NO CELEBRAZIONE ALMIRANTE A PALERMO

                                                                                                 ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COMANDANTE BARBATO – PALERMO
AL SIGNOR SINDACO DI PALERMO
LEOLUCA ORLANDO.
Egregio Signor Sindaco, in seguito alla notizia che è stato concesso per il 1° marzo il Teatro Politeama per ricordare durante una manifestazione indetta da alcune Fondazioni, i cento anni di Giorgio Almirante e che, come pubblicizzato, Ella porterà il saluto della nostra città, Le confermiamo la nostra ferma opposizione e condanna di questa iniziativa chiaramente celebrativa di un personaggio controverso, compromesso per il suo passato di fascista sempre rivendicato.
La celebrazione di questo evento nell’anno del Settantesimo della Liberazione dal nazifascismo che ci apprestiamo a celebrare anche a Palermo è un fatto particolarmente grave e provocatorio.
Le ricordiamo Signor Sindaco, che Almirante è stato  fra i firmatari del “manifesto sulla razza”, e redattore della rivista “ la difesa della razza” uscita alla vigilia delle tristemente note “leggi razziali” vergogna permanente nella storia italiana ed europea.
Ha contribuito come fascista, al reclutamento dell’esercito repubblichino in collaborazione con i nazisti rendendosi di fatto complice dei crimini di guerra, della deportazione degli ebrei e delle stragi compiute in quegli anni.
Egli, nel 1960 ha tentato di riaccreditare le falangi fasciste della Repubblica sociale italiana appoggiando Trambroni in quello che venne definito un colpo di stato. Sostenne Tambroni anche mentre ordinava alla polizia di sparare sui cittadini uccidendone ben quattro anche a Palemo,
Signor Sindaco, Le ricordiamo che Palermo è stata ed è antifascista e che anche tanti Siciliani hanno combattuto e data la vita per un’Italia libera democratica e Repubblicana,
La sua presenza e il suo saluto durante una celebrazione marcatamente neofascista, l’ANPI e la città di Palermo che Lei rappresenta, non potranno accettarlo.
L’ANPI di Palermo
Ottavio Terranova Presidente    Angelo Ficarra Segretario
Palermo 24 febbraio 2015

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70° ANPI COMMEMORAZIONE DEL PARTIGIANO ANTONINO AMATO

CIANCIANA – Il 21 gennaio Cianciana, nel 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo e della sua morte, ha commemorato  l’eroe Partigiano Antonino Amato, medaglia d’oro della Resistenza.
Antonio Amato era maresciallo delle truppe Partigiane che operavano nell’Appennino Ligure, nato a Cianciana il 17 febbraio del 1923 e morto ad Onzo (SV) in Liguria il 21 febbraio del 1945. Compì numerose azioni di sabotaggio per fermare le truppe tedesche, fu proprio durante una di queste operazione perse la vita.

