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ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia- Si è costituita a Roma la sezione ANPI RAI “Comandante Max” dedicata al Partigiano Massimo RendinaTUTTI I DETTAGLI SU https://www.anpiroma.org/2025/12/si-e-costituita-roma-la-sezione-anpi.h…
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- L'ANPI nel Comitato per il NO al referendum sulla giustiziaLa data del referendum sulla giustizia non è stata ancora fissata ma dovrebbe cadere nell’ambito del mese di marzo. Ciò richiede un rilevantissimo impegno di tutta l’associazione essendo in discussione, con questa legge, i princìpi essenziali dello stato di diritto e, in ultima analisi, della Costituzione repubblicana. Nell’ultima riunione del Comitato Nazionale (4 dicembre) abbiamo […]
- Nasce il Comitato per la liberazione di Marwan Barghouti. L'ANPI è tra i componentiTutti i dettagli su https://retepacedisarmo.org/2025/nasce-il-comitato-per-la-liberazione-di-marwan-barghouti-e-tutti-i-prigionieri-palestinesi-nelle-carceri-israeliane/
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Pietramale, “Ci avete condannati innocenti”
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Contrassegnato Angelo Ficarra, Armando Sorrentino, COMITATO 25 APRILE 2016, Giovanni Ruffini, Giuseppe Carlo Marino, Giuseppe Pietramale, Giuseppe Pietramale jr, Istituto Poligrafico Europeo, Maurizio Calà, Ottavio Terranova
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Appuntamenti verso il 25 aprile
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Memoria e Libertà




Con immensa stima e giusto riconoscimento a DOMENICO STIMOLO per la sua Lettera “Memoria e Libertà” da anni testimone degli ideali di Giustizia Dignità Umana e Libertà
Anpi Palermo Comandante Barbato
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Una Costituzione per l’oligarchia
Una Costituzione per l’oligarchia
Domenico Gallo
La Costituzione della Repubblica italiana fu approvata dall’Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, con 458 voti favorevoli e 62 contrari. I deputati dell’Assemblea costituente furono eletti con sistema proporzionale, rappresentavano tutte le componenti politiche sociali e culturali presenti nel popolo italiano e vararono la Costituzione con un accordo quasi unanime. Si trattava di edificare le mura della casa comune per unire il popolo italiano e trasformarlo in una comunità politica unita da un destino comune. La nuova Costituzione fu scritta ad iniziativa e ad impulso esclusivamente del Parlamento, senza che il Governo potesse mettervi becco. Quando l’Assemblea Costituente discuteva del progetto della Costituzione, i banchi del Governo rimanevano vuoti. Tutto il contrario di quello che è successo questa settimana con l’approvazione della revisione costituzionale. Quando Renzi si è presentato in Parlamento l’11 aprile per concludere la discussione finale sulla sua nuova Costituzione, i banchi del Parlamento erano vuoti, mentre il banco del Governo era strapieno. Questo dovrebbe far riflettere sulla totale delegittimazione politica del percorso che ha portato una maggioranza risicata, frutto di un Parlamento eletto con una legge maggioritaria dichiarata incostituzionale, ad approvare sotto dettatura dell’esecutivo la più pesante riforma della Costituzione della storia repubblicana. La Costituzione è un bene comune: la sua riforma dovrebbe fiorire da un dibattito collettivo, aperto e condiviso perché in essa sono scolpite le basi della convivenza civile. Le Costituzioni si modificano infatti con assemblee costituenti, in ogni caso con Parlamentari eletti con sistemi proporzionali a seguito della più ampia condivisione tra le forze politiche. Le Costituzioni sono fatte per unire un popolo, per questo non possono essere imposte da una minoranza faziosa ed arrogante.
La Costituzione italiana ha unito il popolo italiano costituendolo in comunità politica che si riconosce in un destino comune. Quel destino che i padri costituenti vollero garantire alle generazioni future, ancorandolo ad una serie di beni pubblici repubblicani, quali: l’eguaglianza, la pace, il pluralismo, l’istruzione, la solidarietà sociale, la salubrità dell’ambiente, la dignità del lavoro, che sono tutt’ora di straordinaria attualità anche se da molti anni languono nei palazzi della politica, quando non sono apertamente ripudiati.
