Il giorno della memoria: Salemi, Benedetto Croce, Istituto nautico

L‘Istituto comprensivo G. Garibaldi di Salemi, aderente al progetto dell’A.N.P.I. “Celebriamo il 70° anniversario della Liberazione”, ha organizzato il 27 gennaio  una serie di iniziative finalizzate al recupero della memoria.

Le classi, dopo un corteo,si sono recate nella sede dell’Istituto, dove è stata accesa la Menorah,il candelabro a 7 bracci simbolo dell’ebraismo, e sono stati ricordati sette campi di concentramento.

Le classi terze dalla Scuola Media ed una rappresentanza del Liceo classico e dell’I.T.C. di Salemi hanno seguito una conferenza aperta dal Dirigente Salvino Amato, che ha illustrato il significato dell’iniziativa. Ha preso poi la parola il sindaco di Salemi Domenico Venuti che, sottolineando l’importanza della memoria, ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad offrire un supporto per tutte quelle iniziative tendenti alla formazione della coscienza civile delle giovani generazioni.

Maria Letizia Colajanni,dopo avere illustrato l’attività e le finalità dellA.N.P.I., ha tracciato brevemente e nelle linee essenziali il percorso storico dal Fascismo alla nascita della Repubblica ed alla promulgazione della Costituzione, invitando classi e docenti ad approfondire i temi più significativi di tale percorso, a effettuare ricerche sul contributo locale dato alla Resistenza, a celebrare, in tutti i modi che la fantasia e la creatività possano suggerire, il 25 Aprile, data di nascita della nostra Repubblica e ad assumere come principi ispiratori del proprio essere ed agire i principi democratici di libertà, uguaglianza, tolleranza, solidarietà affermati nella nostra Costituzione .             A cura di Maria Letizia Colajanni

L’Istituto comprensivo G. Garibaldi di Salemi, aderente al progetto dell’A.N.P.I. “Celebriamo il 70° anniversario della Liberazione”, ha organizzato il 27 gennaio  una serie di iniziative finalizzate al recupero della memoria.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Gli alunni del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce”, insieme all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ricordano, in occasione del 70° anniversario dell’apertura  dei cancelli di Auschwitz, gli orrori della shoah.

Martedì 27 gennaio 2015, una rappresentanza degli studenti del liceo, si è riunita nell’aula magna di via Benfratelli per riflettere, confrontarsi e ricordare la tragedia dei campi di sterminio, insieme ad Angelo Ficarra, segretario dell’ANPI Palermo e a Carmelo Botta, docente di storia. Dopo la proiezione del film-documentario  “Auschwitz” e della mostra in quaranta tavole dell’ANED, la dirigente scolastica Simonetta Calafiore ha sottolineato l’importanza del ricordo per non dimenticare il passato e dare memoria al futuro.

Molto apprezzati gli interventi di Angelo Ficarra che ha contestualizzato la storia del passato nel presente, come pericolo ricorrente di un “rigurgito” autoritario che porterebbe la società contemporanea ad una deriva culturale ed etica, e di Carmelo Botta, che ha evidenziato come il “secolo breve” sia stato caratterizzato dalla presenza della guerra, della violenza, della tortura, nonché di manovre di un becero revisionismo cha da più parti hanno tentato e tentano di mistificare e misconoscere fatti storici di fondamentale importanza.

Gli interventi  sono stati alternati dalla lettura da parte degli alunni Corsale Giusy, Pitti Giovanni, Rizzolo Dario, Costa Paolo, La Rosa Francesco , della classe V P, di interviste di deportati raccolte da Francesca Lo Nigro e Carmelo Botta nel libro “Il Male assoluto – La dura memoria della Shoah”.

La giornata di studi rientra nel percorso triennale proposto dall’ANPI alle scuole, attraverso l’intervento dell’USR e dell’USP, sul70° anniversario della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo.

