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- L'ANPI nel Comitato per il NO al referendum sulla giustiziaLa data del referendum sulla giustizia non è stata ancora fissata ma dovrebbe cadere nell’ambito del mese di marzo. Ciò richiede un rilevantissimo impegno di tutta l’associazione essendo in discussione, con questa legge, i princìpi essenziali dello stato di diritto e, in ultima analisi, della Costituzione repubblicana. Nell’ultima riunione del Comitato Nazionale (4 dicembre) abbiamo […]
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ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia- Anna Ferrari eletta Presidente dell'ANPI provinciale di Reggio Emilia dopo la scomparsa di Ermete Fiaccadori. È la prima donna a ricoprire questo ruolo
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70° Liberazione S.Giuseppe Jato, Piana, Salemi, Cinisi
Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza
Contrassegnato ANPI Palermo, Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato, Comune di Piana degli Albanesi, Comune di Salemi, Libereessenze, Pierluigi Basile
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sentenza del TAR di Palermo sancisce una vittoria di tutto il movimento NO MUOS
Il MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare Usa, è stato realizzato a Niscemi grazie ad autorizzazioni e provvedimenti illegittimi della Regione Siciliana. Lo ha sancito il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza emessa il 23 febbraio scorso, che ha accolto i ricorsi proposti da Legambiente, dal Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS e dal Movimento No MUOS Sicilia contro l’atto della Regione presieduta da Rosario Crocetta del 24 luglio 2013 che aveva revocato lo stop ai lavori megaimpianto militare ordinato il 29 marzo precedente.
di Antonio Mazzeo
“La sentenza del TAR di Palermo evidenzia come la Regione Siciliana aveva fondato i suoi provvedimenti di revoca, non già su sopravvenute valutazioni di interesse pubblico, bensì su vizi delle autorizzazioni originarie emesse l’1 e l’11 giugno 2011, perché carenti di validi studi sui rischi del MUOS per la popolazione e l’ambiente e di studi riguardo i rischi per il traffico aereo”, spiegano Sebastiano Papandrea e Paola Ottaviano, legali dei Comitati No MUOS. “I lavori a Niscemi sono iniziati e proseguiti in assenza di valido titolo autorizzativo e sono quindi integralmente abusivi. Inoltre, l’autorizzazione paesaggistica, necessaria per la realizzazione dell’opera all’interno della zona A della riserva naturale orientata Sughereta, sito di importanza comunitaria, era frattanto scaduta e non rinnovata”. Sempre secondo i giudici del TAR, la cosiddetta revoca delle revoche del 24 luglio 2013 era un “atto inidoneo a produrre l’effetto della reviviscenza delle autorizzazioni originarie” e la Regione Siciliana avrebbe dovuto avviare invece un nuovo iter autorizzatorio, acquisendo, in particolare, una nuova valutazione di incidenza ambientale e un nuovo nullaosta paesaggistico. Continua a leggere
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Contrassegnato NO MUOS, TAR Palermo
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DALLA RESISTENZA ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Carissime e carissimi,
Uno dei frutti del protocollo d’intesa ANPI – MIUR: un concorso
nazionale rivolto a tutte le scuole, su un tema specifico (“Dalla Resistenza alla cittadinanza
attiva”).
Pubblichiamo l’elenco delle Scuole che hanno aderito al progetto secondo il protocollo d’intesa ANPI – MIUR: un concorso
nazionale rivolto a tutte le scuole, su un tema specifico (“Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva”).
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Contrassegnato Maria Letizia Colajanni
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CON ISNELLO RICORDIAMO GIOVANNI ORTOLEVA
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Contrassegnato Armando Sorrentino, Giovanni Ortoleva, Giuseppe Mogavero, Giusy Vacca, Isnello, strage di Salussola
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NO CELEBRAZIONE ALMIRANTE A PALERMO
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COMANDANTE BARBATO – PALERMO
AL SIGNOR SINDACO DI PALERMO
LEOLUCA ORLANDO.
Egregio Signor Sindaco, in seguito alla notizia che è stato concesso per il 1° marzo il Teatro Politeama per ricordare durante una manifestazione indetta da alcune Fondazioni, i cento anni di Giorgio Almirante e che, come pubblicizzato, Ella porterà il saluto della nostra città, Le confermiamo la nostra ferma opposizione e condanna di questa iniziativa chiaramente celebrativa di un personaggio controverso, compromesso per il suo passato di fascista sempre rivendicato.
