La figura carismatica e sovversiva di Maria Occhipinti

dal Link di seguito trascritto questi interessanti articoli di Fabio Gaudioso e Domenico Stimolo su Maria Occhipinti

http://www.argocatania.org/2014/09/11/il-secolo-breve-di-maria-occhipinti-un-film-felice/

Lasciamo oggi la parola a Fabio Gaudosio, docente di Storia e Filosofia, per ricordare la figura carismatica e sovversiva di Maria Occhipinti, coraggiosa e convinta pacifista nata nel 1921 e morta nel 1996, che ha attraversato molte delle vicende del Novecento. Luca Scivoletto le ha dedicato un bel docufilm, proiettato di recente al  cinema King, di cui Gaudioso è animatore.

Mercoledì 3 Settembre nella Sala grande della Multisala King Cinestudio di Catania è stato presentato, a cura de “La Città Felice”, il docufilm di Luca Scivoletto “Con quella faccia da straniera: il lungo viaggio di Maria Occhipinti”.

Puntuale l’introduzione di Mirella Clausi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, sul perchè della scelta di un documentario tra la ricostruzione storica e il profilo biografico come avvio della nuova stagione di attività della associazione femminile.

Ha preso poi la parola la sceneggiatrice del docufilm, Maria Grazia Calabrese, madre del giovane regista modicano e militante storica della sinistra ragusana, che ha tratteggiato con grande e sincero coinvolgimento emotivo la figura, davvero straordinaria, della femminista ante litteram iblea, autrice, tra l’altro, da autodidatta, di uno splendido libro per la Sellerio che ha, liberamente, ispirato il film: “Una donna di Ragusa”.

E’ toccato, poi, Pina La Villa contestualizzare la vicenda di Occhipinti all’interno di quella magmatica e controversa pagina di storia che va dall’Armistizio del Settembre ’43 alla Liberazione dell’Aprile ’45 che ha visto, anche in Sicilia, episodi di grande eroismo mischiati, inevitabilmente, a zone d’ombra e ambiguità.

Infine, è stata la volta dell’autore, il bravo Luca Scivoletto che ha, con quest’importante lavoro, reso omaggio alle sue radici siciliane, per lui da tanti anni, ormai, trapiantato a Roma dove, oltre che come regista, lavora, pure, come PhD presso l’Università La Sapienza.

Il docufilm è, davvero, molto bello: l’ora vola via tra immagini di repertorio in nostalgico e intenso bianco e nero (che

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