 Istituto Tecnico Nautico G. Trabia

In occasione della giornata della memoria, il 27 gennaio, nei locali dell’Istituto Tecnico Nautico G. Trabia si è svolto dalle 11.00 alle 13.00 un incontro su “Resistenza e Shoa” con le classi V, organizzato dall’ANPI in collaborazione con la Prof. Gilda Messina, docente dello stesso Istituto. Hanno partecipato come relatrici la prof. Daniela Dioguardi per l’ANPI e la prof. Rita Calabrese, docente di letteratura tedesca dell’Università di Palermo, per la Biblioteca delle donne -UDIPALERMO. La prof. Dioguardi, dopo aver tracciato un quadro storico del periodo della II guerra mondiale e del fascismo in Italia, ha relazionato sul valore e sul significato della Resistenza, soffermandosi sul contributo, ancora poco noto, di molti siciliani, anche palermitani, alla lotta partigiana, e sull’alto numero di deportati politici morti nei campi di concentramento. Ha poi evidenziato la partecipazione delle donne soprattutto alla Resistenza civile, così detta per distinguerla da quell’armata. Tra i vari ruoli le donne svolsero quello fondamentale di staffette: con le biciclette percorrevano chilometri e chilometri al giorno, rischiando la vita, per trasportare messaggi e ogni sorta di bene necessario. La loro difficoltà a imbracciare i fucili non va interpretata come un di meno rispetto agli uomini, ma è il sintomo di un giusto disagio di cui troviamo traccia anche nei racconti di alcuni partigiani che, senza enfasi, sottolineano lo stato di necessità che li costrinse a usare la violenza. Alla fine, rispondendo anche ad alcune domande, ha fornito spiegazioni sul significato e sull’attività dell’ANPI oggi, a difesa della democrazia e della libertà.

La prof. Rita Calabrese ha relazionato sulla Shoa, evidenziando la manipolazione delle coscienze effettuata dal regime attraverso l’uso sistematico della menzogna e l’individuazione di un capro espiatorio in una situazione di difficoltà economica e sociale. Ha poi spiegato il senso della “soluzione finale” e la differenza tra campi di concentramento e di sterminio. I ragazzi e le ragazze presenti hanno seguito con attenzione, ponendo domande anche sulle situazioni di barbarie attuale. Entrambe le docenti hanno insistito sulla necessità della conoscenza, dì un pensiero critico e della partecipazione per evitare che la storia, sia pure sotto altre forme, si ripeta.

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Il giorno della memoria: Salemi, Benedetto Croce, Istituto nautico

ANPI CONVEGNO NAPOLI: MEZZOGIORNO E RESISTENZA

http://youtu.be/_S2_F9LaS88

 

Sulla scia di un rinnovamento degli studi sull’argomento, dopo decenni di sottovalutazione, si affronteranno i numerosi episodi resistenziali nel sud, il diretto coinvolgimento di meridionali in formazioni partigiane nel centro-nord, percorsi biografici esemplari, il tema del “ritorno” e il riconoscimento dell’esperienza partigiana nel dopoguerra.

 

 

I partigiani e il Sud che fece la Resistenza:

Una clip dal convegno “Il contributo del mezzogiorno alla liberazione d’Italia”.

https://www.youtube.com/watch?v=_S2_F9LaS88

“Vogliamo ribaltare la vulgata che vuole la Resistenza come Resistenza del nord, e vogliamo dimostrare che invece si è trattato di un fenomeno che ha avuto carattere nazionale, con centinaia di azioni di civili e militari, di grandi e piccole ribellioni, tantissime in Campania, in Sicilia, in Puglia, in Sardegna.”- da La Repubblica, intervista a Carlo Smuraglia, dal convegno di Napoli.

ARTICOLO LA REPUBBLICA.IT

Smuraglia: “Napoli e il Sud protagonisti della Resistenza”

IL PRESIDENTE DELL’ANPI APRE IL CONVEGNO ALLA SOCIETÀ NAPOLETANA DI STORIA PATRIA

ANTONIO FERRARA

AD APRIRE i lavori il presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia, volontario della Divisione Cremona. I saluti sono affidati al sindaco Luigi de Magistris, a Renata De Lorenzo di Storia patria e al combattente delle Quattro Giornate Antonio Amoretti, responsabile dell’Anpi di Napoli.

Presidente Smuraglia, perché il convegno a Napoli?