Notizie storiografiche

Poco più che diciannovenne, Antonino Amato, di Pietro e Antonina Taglialavore, terzo di cinque figli, come tanti giovani dell’epoca fu chiamato alle armi. Erano già passati quasi due anni dalla dichiarazione di guerra da parte di Mussolini, avvenuta il 10 giugno 1940; ma già nel 1942 si intravedevano i primi segnali della sconfitta.
Intanto Antonino Amato era impegnato a prestare servizio sulle Dolomiti bellunesi per poi spostarsi nel salernitano e risalire poi verso la Liguria tra gli stenti di un esercito sempre più stanco e sfiduciato. La popolazione italiana, afflitta da tre anni di bombardamenti e di privazioni di ogni genere aveva ormai capito che la guerra era perduta. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia del 10 luglio 1943 ne era la conferma e aveva alimentato tensioni non solo a livello popolare ma anche nelle Forze Armate e perfino tra le gerarchie fasciste.
La decisione del re Vittorio Emanuele III di nominare Badoglio alla guida del nuovo Governo, dopo l’arresto di Mussolini e l’infelice decisione di continuare la guerra senza impartire ordini precisi alle truppe gettò queste ultime e la stessa popolazione nella più assoluta confusione . A questi fatti si aggiunse la firma dell’Armistizio dell’8 settembre 1943 che fu interpretato da Tedeschi come un tradimento che portò all’occupazione nazista del territorio italiano non ancora occupato dagli Alleati. Intanto l’Esercito Italiano negli stessi momenti in cui il Re Vittorio Emanuele e i gerarchi fascisti fuggivano da Roma, si trovavano a fronteggiare quello che fino a poco tempo prima era stato l’esercito alleato.
L’8 settembre 1943 iniziò, tra l’altro, l’attuazione della caccia agli ebrei e della loro deportazione nei campi di sterminio.
A questi fatti si aggiunse la liberazione di Mussolini che portò alla formazione della Repubblica di Salò e di conseguenza alla vera e propria guerra civile: fratelli contro fratelli.
In quegli anni prese vigore politico e militare l’intervento Partigiano, giovani motivati e fortemente decisi a cacciare i Tedeschi e annientare la presenza fascista in Italia, in nome della Libertà e della Democrazia. Antonino Amato di questi ideali ne fece la sua bandiera; per il suo coraggio e la sua determinazione veicolate dalle sue vive convinzioni socialiste assunse ben presto la carica di Maresciallo delle truppe Partigiane di stanza sull’Appennino ligure. Ormai a pochi mesi dalla Liberazione del territorio italiano dall’occupazione nemica, Antonino Amato era impegnato con la sua truppa nel bloccare l’avanzata nazista. Ma il nemico era ormai alle spalle, erano rimasti pochi istanti per collocare la carica esplosiva alla base di un ponte nella zona di Onzo, che avrebbe tagliato la strada al nemico; in uno slancio di sacrificio Antonino a soli 22 anni si gettò nell’impresa impedendo ai compagni di fermarsi e intimando loro di proseguire per mettersi in salvo. Il giovane riuscì a far esplodere il ponte ma nello stesso momento fu colpito alle spalle da una raffica mortale. Era il 21 gennaio 1945. A ragione di tale gesto eroico e coraggioso fu attribuita la Medaglia d’Oro al Valor Partigiano alla memoria di Antonino Amato e negli anni Settanta, in occasione della modifica della toponomastica di Cianciana, fu intitolata al valoroso personaggio la via che costeggia Palazzo Giandalia.
L’immagine che correda l’articolo è quella conservata dalla famiglia di Albenga (SV), che per alcuni mesi aveva tenuto nascosto Antonino, fatta stampare in ricordo del giovane Eroe Partigiano.
Oggi Antonino Amato riposa nel cimitero civile di Albenga nel quale è stato eretto un monumento ai Caduti che porta le incisioni dei nomi di quanti vi riposano.

epifania.lopresti@magaze.it

 

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In risposta alla vergogna di leggi che offendono la Costituzione e la dignità umana

un bellissimo esempio di lotta civile e di passione ideale

Carissimi, Vi comunico con piacere che ieri ho partecipato ad una assemblea come Anpi insieme a Scorta Civica , con il giornalista di Antimafia 2000 Aaron Pettinari, Adriana Gnani, Giovanna Pedroni di Agende rosse, e il figlio di una vittima della mafia Ferdinando Dome’ con la sua compagna Laura, all’Istituto Tecnico Commerciale, sempre con gli attivissimi  docenti Anna Ciccia e Gioacchino Cannizzaro. Ho parlato dell’ANPI e del nostro impegno con Scorta Civica per sostenere chi combatte per la legalità’ esortando i ragazzi a impegnarsi per capire il presente e difendere i principi sacri e inviolabili della Costituzione nata dalla Resistenza. Come nella Resistenza  i giovani si sono attivati per liberarsi dall’oppressore e conquistare la liberta’, adesso e’ necessario cercare di capire cosa sta succedendo per salvaguardare quei principi per cui molti si sono sacrificati, per non rischiare di perdere quelle conquiste fatte. Ho messo la mia solita passione nell’intervento e ad un certo punto un insegnante, non avendo nemmeno seguito per intero il mio intervento si e’ permesso di accusarmi di fare un comizio e di fare politica. Al che ho risposto che parlare di diritti, di legalità’ e di Costituzione non e’ reato e porgendogli il microfono per dirmi cosa avevo detto di sbagliato non ha saputo dirmi nulla..e’ diventato paonazzo e non voleva rispondere. L’insegnante Anna Ciccia ha preso il microfono e ha specificato che il mio intervento era stato perfetto e non avevo detto nulla che potesse dar adito a critiche, perché esortavo soltanto i ragazzi a prendere in mano la loro vita e interessarsi di legalità, informandosi sul comportamento dei politici e riflettere prima di votare, inducendo anzi i ragazzi a riflettere prima di esprimersi nelle cabine elettorali. Ho comunque capito che parlare di legalità’ e dire di non votare condannati e’ ritenuto rivoluzionario. Ho avuto solo la critica di questo insegnante ma l’approvazione di tutti, compresi insegnanti, il giornalista e gli altri di scorta civica. Mi hanno definita la pasionaria dell’Anpi, e il professore Cannizzaro mi ha detto che non ha mai conosciuto una donna partigiana attiva  come me …Spera di incontrare di nuovo Lidia Menapace, come l’anno scorso…Comunque, vi ho raccontato questo solo perché penso possa farvi piacere, sapere che portiamo avanti i valori per cui ci siamo sempre battuti, e mi e’ sembrato il giusto contributo che un vero Resistente deve dare, mantenendo la liberta’ di esprimere la propria opinione.
Se pensate invece che ho esagerato..accetto anche le critiche…:)
Un abbraccio

