costituiscono una forma ancora più aggressiva e costosa della politica militare di offesa degli USA e della NATO. Vogliamo promuovere la costituzione di un Comitato Siciliano per  la smilitarizzazione e la pace e la collaborazione con tutti i popoli dell’area ed anche in analogia al movimento di 30 anni fa  attraverso una serie di prese di posizione dei Consigli comunali, dell’ARS con l’eventuale lancio di una sottoscrizione pubblica, e del Parlamento nazionale.

 

  1. La vittoria  dei referendum contro il nucleare, quindi, per le  energie alternative, e contro la privatizzazione  dell’acqua e dei servizi pubblici del 12 e 13 giugno 2011 che ha avuto in Sicilia un importante sviluppo e che ha portato   alla presentazione all’ARS  di un progetto di legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione, sostenuto da decine di migliaia di firme e dal voto di oltre 140 Consigli Comunali, in parte approvato dalla Commissione ARS competente. Occorre inoltre che venga rapidamente elaborato un nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale, in sostituzione di quello attuale, inutilizzabile e datato.  Questo atto è peraltro imposto dal Decreto sul “Burden Sharing” del 15 marzo 2012 che prevede che la Sicilia debba produrre nel 2020, cioè fra soli otto anni, una quantità di energia rinnovabile pari a 2,3 volte quella attualmente generata (in caso di inadempienza è previsto il potere sostitutivo del Governo). Occorre inoltre elaborare progetti di legge regionali:

– per l’utilizzazione integrale dei tetti degli edifici pubblici e delle altre superfici di  competenza degli enti locali per la produzione di energia rinnovabili finanziando, attraverso un fondo di rotazione presso la Regione Siciliana, i progetti elaborati dai Comuni.

– per gli edifici  di abitazione privata e di imprese   agricole, industriali e commerciali promuovendo una iniziativa tendente a stabilire da un lato obblighi di messa in sicurezza antisismica, di  risparmio energetico e di  produzione di energie rinnovabili e dall’altro a definire  incentivi che permettano ai privati di realizzare questi interventi attraverso mutui;

-promuovere percorsi di tutela dei beni comuni come l’acqua, la salvaguardia del territorio, la lotta contro trivellazioni per la ricerca di idrocarburi e gas, la svendita dei beni demaniali e delle coste, ecc.

 

  1. Liberare il sistema sanitario siciliano dalle ipoteche clientelari e affaristiche dei cosiddetti manager, nominati dai presidenti della Regione, e ritornare ad un sistema di controllo delle ASL  da parte delle amministrazioni locali, dei cittadini utenti e del personale sanitario come era previsto all’inizio dal SSN.  Anche a questo riguardo occorre elaborare un progetto di legge di iniziativa popolare a cui  chiedere l’adesione dei candidati delle forze politiche presenti nella campagna elettorale.

 

  1. La crisi dell’Autonomia siciliana, dovuta ad una errata riforma dello Statuto che ha portato a umiliare il potere legislativo e ad  una forma di dittatura presidenziale causa di malversazioni e di scioglimenti anticipati, immobilismo, clientelismo e incriminazioni per collusioni con la mafia, richiede una rivisitazione del sistema elettorale vigente. In particolare è grave che le sorti dell’Assemblea Regionale Siciliana dipendano dalle dimissioni o comunque dal decadimento del Presidente e possano determinare lo scioglimento della stessa come avvenuto nelle ultime due legislature. Si propone di sostenere una proposta di legge e una riforma del sistema elettorale basata sui principi di democrazia e rappresentanza collettiva reale.

 

Sono confermati gli interventi e la presenza di Nicola Cipolla, Valentino Parlato, Gianni Mattioli, Gianni Silvestrini, Mariella Maggio, Antonio Mazzeo, Enzo Traina, Luca Nivarra, Renato Costa,  Antonella Leto, Anna Bucca, Mimmo Fontana, Lella Feo, Angelo Ficarra, Alessandro La Grassa, Rosario Rappa, Michele Palazzotto, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e gli Assessori Giuseppe Barbera e Giusto Catania.

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