«Vogliamo ribaltare la vulgata che vuole la Resistenza come Resistenza del nord, e vogliamo dimostrare che invece si è trattato di un fenomeno che ha avuto carattere nazionale, con centinaia di azioni di civili e militari, di grandi e piccole ribellioni, tantissime in Campa- nia, in Sicilia, in Puglia, in Sardegna. Abbiamo ricostruito esattamente i tanti episodi che si sono svolti in Campania e nell’intero Mezzogiorno, e questo contribuirà a ridefinire il concetto di Resistenza, che fu una guerra di popolo nel senso che tutto il popolo si mobilitò, ognuno nel suo campo. E fu una resistenza fatta anche dai militari, che per troppo tempo anche a sinistra è stata negata, come insegna la straordinaria pagina di Cefalonia».

C’è stato un ritardo dell’Anpi?

«Stiamo lavorando dal 2011, quando sono stato eletto presidente, su questo tema. Mi sono proposto di restituire per quanto possibile la verità dei fatti e contestare una visione “eroica” della Resistenza, sottoli- neando invece il contributo normale di scelte coraggiose di tanti giovani che si sono schierati e delle donne, che non si possono solo identificare con le staffette partigiane ma hanno aiutato e nascosto tantissimi italiani dopo l’8 settembre. La Resistenza non è stata fatta solo con le armi, ma anche con l’opposizione al fascismo e ai nazisti per ristabilire il regime democratico, con gli scioperi del 1943-44».

Napoli è la città della Quattro

Giornate. Che ruolo ha avuto?

«Ci sono state rivolte contro i tedeschi in tante piccole e grandi località del Mezzogiorno dopo l’8 settembre, ma nella storiografia si citano al massimo le Quattro Giornate di Napoli che rappresentano certamente un momento altissimo di rivolta all’oppressione nazifascista, ma poi ci si ferma lì. Ecco, con il nostro convegno vogliamo dire che ci sono stati invece tantissimi casi di opposizione ai nazisti. E la Campania, anche per la rivolta di Napoli del settembre 1943, ci è sembrato il luogo più giusto nel quale l’Anpi dia conto di una lettura della Resistenza come fenomeno che ha riguardato l’intero territorio nazionale, e non solo il centronord ».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Vogliamo cambiare quella lettura errata che pone la rivolta al nazismo solo al centro nord”

PARTIGIANO E ANTIFASCISTA

Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia

22 gennaio 2015

pagina a cura di Caterina Pollichino

Nella prima giornata del Convegno a Napoli sul contributo del mezzogiorno alla Liberazione 22/23 gennaio è pervenuto questo significativo messaggio di Antonino Di Matteo

“Nella piena consapevolezza della importanza e nobiltà della vostra attività associativa, desidero rappresentare la mia personale vicinanza nei confronti di chi, come voi, continua a battersi per l’affermazione di quei valori Costituzionali oggi troppo spesso trascurati e calpestati nella indifferenza generale. Mi sento pienamente solidale con l’ANPI nell’ansia di rendere finalmente concreta e piena l’applicazione della Costituzione sulla quale ho giurato fedeltà allo stato e per la quale gli eroi della resistenza hanno combattuto anche a costo della loro vita e della loro libertà

Nino Di Matteo”

“Il Convegno non aveva la pretesa di essere esaustivo, ma di segnare qualche punto fermo,

su cui fondare le future riflessioni e indagini. E su questo piano, esso è apparso veramente

riuscito.

Ripeto: pubblicheremo gli atti e tutti potranno giovarsi di questo contributo alla ricostruzione

di una verità storica, che si imponeva; intanto, il Convegno ci ha fornito due punti fermi, di

cui ognuno dovrà tener conto in futuro: che è giusto parlare di “partecipazione” più che di

“contributo” del mezzogiorno alla liberazione dell’Italia; e che la Resistenza ha avuto un

inequivocabile connotazione nazionale, per la semplice ragione che in essa fu coinvolto

l’intero Paese, sia pure con forme e modalità diverse, ma con assoluta unitarietà di obiettivi.