Il popolo italiano è rimasto unito anche quando si sono verificate drammatiche rotture storiche, come la guerra fredda, proprio grazie alla Costituzione. E’ la Costituzione che ha impedito che la guerra fredda ci trascinasse nella tragedia della guerra civile, com’è avvenuto in altri Paesi. E’ la Costituzione che, attraverso l’indipendenza della magistratura, ci ha salvato da sbocchi autoritari ed ha tenuto unito il popolo italiano nelle drammatiche contingenze della strategia della tensione e del terrorismo. Adesso che, per le vicende della globalizzazione e delle crisi politiche del dopo 89, si sono sfaldate le grandi organizzazioni di coesione sociale, come i sindacati, i partiti e le associazioni di massa, nella società liquida in cui l’individualismo trionfa perchè imposto dal mercato, la Costituzione è l’unico baluardo che mantiene l’unità del popolo italiano, che ci consente di essere ancora un comunità politica unita da un destino comune in cui tutti possiamo riconoscerci.
Da domani, se la nuova Costituzione di Renzi e Boschi sarà confermata dal referendum, le istituzioni non saranno più la casa comune del popolo italiano. Già adesso non godono di buona salute perchè le leggi elettorali hanno prosciugato i canali di collegamento fra il Parlamento e la società, fra la società civile e la società politica, che si è resa autonoma dal popolo sovrano ed è diventata autoreferenziale, manomettendo i meccanismi della rappresentanza politica. Una crisi profonda testimoniata, a tacer d’altro, dalla totale perdita di fiducia degli italiani nei partiti politici (3%) e nel Parlamento (8%).
Solo che per curare la malattia ci viene proposto di uccidere il malato. La cura proposta con questa riforma è peggiore del male. Niente chiacchere, niente dibattiti, nessuna mediazione politica. Per legge (italicum) un solo partito deve comandare, controllando la maggioranza della Camera politica ed il Governo, non importa se espressione di una minoranza di elettori. Quest’unico partito che non è un intellettuale collettivo ma una struttura di potere controllata da una o pochissime persone (il capo politico ed il suo cerchio magico), deve governare senza contrappesi e senza dialogare con nessuno. Il Parlamento non sarà più un luogo di raccordo di mediazione e di sintesi del pluralismo sociale. Questo comporterà la rottura dell’unità del popolo italiano perché le formazioni sociali nelle quali si articola il pluralismo del popolo italiano non avranno più un luogo istituzionale nel quale le domande ed i bisogni collettivi possano essere filtrati e composti. E’ vero che ci saranno ancora le elezioni politiche, ma non serviranno per consentire ai cittadini di concorrere con metodo democratico alla determinazione della politica nazionale, come pretende l’art. 49 della Costituzione, bensì saranno lo strumento in base al quale singoli individui otterranno il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare, ed è irrilevante che siano prescelti da una minoranza di elettori.
Quello che si sta realizzando è un caso veramente straordinario, la sostituzione di una Costituzione, espressione della sovranità popolare al più alto livello in un momento decisivo della storia patria, con una Costituzione imposta da una minoranza, per consolidare e stabilizzare un potere di minoranza, cioè un sistema di oligarchia. Abbiamo già sperimentato nel secolo scorso un sistema politico che i costituzionalisti dell’epoca definirono come “Governo del Primo Ministro”, in cui il Governo era affidato ad un partito unico che – per legge – aveva il controllo del Parlamento. Sappiamo tutti com’è andata a finire.
Domenico Gallo
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SOLIDARIETA’ DELL’ANPI CON I/LE DIPENDENTI DI ALMAVIVA
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Contrassegnato #i/le dipendenti di Almaviva in lotta., Angelo Ficarra, Frank Ferlisi, Salvo Li Castri
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VOTA SI PER FERMARE LE TRIVELLE
Invito a partecipare a conferenze stampa Referendum trivelle – IL 13 E 14 APRILE in Sicilia il costituzionalista Prof. DI SALVATORE – estensore del quesito referendario – per spiegare le ragioni del SI
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19:16 (12 ore fa) |
Care e cari tutti, siete invitati a partecipare e contribuire alle inziative di seguito descritte nel comunicato stampa inviato oggi agli organi d’informazione. A partecipare alle conferenze stampa del 14, a contribuire ad animare le iniziative e ad intervenire in Piazza Verdi a Palermo il 14 pomeriggio. Siamo alle ultime battute di una Campagna impegnativa e troppo breve, e dobbiamo fare il massimo per raggiungere ed informare i cittadini per arrivare al quorum! un abbraccio circolare antonella leto #BATTIQUORUM!
