TRATTATIVA STATO MAFIA: VERITA’ E GIUSTIZIA

RESISTENZA SEMPRE

17 dicembre 8.53.42

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Manifestazione a Palermo venerdì 20 dicembre
Cittadini, associazioni e organizzazioni sociali, politiche e sindacali si mobilitano a sostegno del Pm Nino Di Matteo e del pool impegnato nella delicata indagine sulla trattativa Stato-mafia, fatti oggetto di pesanti minacce.
La manifestazione si terrà a Palermo venerdì 20 dicembre ore 16,30. il corteo partirà da piazza Politeama, per raggiungere il Palazzo di Giustizia.
C’è profonda preoccupazione che dietro i rabbiosi messaggi di morte di Totò Riina si nasconda una strategia più ampia ed oscura, che impone un’attenzione alta e permanente.
Inoltre, non possiamo rimanere indifferenti all’ escalation della violenza mafiosa nella nostra Città, cui bisogna opporre una mobilitazione dei cittadini attraverso altre manifestazioni che annunceremo.

Aderiscono alla manifestazione:

Anpi Palermo, Azione Civile, Io Mi Arruolo, Muovi Palermo, Cittadinanza Per La Magistratura, Agende Rosse, Contrariamente, Comitato Ventitrè Maggio, Addio Pizzo, Fraterno Sostegno Agnese Borsellino, Partecipa Palermo, A.N.A.A.M (associazione nazionale amici Attilio Manca), Centro Culturale Biotos, Palermo Indignata, Associazione familiari vittime di mafia, AntimafiaDuemila,  Associazione culturale Falcone e Borsellino, Associazione Rita Atria, Rete 100 Passi, Audio Aut, Associazione Peppino Impastato, Clara Costanzo (Attrice), Libertà e Legalità, I ragazzi di Cinisi, Mobilita Palermo, Palermo ciclabile, Ruota Libera, Giulio Cavalli, IdV Palermo, Associazione Antimafia Territorio e Legalità

E’ UN MOMENTO DIFFICILE, ABBIAMO BISOGNO DI UN IMPEGNO ANTIFASCISTA DI TUTTI, E’ ORA DI SCENDERE IN PIAZZA, NON RINVIARE A DOMANI FORSE NON NE AVRAI PIU’ TEMPO, PARTECIPIAMO

  Su ogni rigurgito fascista, non bisogna tentennare, così come abbiamo saputo fare durante la nostra lunga storia contro ogni tentativo autoritario nel nostro paese. 

                         Oggi, è quantomai necessario ricostruire un ampio movimento unitario capace di coinvolgere tutte le forze che si richiamino all’antifascismo, alla democrazia, ai valori della lotta di Resistenza e a quelli della Costituzione Repubblicana.

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mannaggia a Socrate!

Dopo il successo all’auditorium RAI RITORNANO “I racconti del vecchio in campagna”

Mannaggia a Socrate !
“I racconti del vecchio in campagna” : spettacolo teatrale che sarà presentato Lunedì 16, h. 17,00 dalla scuola di teatro dell’Univ. Europ. del Tempo Libero, presso la sala consiliare del Comune di Palermo. 
Il testo ci rassegna nove donne nate in questa terra, che mai si incontrarono e che, avendo superato la loro “singolarità”, finiscono per costituirsi come “coro”. Di rabbia e di impegno.
Quando queste nove donne si saranno fatte riconoscere dal Narratore e dal Pubblico anche come coro di memoria e di cultura, sulla scena -proveniente dal mare- si presenterà ancora una donna: anche lei tenacemente impegnata perché sia riconosciuta la sua memoria “altra” e la sua cultura “altra”
Ecco volevo invitarvi a questo evento quando mi sono ricordato dei “tre setacci” di Socrate.
In verità i flash proposti nel merito di Franca Florio, Cristina Parrinello, Margherita Clèsceri, Francesca Serio Carnevale, Rosa La Barbera, Felicia Bartolotta Impastato, Emanuela Setti Carraro, Francesca Morvillo o Rita Atria non sono veri. Neanche sulla storia della donna sfuggita al mare potrei mettere la mia mano sul fuoco: io non c’ero quando lei attraversava il Sahara a piedi.
In parte pagine lette, in parte racconti ascoltati. Solo passaggi della vita resi poeticamente credibili.
Almeno rispondono all’esigenza della bontà ? No, non credo che dieci storie costruite sulla violenza subìta possano dirsi “belle storie” !
Utili ? Certamente per loro non fu utile quel “capolinea” né credo che altri “allora” avrebbero voluto trovarsi a quel posto o “ancora oggi” augurarsi un pari percorso !
E allora ?
Allora non me la sento di fare inviti.
Chi vuole venire venga, chi non vuole, niente
Mannaggia a Socrate !
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BLOCCATA MODIFICA ART. 138 DELLA COSTITUZIONE

Siamo lieti che alla fine – anche se non troppo spontaneamente – abbia prevalso il buon senso, ma mantengo serie perplessità sulle quali ritengo necessaria un’approfondita riflessione da parte di tutti

 

 

Prendo atto della rinuncia da parte del Governo all’iniziativa di modifica dell’art. 138 della Costituzione, che avevamo giudicato molto severamente e criticamente.