Di questi risultati siamo fieri. Li dobbiamo soprattutto all’opera delle tre ricercatrici che così

bene hanno lavorato (Isabella Insolvibile, Chiara Donati e Toni Rovatti), all’apporto volontario

e disponibile dei tre “tutors” (Prof. Luca Baldissara, Prof.ssa Gabriella Gribaudi e il Dott.

Guido D’Agostino, Direttore dell’Istituto campano per la storia della Resistenza); ma li

dobbiamo anche ai contributi che sono venuti dai discussants e alla partecipazione alla

tavola rotonda conclusiva del Prof. Alberto De Bernardi, Vicepresidente dell’INSMLI.

Dobbiamo anche ringraziare tutta l’ANPI di Napoli, che a partire dal suo Presidente, si è

prodigata per la riuscita del Convegno, lo staff dell’ANPI nazionale, che ha lavorato con

impegno ed alacrità, a partire dal responsabile dell’area del Mezzogiorno, Vincenzo Calò fino

ai membri della Segreteria nazionale e a tanti altri. Un grazie di cuore anche al Sindaco, Luigi

De Magistris, che ha voluto assistere all’inizio dei lavori, ci ha onorati con un discorso che era

assai di più di un semplice saluto e ci ha fornito anche piacevoli esempi della tradizionale

ospitalità napoletana; infine un grazie alla Società napoletana di storia patria ed alla sua

Presidente Prof.ssa De Lorenzo, che hanno ospitato il Convegno con cordialità e amicizia.

Insomma, una nuova pagina della storia della Resistenza che in qualche modo stiamo

scrivendo e ricostruendo in questi anni difficili. Faremo in modo che essa diventi parte

essenziale delle comuni coscienze sul tema; sarà così compiuto, finalmente, anche un atto di

giustizia nei confronti del Mezzogiorno.”

Carlo Smuraglia

da ANPI news  3  febbraio 2015

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su ANPI CONVEGNO NAPOLI: MEZZOGIORNO E RESISTENZA

RACCONTI BIOGRAFICI DI INTERNATI NEI LAGER NAZISTI

RACCONTI BIOGRAFICI DI INTERNATI NEI LAGER NAZISTI

SALVATORE CASCIO, FRANCESCO PAOLO BARRANCOTTO, LEONARDO PINTACUDA

di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro

Il pericolo sempre in agguato di un becero revisionismo che da più parti tenta di mistificare e misconoscere fatti storici di fondamentale importanza per la comprensione del nostro passato, del nostro presente e della natura umana artefice di gravi atrocità, ci obbliga, oggi come sempre, a rileggere il nostro passato, a ricercare le”vittime” di una delle pagine più atroci che si sia abbattuta sull’umanità, a dar voce alle storie e ai ricordi individuali per ricostruire la memoria di quella che la grande Storia ha etichettato con il termine “sterminio nazista”.

L’art. 1  della Legge 20 luglio 2000, n. 211 (pubblicata su GU 31 luglio 2000, n. 177), con cui il Parlamento Italiano ha riconosciuto il 27 gennaio “Giorno della Memoria”, ci invita a ricordare non soltanto la shoah, ma anche gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte.

E in queste pagine vogliamo dare voce proprio a quei  militari siciliani arrestati dopo l’8 settembre nei vari fronti di guerra (in seguito all’armistizio firmato da Badoglio con gli Alleati il 3 settembre 1943 a Cassibile), che, posti nella illusoria scelta di alternativa “il nazifascismo o la prigionia”, scelsero quest’ultima. Vennero così internati, dopo un lungo e massacrante viaggio in vagoni ferroviari spesso destinati al trasporto degli animali o in nave in condizioni disumane, nei campi di lavoro nazisti, classificati inizialmente come prigionieri di guerra e, dopo il 20 settembre 1943 (data in cui Hitler intervenne affinché la condizione giuridica degli italiani fosse ridotta da “prigioniero” ad “internato”), come Internati Militari Italiani (IMI), con il beneplacito della RSI che li considerò militari temporaneamente dislocati all’estero, in attesa di impiego. Considerati dai tedeschi come traditori, non usufruirono nemmeno del sostegno della Croce Rossa Internazionale che garantiva ai prigionieri di guerra assistenza ed ausili. In seguito, con gli accordi del 20 luglio 1944 fra Hitler e Mussolini, i militari internati vennero smilitarizzati dalla RSI e riconosciuti come lavoratori civili.