La celebrazione di questo evento nell’anno del Settantesimo della Liberazione dal nazifascismo che ci apprestiamo a celebrare anche a Palermo è un fatto particolarmente grave e provocatorio.
Le ricordiamo Signor Sindaco, che Almirante è stato fra i firmatari del “manifesto sulla razza”, e redattore della rivista “ la difesa della razza” uscita alla vigilia delle tristemente note “leggi razziali” vergogna permanente nella storia italiana ed europea.
Ha contribuito come fascista, al reclutamento dell’esercito repubblichino in collaborazione con i nazisti rendendosi di fatto complice dei crimini di guerra, della deportazione degli ebrei e delle stragi compiute in quegli anni.
Egli, nel 1960 ha tentato di riaccreditare le falangi fasciste della Repubblica sociale italiana appoggiando Trambroni in quello che venne definito un colpo di stato. Sostenne Tambroni anche mentre ordinava alla polizia di sparare sui cittadini uccidendone ben quattro anche a Palemo,
Signor Sindaco, Le ricordiamo che Palermo è stata ed è antifascista e che anche tanti Siciliani hanno combattuto e data la vita per un’Italia libera democratica e Repubblicana,
La sua presenza e il suo saluto durante una celebrazione marcatamente neofascista, l’ANPI e la città di Palermo che Lei rappresenta, non potranno accettarlo.
L’ANPI di Palermo
Ottavio Terranova Presidente Angelo Ficarra Segretario
Palermo 24 febbraio 2015
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Contrassegnato Angelo Ficarra, Leoluca Orlando, Ottavio Terranova
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70° ANPI COMMEMORAZIONE DEL PARTIGIANO ANTONINO AMATO
CIANCIANA – Il 21 gennaio Cianciana, nel 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo e della sua morte, ha commemorato l’eroe Partigiano Antonino Amato, medaglia d’oro della Resistenza.
Antonio Amato era maresciallo delle truppe Partigiane che operavano nell’Appennino Ligure, nato a Cianciana il 17 febbraio del 1923 e morto ad Onzo (SV) in Liguria il 21 febbraio del 1945. Compì numerose azioni di sabotaggio per fermare le truppe tedesche, fu proprio durante una di queste operazione perse la vita.
Notizie storiografiche
Poco più che diciannovenne, Antonino Amato, di Pietro e Antonina Taglialavore, terzo di cinque figli, come tanti giovani dell’epoca fu chiamato alle armi. Erano già passati quasi due anni dalla dichiarazione di guerra da parte di Mussolini, avvenuta il 10 giugno 1940; ma già nel 1942 si intravedevano i primi segnali della sconfitta.
Intanto Antonino Amato era impegnato a prestare servizio sulle Dolomiti bellunesi per poi spostarsi nel salernitano e risalire poi verso la Liguria tra gli stenti di un esercito sempre più stanco e sfiduciato. La popolazione italiana, afflitta da tre anni di bombardamenti e di privazioni di ogni genere aveva ormai capito che la guerra era perduta. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia del 10 luglio 1943 ne era la conferma e aveva alimentato tensioni non solo a livello popolare ma anche nelle Forze Armate e perfino tra le gerarchie fasciste.
La decisione del re Vittorio Emanuele III di nominare Badoglio alla guida del nuovo Governo, dopo l’arresto di Mussolini e l’infelice decisione di continuare la guerra senza impartire ordini precisi alle truppe gettò queste ultime e la stessa popolazione nella più assoluta confusione . A questi fatti si aggiunse la firma dell’Armistizio dell’8 settembre 1943 che fu interpretato da Tedeschi come un tradimento che portò all’occupazione nazista del territorio italiano non ancora occupato dagli Alleati. Intanto l’Esercito Italiano negli stessi momenti in cui il Re Vittorio Emanuele e i gerarchi fascisti fuggivano da Roma, si trovavano a fronteggiare quello che fino a poco tempo prima era stato l’esercito alleato.
L’8 settembre 1943 iniziò, tra l’altro, l’attuazione della caccia agli ebrei e della loro deportazione nei campi di sterminio.