Conosciamo tutti le ragioni vere di tale decisione, ma siamo lieti che alla fine – anche se non troppo spontaneamente – abbia prevalso il buon senso. E siamo lieti di avere contribuito a questo approdo con le tante manifestazioni che, soli o con altre Associazioni, abbiamo fatto in questi mesi.

Adesso si parla di riforme costituzionali, ancora una volta, come di una priorità, però – almeno – col metodo previsto dall’art. 138 e quindi su binari costituzionalmente corretti.

Io continuo ad avere serie perplessità:

– sulla legittimazione politica di questo governo e di questo Parlamento a mettere comunque mano alla Costituzione;

– sul fatto che questa scelta sia davvero frutto di realismo; a mio parere, basta guardarsi intorno per capire che occorre mettere mano  prioritariamente ad un vero piano del lavoro ed a misure idonee a risolvere la grave crisi sociale ed a scongiurare gli effetti nefasti della disperazione ed esasperazione di tanti cittadini;

– sull’opportunità di pensare a riforme costituzionali (pur ritenendo necessarie alcune di quelle indicate) in termini di risparmio di spese anziché in termini di funzionalità o comunque in un quadro che corrisponda ad entrambe le esigenze.

Continueremo ad essere vigilanti e ad esercitare il nostro diritto alla critica, sempre costruttiva e mai associabile al disfattismo ed alla volontà distruttiva di quanti, in realtà, pensano solo agli interessi propri e non all’interesse generale.

Continueremo a fare diffusamente opera di conoscenza e di informazione sulla Costituzione e sui valori che essa esprime,considerandola sempre l’unico vero faro che può guidarci nelle temperie che sta attraversando il Paese.

 Carlo Smuraglia – Presidente Nazionale ANPI

Roma, 12 dicembre 2013

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Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

 

► Sentenza della Corte Costituzionale: quasi otto anni, trascorsi nella diffusa affermazione che il “porcellum” era una vera porcheria, ma soprattutto privava i cittadini di una parte della sovranità popolare garantita dalla Costituzione. E adesso? sarebbe un vero paradosso se organismi politicamente delegittimati mettessero mano addirittura alla Costituzione. E non lo dico solo pensando al disegno di legge costituzionale sulla istituzione di una speciale Commissione per le riforme, ma anche a ogni disegno di legge che, pur rispettando l’art. 138, volesse avviare, specificamente, singole modifiche, ritenute essenziali, urgenti e mature. Tutta la nostra Associazione resta mobilitata, in tutti i suoi organismi  per impegnarsi – come sempre – contro ogni tentativo di andare per strade diverse da quelle indicate dalla Costituzione ed oggi, anche per implicito, dalla stessa Corte Costituzionale

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120° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI GIARDINELLO

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per la giornata mondiale per i diritti dell’uomo

                                  

“ I racconti del vecchio in campagna ”

testo e regia di Franco Carollo

con

-Il vecchio in campagna Anacreonte La Mantia Fausto Lo Verde

-Franca Florio Rosaria Pandolfo

-Cristina Parrinello Luciana Zerilli

-Margherita Clésceri Laura Scandura

-F.sca Serio Carnevale Eufemia Arancio

-Rosa La Barbera Maria Pia Giardelli

-Felicia Bartolotta Impastato Loredana Calaciura

-Emanuela Setti Carraro Grazia Amato

-Francesca Morvillo Anna Arancio

-Rita Atria Federica Maggì

-la donna che si salvò dal mare Lazarine N’guessan

e con

Claudia Mellina e Giulia Patania

Musiche del M.tro Mario D’Alessandro tratte dal cd “Disegnare non stanca”

Console Ciccio Brucoli

Impianto scenico Rosellina Carollo

Progetto grafico Alberto Mauceri

→ 10 dicembre 2013 h. 17,30 – Auditorium Rai Palermo

→ 16 dicembre 2013 h. 17,00 – Sala delle Lapidi / Municipio PA

per la giornata mondiale per i diritti dell’uomo

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Porcellum, ha vinto la Costituzione

Illuminante articolo di Domenico Gallo

La decisione della Corte Costituzionale che, accogliendo i rilievi sollevati dalla Corte di Cassazione, ha dichiarato incostituzionale il porcellum cancellando i due istituti salienti del premio di maggioranza e della lista bloccata si può commentare con un’espressione molto semplice: ha vinto la Costituzione. Ha vinto la lungimiranza dei padri costituenti che ci hanno armato la fragile democrazia riconquistata con robuste istituzioni di garanzia, la magistratura indipendente e la Corte Costituzionale che sono riuscite ad intervenire e a sanare la ferita più grave che un sistema politico impazzito aveva inferto alla democrazia costituzionale.

