sulla medaglia concessa di recente a Paride Mori

La Segreteria Nazionale dell’ANPI, richiamandosi alle recenti dichiarazioni del Presidente nazionale, Carlo Smuraglia (Newsletter ANPI n. 155 e 156), ritiene che rispetto al caso della medaglia al repubblichino Paride Mori – oltre che delle altre 300, a quanto si legge sulla stampa,  concesse nel corso degli ultimi anni – ci si trovi di fronte ad una applicazione della legge 92/2004 in netto contrasto con i valori, princìpi e norme della Costituzione.

Stante la gravità e inammissibilità di quanto accaduto, si chiede con forza alla Presidenza del Consiglio di sospendere temporaneamente l’applicazione della Legge suddetta e di dar luogo ad una indagine accurata, non solo sulla medaglia concessa di recente a Paride Mori (per la quale esistono già, comunque, elementi più che sufficienti per imporne la revoca), ma anche a quelle concesse negli anni precedenti a persone ritenute meritevoli del riconoscimento previsto dalla legge citata e che, invece, risulterebbero assolutamente in contrasto con le norme  e lo spirito della legge e della Costituzione. In ogni caso, nessun riconoscimento – né per questa legge né per altre – può essere attribuito a chi militò per la Repubblica Sociale Italiana, in nome di una  presunta pacificazione. Non c’è nulla da “pacificare”; c’è solo da rispettare la storia e la Costituzione, nata dalla Resistenza.

L’ANPI svolgerà ogni azione necessaria per ottenere i risultati più sopra indicati, in nome della verità e della giustizia; considerandosi fin d’ora mobilitata, in tutti i suoi organismi, per la difesa di princìpi e valori assolutamente imprescindibili. 

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Roma, 2 aprile 2015


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