COMUNICATO STAMPA
COMITATO REGIONALE “17 APRILE VOTA SI PER FERMARE LE TRIVELLE”
IL 13 E 14 APRILE IN SICILIA IL COSTITUZIONALISTA PROF. ENZO DI SALVATORE, ESTENSORE DEL QUESITO REFERENDARIO, PER SPIEGARE LE RAGIONI DEL SI!
UN MARE DI DEMOCRAZIA PER DIRE SI’ AL RINNOVAMENTO DELLA SICILIA
il Prof. Enzo di Salvatore, Costituzionalista estensore dei sei quesiti referendari inizialmente promossi da 10 regioni su sollecitazione del Coordinamento Nazionale NO TRIV insieme ad oltre 200 associazioni, sarà in Sicilia per toccare le città metropolitane di Catania, Messina e Palermo e spiegare le ragioni del SI.
Pochi sanno o ricordano che dei sei quesiti referendari cinque sono già stati soddisfatti secondo la Corte Costituzionale, dal governo Renzi, che li ha inseriti in legge di stabilità. Sono state così già rigettate dal MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, 27 autorizzazioni a nuove trivellazioni entro le 12 miglia segnando una prima importante vittoria del fronte NO TRIV.
Il quesito sul quale siamo chiamati ad esprimerci il prossimo 17 aprile ci chiede di abrogare votando SI, la norma che consente la prosecuzione di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e gas fino all’esaurimento degli stessi, con tutti i rischi ambientali correlati, anziché alla scadenza delle concessioni per e 44 concessioni per 135 piattaforme estrattive. Il prof. Enzo Di Salvatore spiegherà cosa cambia in Sicilia se il 17 aprile vincerà il SI e cosa si rischia invece con la vittoria dell’astensione o del no.
A Catania mercoledì 13/04 dalle ore 20,45,Enzo Di Salvatore terrà un convegno, presso “Città Insieme”, generosamente ospitati da Padre Resca, con Antonio Condorelli, premio “Ilaria Alpi” 2014 per le sue inchieste sul petrolchimico a Siracusa e neo direttore del mensile “S” dove è possibile leggere l’inchiesta sulla piattaforma Vega B, sarà presente il Segretario generale siciliano della Filctem CGIL (chimici, tessili, elettromeccanici) dott. Giuseppe D’Aquila, interverranno il prestigioso economista dell’università di Catania, prof. Maurizio Caserta, il pianificatore del PAES ( Piano di Azione Energia Sostenibile) di CT, l’ing. Giuseppe Sgroi, il più antico attivista NO TRIV di tutta la Sicilia, Salvatore Mauro del Coordinamento Nazionale No Triv, modererà Anna Bonforte, attivista di numerose associazioni ambientaliste ed esponente del comitato catanese Sì #Stop Trivelle.
A Messina giovedi 14/04 alle ore 10,00 presso Palazzo Zanca nella Sala delle Bandiere, si terrà una conferenza stampa che, insieme a Enzo Di Salvatore, vedrà raccolti l’intera giunta del sindaco Renato Accorinti e le associazioni ambientaliste tra cui Zero Waste Sicilia, attraverso il suo presidente, prof. Beniamino Ginatempo.
A Palermo giovedi 14/04 dalle ore 14,30 presso la sede istituzionale di ANCI Sicilia a Villa Niscemi si terrà un incontro conferenza stampa alla quale insieme al Prof.Enzo Di Salvatore, saranno presenti il Presidente dell’ANCI e sindaco di Palermo, Prof.Leoluca Orlando con i Sindaci siciliani tra cui quello di Messina Renato Accorinti e quello di Caltanissetta Giovanni Ruvolo, in rappresentanza dell’Arcivescovo di Palermo Mons. Orefice il Prof. Giuseppe Notarstefano Direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, il segretario regionale della FIOM CGIL Roberto Mastrosimone, insieme ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e di promoozione sociale che hanno promosso e costituito il Comitato regionale “Vota SI per fermare le trivelle”ed i comitati ed associazioni del Forum Siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni.
