Partigiani d’Italia, giornata nazionale del tesseramento Anpi nel nome dell’antifascismo
“Siamo eredi di un patrimonio immenso i sogni, i pensieri, le speranze, i progetti dei combattenti per la libertà. Questo ci impegna ad essere noi stessi tenendo ferma la nostra autonomia e la nostra indipendenza, in relazione agli anni grandiosi della Liberazione d’Italia, della Costituzione, della Repubblica”.
“I tempi non sono facili – dice oggi l’Anpi -. Ma resta l’imperativo categorico volto a far sì che l’Anpi svolga il ruolo che le è stato assegnato dalla storia, consapevoli e orgogliosi di ricordare sempre da dove veniamo, chi siamo e dove abbiamo il dovere di andare. Vogliamo guardare all’Italia, non dall’alto di una nobiltà ma con la coscienza critica di chi vuole e pretende che quei valori vengano rispettati e resi sempre più concreti e tangibili. Alle donne e agli uomini, ai giovani, alle anziane e agli anziani che vorranno incontrarci e conoscerci diciamo con forza e la passione di sempre che l’Anpi esiste ed esisterà per promuovere e difendere la democrazia, per praticare l’antifascismo, per ottenere libertà, eguaglianza e dignità, nel nome della fratellanza, della solidarietà e della pace. Questi sono i lasciti della Resistenza, questo deve essere il collante fondamentale e l’orizzonte di azione e vita di tutti i sinceri democratici”.
Marisa Ombra vice Presidente Nazionale ANPI
Di fronte alla confusione di oggi cosa insegna l’esperienza della Liberazione?
«Bisogna fare estrema attenzione a quello che succede, valutare, ragionare, decidere cosa è meglio fare e agire con mezzi adatti al mondo di oggi. Anche dopo il massacro di Parigi, ci vogliono il coraggio di resistere e di non aver paura. Allora servirono molto coraggio, molta voglia di pace. Sono le stesse che, credo, servano ora».