Ciò ha consentito lo sfruttamento senza limiti dei soldati, sottoufficiali e ufficiali italiani internati (il loro numero ammonta a oltre 700mila), che vivevano nei lager nazisti in una condizione di schiavitù, senza alcuna tutela internazionale (la categoria IMI era ignorata dalla Convenzione di Ginevra sui Prigionieri del 1929), obbligati al lavoro forzato, che venne presentato al mondo e agli stessi interessati come “lavoro volontario/obbligato”. Vennero impiegati nelle fabbriche, nella ricostruzione delle case e delle linee ferroviarie, nei lavori agricoli, nella costruzione di fortificazioni, nello sgombero di macerie, nel carico e scarico merci, nelle miniere di carbone  e di ferro, nell’industria bellica.

Di fatto la produzione industriale e agricola della Germania degli anni del secondo conflitto mondiale è  fortemente dipendente dal lavoro di milioni di lavoratori stranieri prigionieri di guerra, deportati politici ed ebrei, costretti a lavorare in condizioni disumane (metodico, sistematico e scientifico sfruttamento di prigionieri che decretò l’”orgoglio” della nazione tedesca nella ricostruzione del dopoguerra). .
Purtroppo gli IMI, nonostante il numero consistente, ancora oggi non vengono degnamente ricordati: la loro memoria viene spesso sacrificata di fronte al ricordo dei deportati politici o razziali morti nei campi di sterminio. Lo storico tedesco Gerhard Schreiber li  definisce “traditi, disprezzati, dimenticati“, e in effetti questi protagonisti della storia dello sterminio nazista  vissero per tanti anni una sorta di oblio e di isolamento, abbandonati alle loro storie individuali che spesso si riducevano ad un silenzio rassegnato. La ragione del silenzio in cui furono relegati per decenni, quasi considerati  deportati di serie B, è da ricercare, oltre che nella vergogna di una nazione, nella vasta portata e nella mancata chiara definizione del fenomeno, nella difficoltà di identificazione del loro ruolo, della loro identità, del numero preciso: troppe incertezze e approssimazioni che rivelavano  l’insufficienza e l’incapacità di un governo, sia nella conduzione della guerra che nella sua conclusione.

Solo nel 2006 la Repubblica Italiana si ricorda di loro, istituendo la Medaglia d’Onore ai deportati e agli internati nei lager nazisti destinati al lavoro coatto.

Purtroppo non tutti riuscirono a ritornare nei loro paesi (circa 50mila morirono nei lager); sul fronte orientale, per esempio, la liberazione fu drasticamente marcata da atroci eccidi da parte dei tedeschi: l’esecuzione di circa 200 soldati tra il 27 e il 28 marzo a Hildesheim, la fucilazione di circa 30 soldati nel mese di aprile a Bad Gandersheim, e ancora di 150, nello stesso mese a Treunbrietzen.

E’ esaustiva , a tal proposito, la pubblicazione di Loreto Di Nucci, storico specialista, in Ultimi fuochi di ferocia nazista. Il massacro degli internati militari italiani di Hildesheim nel marzo del 1945, in «Ricerche di Storia Politica», a. XIV, n.s., n.1, Bologna, il Mulino, 2011, che analizza una delle più importanti forme di violenza nazista successiva alla capitolazione di Hitler. In un articolo riprodotto in AA.VV. “Schlage, fast nichts zu Essen und schwrere Arbeit. Italienische Zwangsarbeiter in Hildesheim 1943-45”, Hildesheim, Verlag, 2000 si legge:In particular, it focuses on the case of a group of Italian prisoners of war, who had been captured by the Nazis and detained in several concentration camps. While the American and British air forces were bombing the main industrial and urban German sites, provoking the collapse of industrial production and, ultimately, the breakdown of the regime, Nazi frustration increased and degenerated into indiscriminate violence against «internal enemies», such as looters, foreigners and, specifically, Italians, their formers allies who had been redefined as traitors. Arrests, deportations and mass executions multiplied, as in the case of Hildesheim, a tiny city in Lower Saxony, where approximately two hundred Italians were executed”.