Non c’è dubbio che le leggi elettorali abbiano un influsso immediato e diretto su quel principio supremo della Costituzione che attribuisce la sovranità al popolo determinando la qualità della democrazia rappresentativa ed i suoi limiti. Le leggi elettorali danno contenuto al sistema politico e realizzano la Costituzione vivente con riferimento alla forma di governo, alla forma ed alla natura dei partiti politici ed alla possibilità dei cittadini di concorrere a determinare la politica nazionale (art. 49 Cost.). Lo Statuto albertino è stato distrutto dalla legge Acerbo, che ha consentito a Mussolini di prevaricare sull’opposizione ed assicurarsi la fedeltà di un Parlamento ridotto ad un bivacco di manipoli. La legge Calderoli, che assomiglia alla legge Acerbo (la legge elettorale che consentì a Mussolini di prendere il potere n. d. e.) come si somigliano due gocce d’acqua, è stato lo snodo attraverso il quale è stato fatto un ulteriore passo, dopo l’introduzione del maggioritario nel 1993, per una svolta in senso oligarchico del sistema politico, comprimendo il pluralismo attraverso la tagliola delle soglie di sbarramento e del premio di maggioranza, e consentendo ad una ristrettissima cerchia di oligarchi di determinare per intero la composizione delle Camere, nominando i rappresentanti del popolo, senza che il corpo elettorale potesse mettervi becco. Il porcellum ha favorito una evoluzione in senso “castale” del sistema politico rappresentativo, tanto che nel senso comune coloro che dovrebbero essere i rappresentanti dei cittadini vengono percepito come una “casta”, cioè un corpo estraneo, portatore di interessi suoi propri, contrapposti al corpo elettorale di cui dovrebbero essere espressione.

La sentenza della Corte Costituzionale ha una portata epocale perchè per la prima volta sancisce con autorità di giudicato un principio di cui il sistema politico si è fatto beffa da oltre vent’anni. Che i sistemi elettorali, anche se sono dominio riservato della politica, devono essere coerenti con l’impianto costituzionale, che prevede che il voto deve essere libero (il che significa possibilità di scegliere più proposte politiche) ed uguale (il che significa che non ci deve essere un quoziente di maggioranza ed uno di minoranza, come prevede il porcellum) e conseguentemente il ceto dei rappresentanti deve essere rappresentativo della pluralità di interessi, bisogni e domande presenti nel corpo elettorale e nella società italiana poiché tutti i cittadini hanno diritto di concorrere a determinare la politica nazionale.

Ciò costituisce una delegittimazione insuperabile di tutte quelle teorie che pretendono di assegnare al sistema elettorale scopi non coerenti con la Costituzione, come la funzione di comprimere il pluralismo nella camicia di forza di un bipolarismo obbligatorio ovvero di scegliere un Governo o un Capo di Governo che non può essere cambiato sino alle elezioni successive, attribuendo un vincolo di mandato agli eletti, incompatibile con l’opposto principio sancito da tutte le costituzioni liberali. Adesso nella discussione in atto per la ricerca di un nuovo sistema elettorale, la Corte costituzionale con questa storica decisione ha gettato sul piatto della bilancia il peso della Costituzione. Spetterà a tutti noi cittadini elettori vigilare perchè il ceto politico non tradisca nuovamente la Costituzione e con essa la dignità del popolo italiano e la sua storia.

4 dicembre 2013

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DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE

NOI C’ERAVAMO

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“CORO A CAPPELLA” biografia di un partigiano

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Appello ANPI in difesa della Costituzione

Appello ANPI in difesa della Costituzione

  

“La Camera a breve voterà sulle modifiche all’art. 138. Facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. L’ANPI  organizzerà un presidio davanti a Montecitorio. Non esiste battaglia impossibile!”

Si avvicina la scadenza del “periodo di riflessione” previsto dalla Costituzione per la sequenza delle votazioni in materia costituzionale.

Il 10-11 dicembre scadranno i tre mesi dalla precedente votazione e la Camera dovrà procedere all’ultimo atto, il voto sulle modifiche all’art. 138.

Bisogna impiegare questo lasso di tempo per cercare di far capire a tutti che l’art. 138 non è una norma qualsiasi, ma è quella che detta le regole del gioco ed è, per questo, inserita tra le “garanzie costituzionali”.

Insomma, bisogna chiedere a gran voce che la Camera non voti questo disegno di legge costituzionale.

                    Cittadini, dobbiamo avere coscienza del fatto che la battaglia per la difesa della Costituzione e per la sua applicazione, sarà una battaglia dura e lunga che ci vedrà impegnati anche per i prossimi anni per costruire nella società una forte coscienza democratica e antifascista. 

                      Chiediamo a tutti gli antifasci e a quanti durante la nostra giornata nazionale del tesseramento, hanno motivato la richiesta di volere prendere la tessera dell’ANPI  per difendere la Costituzione, di mobilitarsi ed essere protagonisti della battaglia per la difesa della Democrazia sancita  nella nostra Carta Costituzionale Repubblicana nata dalla Resistenza.

                       Fraterni saluti

                                                           Ottavio Terranova Presidente ANPI Palermo Coordinatore ANPI Sicilia

ANPI NAZIONALE     ANPI SICILIA    ANPI PALERMO COMANDANTE BARBATO

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