Dalle 16.30 in poi presso Piazza Verdi, Teatro Massimo, si terrà un evento-festa di piazza a microfono aperto di informazione e sensibilizzazione dei cittadini al tema referendario ed al voto. Le testimonianze e/o domande dei cittadini alle quali Di Salvatore e gli altri partecipanti potranno rispondere, si intervalleranno con iniziative di carattere ludico e artistico di tutte le realtà che contribuiscono a promuovere il SI del 17 aprile. (musicisti, attori, artisti di strada, animatori, etc.). All’iniziativa sono invitati a partecipare e portare il proprio contributo i Sindaci ed amministratori degli enti locali già rapresentati nel Comitato regionale dalla partecipazione di ANCI Sicilia insieme alle associazioni, i movimenti, comitati e cittadini che sostengono il SI.
Il Referendum popolare sulle trivelle del 17 Aprile offre l’occasione di discutere nel merito e mettere in discussione anche in Sicilia, la strategia energetica nazionale e regionale, di parlare del modello democratico di partecipazione dal basso alle scelte energetiche ed ambientali dei territori, nonché di approfondire gli effetti della possibilità di prolungare la durata delle trivellazioni in mare che sono presenti particolarmente nel cosidetto “offshore Ibleo” tra Scicli e Pozzallo, come sul litorale della Valle del Belice che tocca Agrigento Trapani e Palermo.
Quello di Enzo Di Salvatore in Sicilia è un gradito ritorno dopo il ciclo di conferenze tenute nel 2013 sul tema “Energia, Ambiente, Costituzione“, che toccò anche Gibellina nell’ambito della campagna di sensibilizzazione promossa dal Coordinamento Nazionale No Triv, e la sua partecipazione alla conferenza internazionale “Pace e diritti nel Mediterraneo” del novembre scorso.
Per Catania Anna Bonforte 3338417875
Per Messina Beniamino Ginatempo 3287547423
Per Palermo Antonella Leto 3336599512
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Contrassegnato Antonella Leto, VOTA SI PER FERMARE LE TRIVELLE
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VOTIAMO SI AL REFERENDUM PER ABOLIRE LE REGALIE DEL GOVERNO AI PETROLIERI
IL 17 APRILE VOTIAMO SI AL REFERENDUM PER ABOLIRE LE REGALIE DEL GOVERNO AI PETROLIERI
COMUNICATO STAMPA
FORUM SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA E I BENI COMUNI
UN MARE DI DEMOCRAZIA PER DIRE SI’ AL RINNOVAMENTO DELLA SICILIA
Il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni chiede ai sindaci siciliani di prendere parola sul referendum contro le trivelle del 17 aprile.
Il referendum ci consente di dare un impulso significativo verso un futuro sostenibile che salvaguardi l’ambiente, la salute dei cittadini, che costruisca un modello vocato a creare nuovi posti di lavoro stabili e duraturi nelle energie rinnovabili, nel turismo, nella pesca, nella riqualificazione edilizia, nell’agricoltura, nelle risorse culturali ed umane, vere ricchezze della nostra regione. Come Forum Acqua e Beni Comuni promuoviamo un modello basato sulla conversione ecologica, sull’economia circolare richiamata dalle direttive europee, sulla democratizzazione della gestione delle risorse e dei Beni Comuni, intrecciando il nostro percorso con quello degli Enti Locali, avamposti della democrazia di prossimità.
Insieme ad ANCI Sicilia abbiamo costituito a dicembre scorso il Comitato per la conversione ecologica; i Comuni siciliani sono quelli che in maggior numero a livello nazionale hanno aderito al Patto dei Sindaci per le rinnovabili, e la prossima programmazione dei fondi EU ci consentirà di fare un balzo in avanti per orientarci verso il 100% di rinnovabili. L’ANCI Sicilia è entrata a far parte del Comitato regionale “17 aprile vota SI per fermare le trivelle”, invitando i Sindaci ad esprimersi pubblicamente, ed informando i propri cittadini sull’intenzione di votare o meno il 17 aprile.