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Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia

 

Legge elettorale e riforma del Senato: era (ed è) una questione democratica“: sabato 21 febbraio a Torino, iniziativa pubblica promossa dall’ANPI Nazionale. Interverranno Gustavo Zagrebelsky, Carlo Smuraglia e Antonio Caputo coordinati da Sandra Bonsanti. Aderiscono ARCI Nazionale e Libertà e Giustizia 

 

 

ARGOMENTI

 

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

 

Si torna a parlare, avvicinandosi il 20 febbraio, del decreto fiscale e, come spesso accade, se ne sentono di tutti i colori (…)

 

La settimana scorsa ho potuto inserire solo una breve postilla,  nella News 149, sul discorso di insediamento, appena pronunciato dal Presidente della Repubblica Mattarella. Non c’è molto da aggiungere, penso. Tuttavia desidero sottolineare il fatto che nel discorso, che – successivamente – ho potuto leggere con calma, il richiamo alla Costituzione è ripetuto in modo costante e tutt’altro che formale (…)

 

Ci troviamo, quasi senza rendercene conto, nella situazione più difficile e più pericolosa tra tutte quelle che si sono verificate dalla fine della guerra mondiale ad oggi. La questione dell’Ucraina ci mette sull’orlo di una guerra, come assai di rado era accaduto in precedenza. L’incontro a Mosca tra la Merkel, Hollande e Putin non ha prodotto quasi nulla(...)

 

La notizia della morte di Massimo Rendina ci ha profondamente addolorati. Da parecchio tempo non riusciva più a frequentare le nostre riunioni, alle quali – finché gli era stato possibile – non era mai mancato. Ma lo sentivamo ancora presente fra noi, tanto vivido era il ricordo della sua voce, dei suoi interventi, dei suoi sprazzi ironici, talvolta duri e talvolta addirittura affettuosi(…)

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Incontri sul 70ºanniversario della liberazione dal nazifascismo promossi dall’ANPI con il MIUR.

Foto di gruppo di alcuni incontri dei rappresentanti dell’ANPI, Pino Lo Bello già Presidente dell’ANPI Palermo, Giusy Vacca membro della segreteria ANPI Palermo, Fausto Clemente funz. scol. e Mario Piraino storico, con gli studenti del Liceo Classico Gregorio Ugudulena di Termini Imerese, dell’Istituto Psicopedagogico di Caccamo e dell’Istituto Comprensivo di Cefalù, in preparazione del Progetto sul 70ºanniversario della liberazione dal nazifascismo Promosso dall’ANPI con il MIUR.

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10 febbraio “Giornata del ricordo”


ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COORDINAMENTO REGIONALE SICILIA
Ente Morale D.L. n. 224 del 5 aprile 1945

Oggetto: Comunicato Stampa: 10 febbraio Giornata del Ricordo
Nota del Coordinatore dell’ANPI Sicilia  Ottavio Terranova

Palermo. 5 febbraio 2015

Rispetto della memoria, decoro democratico e verità storica
NO alle gazzarre neo fasciste e al revisionismo storico