Riportiamo di seguito le testimonianze di Salvatore Cascio, Francesco Paolo Barrancotto e Leonardo Pintacuda, in rappresentanza dei tanti internati nei campi di lavoro come IMI. Continua a leggere

Pubblicato in ANTIFASCISMO, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su RACCONTI BIOGRAFICI DI INTERNATI NEI LAGER NAZISTI

ANPI News: ESORTAZIONI DEL PRESIDENTE

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

 

Oggi è la “giornata della memoria” e sarà degnamente celebrato in tutta Italia, anche a cura delle nostre organizzazioni periferiche, da tempo impegnate su questo terreno, anche per sottolineare che si tratta del giorno in cui, per legge, si ricordano la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei, ma anche “gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio” (legge n. 211 del 2000)  (…)

 

Siamo in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Non ci associamo al toto nomi, anche se – francamente – c’è da essere scandalizzati del fatto che appaiono e scompaiono, quotidianamente, nomi che potrebbero essere anche idonei a ricoprire quell’alta carica a nomi che davvero al Quirinale non sarebbero ben visti da molta parte del popolo italiano, non perché indegni, ma perché inadeguati (…)

 

Ha proseguito, con qualche intoppo, il cammino delle Riforme; in particolare quello della Legge elettorale e della Riforma del Senato. E’ probabile l’approvazione al Senato, del nuovo testo della Legge elettorale (…)

 

A proposito della riforma del Senato, un’osservazione che può sembrare marginale ma non lo è. Alla nuova Camera verrebbe attribuito il potere di deliberare lo stato di guerra. Ad una Camera sola, dunque;  e questo appare già grave di per sé;  un emendamento propone di aggiungere dopo” delibera”, all’art. 78, c. 1, cpv, una severa limitazione: “a maggioranza al sessantasei per cento”(…)

 

 In questo primo periodo del nuovo Anno, si sono verificati molti fatti nuovi. Si è inasprita, ancora, la violenza e si è manifestato in modo drammatico e feroce il terrorismo, dando esempi eclatanti, in Francia e in Africa, dei pericoli che stiamo correndo e della necessità di essere uniti, per combatterli e vanificarli. Il problema non è, ovviamente, solo di misure di sicurezza e di prevenzione, che pure sono necessarie (…)

 

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, memoria, Resistenza | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su ANPI News: ESORTAZIONI DEL PRESIDENTE

Carlo Smuraglia: Un condono da cancellare

Un condono da cancellare

9 gennaio 2015

Non posso fare a meno di dedicare qualche parola ad un fatto grave che è accaduto (o si è scoperto) in questi giorni. Mi riferisco al decreto fiscale approvato dal Governo, nel quale è contenuta una norma secondo la quale coloro che evadono o frodano il fisco in misura inferiore al 3% del loro imponibile non sono più perseguibili penalmente e sono solo tenuti a risponderne in sede amministrativa fiscale. Una sorta di “condono” che, di per sé, io considero grave e ingiustificato, perché contrario a diverse norme costituzionali (art. 3, 53, ecc.) e soprattutto contrario alla morale pubblica e privata, se non altro perché trasmette un messaggio negativo; che, cioè, evadere il fisco o addirittura frodarlo non assume quella gravità che giustifica l’applicazione della legge penale.

In una fase delicatissima della vita nazionale, tuttora colpita da una crisi economica da cui non si riesce ad uscire, i cittadini sono tenuti a contribuire, sul piano fiscale, all’utilità pubblica, perché si possa ridurre il debito pubblico e fare operazioni di giustizia sociale e di carattere economico nell’interesse della collettività. È singolare il fatto che dagli exploit compiuti contro gli evasori pochi anni fa (ricordate le incursioni della Finanza a Venezia, a Cortina e in altre località?) e all’intensa pubblicità sulla verificabilità delle entrate (ad esempio con la rigorosa emissione degli scontrini fiscali) si è passati non all’inasprimento delle sanzioni, verso chi prosegue sulla linea dell’evasione, ma all’indebolimento del sistema, da un lato mettendo in discussione l’utilità degli scontrini fiscali e dall’altro con questa specie di “condono”, che è davvero grave in sé. Ma lo è ancora di più per il fatto che riguarda perfino i casi di frode, dimenticando che in un Paese civile frodare lo Stato è un fatto gravissimo, perché priva di risorse una collettività stremata e colpisce al cuore il principio di uguaglianza (tantissimi lavoratori pagano le imposte fino all’ultimo euro e non ci pensano neppure a frodare il fisco, mentre non possono materialmente sottrarsi a quelli che dovrebbero essere i doveri di ogni cittadino). Continua a leggere