A questi fatti si aggiunse la liberazione di Mussolini che portò alla formazione della Repubblica di Salò e di conseguenza alla vera e propria guerra civile: fratelli contro fratelli.
In quegli anni prese vigore politico e militare l’intervento Partigiano, giovani motivati e fortemente decisi a cacciare i Tedeschi e annientare la presenza fascista in Italia, in nome della Libertà e della Democrazia. Antonino Amato di questi ideali ne fece la sua bandiera; per il suo coraggio e la sua determinazione veicolate dalle sue vive convinzioni socialiste assunse ben presto la carica di Maresciallo delle truppe Partigiane di stanza sull’Appennino ligure. Ormai a pochi mesi dalla Liberazione del territorio italiano dall’occupazione nemica, Antonino Amato era impegnato con la sua truppa nel bloccare l’avanzata nazista. Ma il nemico era ormai alle spalle, erano rimasti pochi istanti per collocare la carica esplosiva alla base di un ponte nella zona di Onzo, che avrebbe tagliato la strada al nemico; in uno slancio di sacrificio Antonino a soli 22 anni si gettò nell’impresa impedendo ai compagni di fermarsi e intimando loro di proseguire per mettersi in salvo. Il giovane riuscì a far esplodere il ponte ma nello stesso momento fu colpito alle spalle da una raffica mortale. Era il 21 gennaio 1945. A ragione di tale gesto eroico e coraggioso fu attribuita la Medaglia d’Oro al Valor Partigiano alla memoria di Antonino Amato e negli anni Settanta, in occasione della modifica della toponomastica di Cianciana, fu intitolata al valoroso personaggio la via che costeggia Palazzo Giandalia.
L’immagine che correda l’articolo è quella conservata dalla famiglia di Albenga (SV), che per alcuni mesi aveva tenuto nascosto Antonino, fatta stampare in ricordo del giovane Eroe Partigiano.
Oggi Antonino Amato riposa nel cimitero civile di Albenga nel quale è stato eretto un monumento ai Caduti che porta le incisioni dei nomi di quanti vi riposano.
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Contrassegnato Antonina Taglialavore, Antonino Amato, Cianciana, Epifania Lo Presti, Eugenio Giannone, Pietro Amato
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In risposta alla vergogna di leggi che offendono la Costituzione e la dignità umana
un bellissimo esempio di lotta civile e di passione ideale
Carissimi, Vi comunico con piacere che ieri ho partecipato ad una assemblea come Anpi insieme a Scorta Civica , con il giornalista di Antimafia 2000 Aaron Pettinari, Adriana Gnani, Giovanna Pedroni di Agende rosse, e il figlio di una vittima della mafia Ferdinando Dome’ con la sua compagna Laura, all’Istituto Tecnico Commerciale, sempre con gli attivissimi docenti Anna Ciccia e Gioacchino Cannizzaro. Ho parlato dell’ANPI e del nostro impegno con Scorta Civica per sostenere chi combatte per la legalità’ esortando i ragazzi a impegnarsi per capire il presente e difendere i principi sacri e inviolabili della Costituzione nata dalla Resistenza. Come nella Resistenza i giovani si sono attivati per liberarsi dall’oppressore e conquistare la liberta’, adesso e’ necessario cercare di capire cosa sta succedendo per salvaguardare quei principi per cui molti si sono sacrificati, per non rischiare di perdere quelle conquiste fatte. Ho messo la mia solita passione nell’intervento e ad un certo punto un insegnante, non avendo nemmeno seguito per intero il mio intervento si e’ permesso di accusarmi di fare un comizio e di fare politica. Al che ho risposto che parlare di diritti, di legalità’ e di Costituzione non e’ reato e porgendogli il microfono per dirmi cosa avevo detto di sbagliato non ha saputo dirmi nulla..e’ diventato paonazzo e non voleva rispondere. L’insegnante Anna Ciccia ha preso il microfono e ha specificato che il mio intervento era stato perfetto e non avevo detto nulla che potesse dar adito a critiche, perché esortavo soltanto i ragazzi a prendere in mano la loro vita e interessarsi di legalità, informandosi sul comportamento dei politici e riflettere prima di votare, inducendo anzi i ragazzi a riflettere prima di esprimersi nelle cabine elettorali. Ho comunque capito che parlare di legalità’ e dire di non votare condannati e’ ritenuto rivoluzionario. Ho avuto solo la critica di questo insegnante ma l’approvazione di tutti, compresi insegnanti, il giornalista e gli altri di scorta civica. Mi hanno definita la pasionaria dell’Anpi, e il professore Cannizzaro mi ha detto che non ha mai conosciuto una donna partigiana attiva come me …Spera di incontrare di nuovo Lidia Menapace, come l’anno scorso…Comunque, vi ho raccontato questo solo perché penso possa farvi piacere, sapere che portiamo avanti i valori per cui ci siamo sempre battuti, e mi e’ sembrato il giusto contributo che un vero Resistente deve dare, mantenendo la liberta’ di esprimere la propria opinione.