La giornata commemorativa del 10 febbraio è stata istituita il 30 marzo 2004, con la legge n. 92: “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale”. Per ricomporre e “ricordare” i tragici eventi che si verificarono nelle aree finali  del nord-est tra il 1943 e il 1947. Il 10 febbraio del 1947 si firmò a Parigi il Trattato di Pace tra gli Alleati che congiuntamente ai Movimenti di Liberazione avevano sconfitto il nazi-fascismo e gli stati che assieme alla Germania avevano causato  la seconda guerra mondiale ( Italia, Romania, Bulgaria, Finlandia). La dittatura fascista aveva trascinato l’Italia – da protagonista, con la Germania nazista –  nell’orribile massacro che aveva provocato in Europa oltre cinquantacinque milioni di morti ed immane distruzioni. A seguito del trattato anche alcune aree territoriali del nord-est, Istria, Fiume, ecc.- furono riconosciute parti integranti della Iugoslavia. Il conseguente esodo determinò la fuoriuscita  di diverse decine di migliaia di italiani.
La Iugoslavia, aggredita ed invasa nell’aprile del 1941 dall’Italia fascista, dalla Germania e dagli altri stati che facevano parte dell’Asse  promotrice  della “razza eletta, dominatrice del mondo”, si liberò da sola  con le proprie formazioni partigiane. In quella aree le vicende  della guerra furono violentissime. Già con il dominio  nel ventennio della dittature fascista nelle zone dalmate,  con l’aggressione armata , poi, dopo l’8 settembre del 1943 e con la formazione della RSI con Mussolini, i conflitti tra i nazifascisti e le popolazioni locali di ceppo slavo,  e con i gruppi partigiani italiani e dell’esercito di liberazione iugoslavo, toccarono apici enormemente tragici. Altissimo il tributo collettivo di sangue delle popolazioni iugoslave, con più di 1.000.000 di morti. Le foibe, la scomparsa e la morte violenta di  diverse migliaia di  italiani avvenuta in queste fasi, specie nel periodo finale della sconfitta nazifascista, fanno parte del tragico contesto complessivo.
Nella ricorrenza del 10 febbraio si ha l’obbligo di ricordare i tragici eventi, gli orrori della guerra,  i valori fondamentali di pace, libertà, democrazia, civile convivenza, riconquistate, con un  enorme olocausto umano. Con la memoria, in particolare, rivolta alle tragedie che si consumarono nelle terre che hanno riguardato la “ Relazione della Commissione italo-slovena, sui rapporti italo-sloveni 1880-1956”, con gli Atti conclusivi del luglio 2000.
Come avvenuto nel corso degli anni sul piano nazionale e  anche in Sicilia, alcune organizzazioni di stampo neofascista, completamente emarginate dalla realtà civile e democratica del Paese, con iniziative e manifestazioni di stampo revisionista, tendono a distorcere in maniera strutturale le indissolubili verità storiche e le articolate motivazioni  della “Giornata del Ricordo”, ancora impresse nelle carni di molte persone, uomini e donne.  La condanna perenne ed universale dell’ideologia aberrante del nazifascismo e degli orrori e dei delitti contro l’umanità commessi dai suoi seguaci, rappresentano le fondamenta costitutive dell’Italia repubblicana e dell’Europa intera.  La verità storica non si cancella.
E’ questo il riferimento fondamentale della nostra Costituzione che fonda i suoi Valori su principi radicalmente opposti al totalitarismo, al razzismo, al diniego della dignità umana e alla pace, violentemente perseguiti dai nazifascisti.
L’ANPI Sicilia Invita le organizzazioni politiche e sociali, la cittadinanza civile, a respingere tutte le iniziative provocatorie che si dovessero operare nel corso dei prossimi giorni  caratterizzate da “richiamo fascista” e dalla falsificazione storica. Chiedono alle autorità a non autorizzate le manifestazioni  che nei fatti disprezzano e violentano  i dettami Costituzionali che rappresentano la nostra quotidianità. Riconfermando ancora, che la Sicilia è stata e sarà sempre antifascista.

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CONCORSO NAZIONAlE “Dalla Resistenza alla Cittadinanza Attiva”

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LOTTE PER LA LEGALITA’: solidarietà a Gisella Taormina

 

Gomme bucate alla presidente della Pro loco di Vergine Maria

«Noi andiamo avanti nel nostro progetto di legalità»

Marta Genova 30 Gennaio 2015

Cronaca – L’associazione si muove da anni nella borgata di Vergine Maria, ma collabora con le altre realtà associative cittadine su tutto il  territorio palermitano, portando avanti iniziative legate alla condivisione degli spazi, al bene comune e al ripristino della legalità

 

Stamattina ha trovato due ruote della sua auto bucate. Ad accorgersi che si trattava di veri e propri squarci è stato il gommista che dopo aver controllato le ruote e indicando i 5 tagli è riuscito solo a fare un sorriso perplesso. Così ci ha raccontato Gisella Taormina, presidente della Pro Loco Nostra Donna del Rotolo, che opera sulla borgata di Vergine Maria ma non solo.

«Farò denuncia contro ignoti –  dice a Meridionews  – non possiamo fare altro. Ma una cosa è certa, non ci facciamo intimidire, i valori non si possono distruggere, si va avanti, l’amore per la giustizia è come il mare in tempesta, non lo puoi fermare».