Il quesito sul quale siamo chiamati ad esprimerci il prossimo 17 aprile ci chiede di abrogare votando SI, la norma che consente la prosecuzione di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e gas fino all’esaurimento degli stessi, con tutti i rischi ambientali correlati, anziché alla scadenza delle concessioni.
Si tratta di un quesito che entra con forza nel dibattito aperto dopo la Conferenza internazionale sul clima di Parigi di dicembre scorso,(COP 21) nella quale anche l’Italia ha preso impegni vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, vera causa degli sconvolgimenti climatici e dei fenomeni migratori.
Crediamo che questa occasione non vada sprecata e che l’esercizio democratico del voto, diritto e dovere di ogni cittadino, debba essere promossa aldilà di sterili polemiche, senza assistere al paradosso di vedere tacitati i Sindaci per i quali vige il divieto svolgere attività di comunicazione” (l’art. 9, comma l, della legge 22 febbraio 2000, n. 28), mentre un pubblico ufficiale, come una viceministra, contravviene a ben due norme in vigore (l’articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera; l’articolo 51 della legge che disciplina i referendum) che castigano l’astensione organizzata da chiunque sia «investito di un pubblico potere» con pene detentive (da 6 mesi a 3 anni).
Per questo chiediamo ai Sindaci ed agli amministratori degli Enti Locali di pronunciarsi da CITTADINI e di mobilitarsi per cambiare energia scegliendo quella pulita, inesauribile, a forte intensità di lavoro, benessere, a produzione decentrata per restituire ingentissime risorse economiche alle comunità.
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Contrassegnato Antonella Leto, NOTRIV
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messaggi di solidarietà
La politica arrogante e “fascista” di facciata progressista, denigra il Presidente ANPI che rappresenta la memoria storica di eroi morti per la libertà e il tutore della Costituzione nata dal sangue innocente.
“Non ti curar di loro ma guarda e passa”, l’attacco non è altro che la conferma che iI Presidente ha saputo raggiungere l’obiettivo con un politica forte che contrasta aspramente progetti di burattinai che tirano le fila sostenuti da giornali faziosi. Ci vogliono grandi uomini per grandi battaglie e Smuraglia ne è la conferma, ora c’è una nuova sfida, creare un fronte unico di resistenza nazionale per ostacolare l’ondata fascista che trasforma e da forma a corporazioni fondate su interessi di casta contro la dignità dell’uomo. L’ANPI e Smuraglia andrà lontano con in mano la fiaccola della libertà che nessuno riuscirà a spegnere e sarà tramandata alle nuove generazioni.
Sostegno agli ideali ANPI
Gisella Taormina
Presidente
Ass. Pro Loco Nostra Donna del Rotolo
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Contrassegnato Ass. Pro Loco Nostra Donna del Rotolo, Gisella Taormina
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LA NOSTRA TOTALE INCONDIZIONATA SOLIDARIETA’
La nostra totale incondizionata solidarietà
L’ articolo apparso sull’Unità a commento di una intervista al nostro Presidente Carlo Smuraglia rilasciata proprio a Palermo in occasione del nostro congresso provinciale, oltre a testimoniare tristemente l’inqualificabile e miserevole livello cui è arrivata quella che fu una gloriosa testata, rivela sopratutto il clima di confusione e di panico a cui è pervenuto l’anturage dei pennivendoli al servizio del presunto potente di turno. Di seguito pubblichiamo la significativa lettera di ringraziamento degli studenti di Catania che in delegazione sono venuti al nostro congresso a Palermo per incontrare il Presidente Carlo Smuraglia, e il comunicato della Segreteria Nazionale dell’ANPI inviato alla direzione dell’Unità. Anpi Palermo Comandante Barbato
La Lettera
Caro Professor Smuraglia, il suo invito al Congresso dell’ANPI di Palermo ha permesso, a noi studenti di alcune scuole di Catania, di prendere parte come protagonisti ad un momento molto significativo, poiché per noi ha rappresentato la possibilità di entrare in contatto diretto con una parte della storia del Nostro Paese che siamo abituati a conoscere solo attraverso racconti di familiari o insegnanti, oppure attraverso i libri di scuola.