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Carlo Smuraglia: Un condono da cancellare

Scorta Civica 20 gennaio 2015: no alla trattativa Stato mafia difendiamo la Magistratura, difendiamo la Costituzione

evento 20 gennaio ore 9,00

SCORTA CIVICA

AGORÀ NELLA PIAZZA ANTISTANTE IL PALAZZO DI GIUSTIZIA:
• palchetto a disposizione per interventi dei liberi cittadini
• esperienze a confronto, riflessioni sull’esperienza del presidio, istanze per il futuro
• scolaresche che saranno intrattenute sul tema e parteciperanno a un flash mob
• testimonianza di magistrati e familiari di vittime di mafia
• presenza delle autorità cittadine

=========================================
Scorta civica è un cartello di associazioni e liberi cittadini nato a Palermo il 20/01/2014, su iniziativa di Salvatore Borsellino, per offrire solidarietà e sostegno all’azione dei magistrati impegnati nel processo sulla trattativa stato-mafia e sugli altri processi che si pongono l’obbiettivo di far chiarezza sulle stragi degli anni ‘90.
Scorta Civica sin dalla sua nascita svolge un presidio di fronte il Palazzo di Giustizia di Palermo in sostegno del pool antimafia.
Nei giorni di udienza il presidio di Scorta Civica prosegue il suo operato presso le sale d’udienza che ospitano i processi su indicati.
Scorta Civica partecipa al progetto legalità nelle scuole andando a parlare con i giovani portando loro progetti di legalità ed attività volte alla diffusione dei principi ispiratori dei movimenti antimafia.
Chiediamo sin dalla formazione del cartello il Jammer per la scorta del procuratore Antonino Di Matteo, chiedendo inoltre la verità sui mandanti reali delle stragi degli anni ‘90. gv

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Scorta Civica 20 gennaio 2015: no alla trattativa Stato mafia difendiamo la Magistratura, difendiamo la Costituzione

RIFORME: era (ed è) una questione di democrazia

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato | Commenti disabilitati su RIFORME: era (ed è) una questione di democrazia

22-23 gennaio Napoli convegno SUD e Resistenza

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su 22-23 gennaio Napoli convegno SUD e Resistenza

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato | Commenti disabilitati su

Governo e corruzione: coloro che evadono o frodano il fisco in misura inferiore al 3% del loro imponibile non sono più perseguibili penalmente!!!

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia

 

 

Non posso fare a meno di dedicare qualche parola ad un fatto grave che è accaduto (o si è scoperto) in questi giorni. Mi riferisco al decreto fiscale approvato dal Governo, nel quale è contenuta una norma secondo la quale coloro che evadono o frodano il fisco in misura inferiore al 3% del loro imponibile non sono più perseguibili penalmente e sono solo tenuti a risponderne in sede amministrativa fiscale.

Una sorta di “condono” che, di per sé, io considero grave e ingiustificato, perché contrario a diverse norme costituzionali (art. 3, 53, ecc.) e soprattutto contrario alla morale pubblica e privata, se non altro perché trasmette un messaggio negativo; che, cioè, evadere il fisco o addirittura frodarlo non assume quella gravità che giustifica l’applicazione della legge penale(…)

 

 

Ritengo opportuno pubblicare alla fine di questa nota due documenti di notevole interesse, soprattutto sui temi delle riforme costituzionali, che in questo periodo sembrano aver subito una improvvisa accelerazione(…)ANPINEWS N.146

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, memoria, Resistenza | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Governo e corruzione: coloro che evadono o frodano il fisco in misura inferiore al 3% del loro imponibile non sono più perseguibili penalmente!!!