Non c’è una firma, dove per firma intendiamo un nome di chi ha commesso questo gesto, ma di atto intimidatorio si tratta e il dubbio, su questo, nel quartiere non sembra lo abbiano in molti. Chi opera per il bene della città e per la legalità, da sempre subisce ritorsioni. E La pro Loco di Gisella Taormina, si spende proprio per attività volte tutte al bene comune, alla restituzione degli spazi della città e al ripristino della legalità, appunto.

«Sappiamo di dare fastidio – continua  -.  Abbiamo chiesto la condivisione della villetta di Vergine Maria, l’abbiamo ripulita, sistemata e subito dopo ci sono stati i primi atti vandalici. Le nostre attività sono varie, ci siamo se si e continuiamo a portare avanti una battaglia contro l’inquinamento acustico dovuto al rumore che proviene dalla Tonnara Bordonaro, abbiamo fatto esposti e denunce. Si tratta di un bene storico vincolato oltretutto, motivo per cui abbiamo in ultimo presentato qualche giorno fa un altro esposto insieme ad altre 7 associazioni, denunciando lo stato di pericolo in cui versa la struttura sia all’esterno che all’esterno e per il fatto che il comune ha più volte emesso ordinanze in tal senso, intimando al proprietario dell’immobile e al gestore di eseguire i lavori che di fatto ancora non vengono eseguiti, mettendo a repentaglio anche l’incolumità della gente».

Serve la collaborazione di tutti affinché le attività possano essere portate avanti, «Chiediamo partecipazione e – conclude –  una collaborazione ancora più forte delle forze dell’ordine per il controllo del territorio».

da Meridionews segnalato da Giusy Vacca

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ANPI Palermo News: Ricordo del partigiano Cristoforo Carabillò

I labari dei Comuni di Reggio Emilia e della fascia circostante ieri 3 febbraio hanno reso omaggio ai partigiani caduti fra cui il nostro Cristoforo Carabillò di Castelbuono a cui va il nostro pensiero riconoscente. Ringraziamo Bruno Vivi Presidente Anpi di Reggio Emilia a cui va il nostro ringraziamento anche per avere custodito in tutti questi 70 anni tanta importante memoria.

 

 

Ricevuto da Giusy Vacca

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Sergio Mattarella Presidente della Repubblica

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA

A.N.P.I.

COMITATO NAZIONALE

___AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA_

Signor Presidente, siamo lietissimi che sia stato eletto un Presidente così

rappresentativo dei valori fondamentali in cui fermamente crediamo. Le auguriamo

sinceramente buon lavoro, nell’interesse della collettività nazionale e  della giustizia

sociale. Le assicuriamo che nell’impegno per i diritti, per la Costituzione e per la

democrazia, contro la corruzione, contro la criminalità organizzata e contro ogni

forma di razzismo, di neofascismo e di violenza, Ella troverà sempre al Suo fianco la

nostra Associazione, fedele ai valori della Resistenza e della Costituzione

repubblicana.  

Con sinceri rallegramenti e vivissima, rispettosa cordialità,   

Prof. Carlo Smuraglia  

Presidente Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

L’ANPI Palermo Comandante Barbato fa propri gli auguri sinceri di buon lavoro al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviati da Carlo Smuraglia Presidente nazionale dell’ANPI.  Apprezziamo la profondità e sincerità delle semplici parole rivolte alle dificoltà e alle speranze dei cittadini della Repubblica. Sobrietà alla quale ci ha disabituato la politica spettacolo di questi anni. Ma anche il significativo profondo momento del suo primo atto, la visita vera e sentita alle fosse Ardeatine. Abbiamo conosciuto il Presidente Mattarella professore all’Università di Palermo e Presidente dell’Opera Universitaria nel periodo dei movimenti negli atenei per la democrazia e il diritto allo studio. Per noi Sergio Mattarella resta legato a due momenti nodali della storia italiana: quello dell’assassinio di Aldo Moro nella Roma dei servizi segreti e di Gladio e quello dell’assassinio  a Palermo del fratello Pier Santi Presidente della Regione siciliana, legato a Moro, nel pieno del periodo delle stragi. Non abbiamo potuto fare a meno di pensare di fronte all’immagine del Presidente solo e assorto di fronte alle bare delle vittime della barbarie nazifascista che il suo pensiero corresse al fratello vittima della stessa barbarie che in qualche modo vuole cancellare la certezza della democrazia e della libertà. Buon lavoro Presidente.

Ottavio Terranova     Angelo Ficarra

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