Infatti non avevamo mai avuto occasione di vedere e ascoltare da vicino delle persone che hanno rappresentato così tanto per la società in cui viviamo.
Persone che avevano la nostra età quando, carichi di responsabilità, hannodifeso i valori della libertà e della democrazia, che ancora oggi faticano a trovare spazio nel cuore di tutti, come purtroppo siamo abituati a vedere ogni giorno dai telegiornali. Le parole ascoltate ci hanno fatto capire le responsabilità che abbiamo noi giovani di oggi affinché la lotta dei nostri coetanei di ieri non sia vana.
Siamo diventati ancora più consapevoli del nostro ruolo: noi non siamo il futuro, siamo il presente! E, per questo, dobbiam o trasmettere ai nostri amici e alle persone a noi vicine l’insegnamento che voi partigiani ancora oggi diffondete con forza ed entusiasmo.
Nella nostra città siamo già molto attivi con iniziative legate al contrasto alla mafia e siamo convinti che quanto impareremo durante il percorso che ci porterà al 25 Aprile, alimenterà il nostro impegno per vivere in una società dove regnano la legalità e la libertà. Un sincero grazie,
I ragazzi del Presidio di Libera di Catania “Barbara, Giuseppe e Salvatore Asta”
Perché l’Unità attacca l’Anpi?
5 Aprile 2016
Sull’Unità un commento del giornalista Fabrizio Rondolino contro il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia.
“Un articolo che considero inqualificabile e altamente offensivo”, questo il giudizio dell’interessato che ringrazia per le numerose testimonianze di solidarietà ricevute e gli altrettanto numerosi comunicati approvati dai congressi Anpi nel corso nell’ultimo fine settimana.
Smuraglia da notizia inoltre di un comunicato della Segreteria nazionale Anpi inviato – con richiesta di pubblicazione – alla Direzione dell’Unità.
Questo il testo:
“Dopo l’inqualificabile articolo di Rondolino, di venerdì scorso, che ha provocato migliaia di prese di posizione indignate, di proteste, di manifestazioni di solidarietà in tutta Italia, in favore dell’ANPI, abbiamo atteso in questi giorni una qualsiasi dichiarazione dell’Unità, che chiarisse se si era trattato di un articolo sciagurato, scappato dalla penna di un giornalista, oppure di una posizione condivisa dal giornale, di attacco, non solo al Presidente Smuraglia, ma all’ANPI nel suo complesso. Non è arrivato nulla e allora si impongono alcune domande: come mai il Presidente Smuraglia, che fino a due o tre anni fa era richiesto di articoli e interviste da parte dei Direttori dell’Unità, è diventato d’improvviso quello che così bassamente viene decritto nell’articolo? C’è un tentativo di delegittimazione, di Smuraglia e dell’ANPI, in relazione alle recenti posizioni assunte in tema referendario, se non addirittura un tentativo di alzare il tono della polemica e della discussione sulle riforme, trascinandole ad un livello peraltro assai basso?
Il silenzio fa pensare a tutto questo; e questo è foriero di tempesta: il Paese non ha bisogno di polemiche e di attacchi, e tantomeno di palesi oltraggi ai valori che l’ANPI rappresenta e che il Presidente Smuraglia ha rappresentato, al massimo livello in questi 5 anni di presidenza. In ogni caso stia certa, l’Unità, che non ci faremo intimidire e tanto meno ridurre al silenzio o rinunciare a manifestare con la consueta franchezza le nostre opinioni.
Per il resto crediamo che i primi a giudicare una simile vicenda saranno, come è già avvenuto, molti lettori dell’Unità, che non intendono prestarsi a toni e campagne sciagurate. Per parte nostra conserveremo il ricordo non tanto dell’articolo di Rondolino, che non passerà certamente alla storia, quanto della solidarietà e della affettuosa partecipazione dei tanti che si sono schierati senza esitazione in favore dell’ANPI e del suo Presidente, esprimendo con ogni mezzo e con forza la loro profonda indignazione.
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
Marisa Ombra
Marisa Ferro
Carla Argenton
Luciano Guerzoni
Andrea Liparoto
Paolo Papotti
Roma, 4 aprile 2016
Pubblicato in Senza categoria
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