Se pensate invece che ho esagerato..accetto anche le critiche…:)
Un abbraccio
Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza
Contrassegnato Aaron Pettinari, Adriana Gnani, Anna Ciccia, Ferdinando Dome' con la sua compagna Laura, Gioacchino Cannizzaro, Giovanna Pedroni di Agende rosse, Giusy Vacca, Istituto Tecnico Commerciale, Lidia Menapace
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Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia
► “Legge elettorale e riforma del Senato: era (ed è) una questione democratica“: sabato 21 febbraio a Torino, iniziativa pubblica promossa dall’ANPI Nazionale. Interverranno Gustavo Zagrebelsky, Carlo Smuraglia e Antonio Caputo coordinati da Sandra Bonsanti. Aderiscono ARCI Nazionale e Libertà e Giustizia
ARGOMENTI
Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
► Si torna a parlare, avvicinandosi il 20 febbraio, del decreto fiscale e, come spesso accade, se ne sentono di tutti i colori (…)
► La settimana scorsa ho potuto inserire solo una breve postilla, nella News 149, sul discorso di insediamento, appena pronunciato dal Presidente della Repubblica Mattarella. Non c’è molto da aggiungere, penso. Tuttavia desidero sottolineare il fatto che nel discorso, che – successivamente – ho potuto leggere con calma, il richiamo alla Costituzione è ripetuto in modo costante e tutt’altro che formale (…)
► Ci troviamo, quasi senza rendercene conto, nella situazione più difficile e più pericolosa tra tutte quelle che si sono verificate dalla fine della guerra mondiale ad oggi. La questione dell’Ucraina ci mette sull’orlo di una guerra, come assai di rado era accaduto in precedenza. L’incontro a Mosca tra la Merkel, Hollande e Putin non ha prodotto quasi nulla(...)
► La notizia della morte di Massimo Rendina ci ha profondamente addolorati. Da parecchio tempo non riusciva più a frequentare le nostre riunioni, alle quali – finché gli era stato possibile – non era mai mancato. Ma lo sentivamo ancora presente fra noi, tanto vivido era il ricordo della sua voce, dei suoi interventi, dei suoi sprazzi ironici, talvolta duri e talvolta addirittura affettuosi(…)
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Contrassegnato ANPI News 150, Carlo Smuraglia
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Incontri sul 70ºanniversario della liberazione dal nazifascismo promossi dall’ANPI con il MIUR.
Foto di gruppo di alcuni incontri dei rappresentanti dell’ANPI, Pino Lo Bello già Presidente dell’ANPI Palermo, Giusy Vacca membro della segreteria ANPI Palermo, Fausto Clemente funz. scol. e Mario Piraino storico, con gli studenti del Liceo Classico Gregorio Ugudulena di Termini Imerese, dell’Istituto Psicopedagogico di Caccamo e dell’Istituto Comprensivo di Cefalù, in preparazione del Progetto sul 70ºanniversario della liberazione dal nazifascismo Promosso dall’ANPI con il MIUR.


Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza
Contrassegnato Fausto Clemente, Giusy Vacca, Istituto Comprensivo di Cefalù, Istituto Psicopedagogico di Caccamo, Liceo Classico Gregorio Ugudulena di Termini Imerese, Mario Piraino, Pino Lo Bello
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10 febbraio “Giornata del ricordo”

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COORDINAMENTO REGIONALE SICILIA
Ente Morale D.L. n. 224 del 5 aprile 1945
Oggetto: Comunicato Stampa: 10 febbraio Giornata del Ricordo
Nota del Coordinatore dell’ANPI Sicilia Ottavio Terranova
Palermo. 5 febbraio 2015
Rispetto della memoria, decoro democratico e verità storica
NO alle gazzarre neo fasciste e al revisionismo storico
La giornata commemorativa del 10 febbraio è stata istituita il 30 marzo 2004, con la legge n. 92: “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale”. Per ricomporre e “ricordare” i tragici eventi che si verificarono nelle aree finali del nord-est tra il 1943 e il 1947. Il 10 febbraio del 1947 si firmò a Parigi il Trattato di Pace tra gli Alleati che congiuntamente ai Movimenti di Liberazione avevano sconfitto il nazi-fascismo e gli stati che assieme alla Germania avevano causato la seconda guerra mondiale ( Italia, Romania, Bulgaria, Finlandia). La dittatura fascista aveva trascinato l’Italia – da protagonista, con la Germania nazista – nell’orribile massacro che aveva provocato in Europa oltre cinquantacinque milioni di morti ed immane distruzioni. A seguito del trattato anche alcune aree territoriali del nord-est, Istria, Fiume, ecc.- furono riconosciute parti integranti della Iugoslavia. Il conseguente esodo determinò la fuoriuscita di diverse decine di migliaia di italiani.
La Iugoslavia, aggredita ed invasa nell’aprile del 1941 dall’Italia fascista, dalla Germania e dagli altri stati che facevano parte dell’Asse promotrice della “razza eletta, dominatrice del mondo”, si liberò da sola con le proprie formazioni partigiane. In quella aree le vicende della guerra furono violentissime. Già con il dominio nel ventennio della dittature fascista nelle zone dalmate, con l’aggressione armata , poi, dopo l’8 settembre del 1943 e con la formazione della RSI con Mussolini, i conflitti tra i nazifascisti e le popolazioni locali di ceppo slavo, e con i gruppi partigiani italiani e dell’esercito di liberazione iugoslavo, toccarono apici enormemente tragici. Altissimo il tributo collettivo di sangue delle popolazioni iugoslave, con più di 1.000.000 di morti. Le foibe, la scomparsa e la morte violenta di diverse migliaia di italiani avvenuta in queste fasi, specie nel periodo finale della sconfitta nazifascista, fanno parte del tragico contesto complessivo.
Nella ricorrenza del 10 febbraio si ha l’obbligo di ricordare i tragici eventi, gli orrori della guerra, i valori fondamentali di pace, libertà, democrazia, civile convivenza, riconquistate, con un enorme olocausto umano. Con la memoria, in particolare, rivolta alle tragedie che si consumarono nelle terre che hanno riguardato la “ Relazione della Commissione italo-slovena, sui rapporti italo-sloveni 1880-1956”, con gli Atti conclusivi del luglio 2000.
Come avvenuto nel corso degli anni sul piano nazionale e anche in Sicilia, alcune organizzazioni di stampo neofascista, completamente emarginate dalla realtà civile e democratica del Paese, con iniziative e manifestazioni di stampo revisionista, tendono a distorcere in maniera strutturale le indissolubili verità storiche e le articolate motivazioni della “Giornata del Ricordo”, ancora impresse nelle carni di molte persone, uomini e donne. La condanna perenne ed universale dell’ideologia aberrante del nazifascismo e degli orrori e dei delitti contro l’umanità commessi dai suoi seguaci, rappresentano le fondamenta costitutive dell’Italia repubblicana e dell’Europa intera. La verità storica non si cancella.
E’ questo il riferimento fondamentale della nostra Costituzione che fonda i suoi Valori su principi radicalmente opposti al totalitarismo, al razzismo, al diniego della dignità umana e alla pace, violentemente perseguiti dai nazifascisti.
L’ANPI Sicilia Invita le organizzazioni politiche e sociali, la cittadinanza civile, a respingere tutte le iniziative provocatorie che si dovessero operare nel corso dei prossimi giorni caratterizzate da “richiamo fascista” e dalla falsificazione storica. Chiedono alle autorità a non autorizzate le manifestazioni che nei fatti disprezzano e violentano i dettami Costituzionali che rappresentano la nostra quotidianità. Riconfermando ancora, che la Sicilia è stata e sarà sempre antifascista.
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Contrassegnato Giornata del ricordo, Ottavio Terranova
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