Al funerale laico di Francesco Renda

Si sono svolti lunedì mattina 13 maggio 2013 in un Istituto Gramsci gremito.  Una delegazione dell’ANPI capeggiata dal prof. Giuseppe Carlo Marino ha deposto il classico fazzoletto dei partigiani dell’ANPI ai piedi della bara di Francesco Renda Tesserato ad honorem dell’ANPI. Riportiamo con piacere l’articolo di Pietro Ancona, ex segretario generale della CGIL Sicilia, apparso sul web.

Soddisfazione laica e socialista

Ho partecipato stamane al funerale laico di Francesco Renda nell’aula delle assemblee dello Istituto Gramsci che lo stesso F.Renda fondò a Palermo nel 1978 arricchendo la città di una istituzione culturale di primissimo ordine che ha resistito alla prova del tempo ed alle avversità politiche ed economiche. Oggi l’Istituo Gramsci continua a vivere come istituzione fondata da un partito comunista che non c’è più, che è diventato un’altra cosa e che non ha più le pulsioni e le motivazioni ideali che ne guidarono a suo tempo la fondazione. Eppure resiste e resiste anche alla grande novità tecnologica della telematica, di internet. L’ambiente cartaceo della cultura non è facile da sostituire e continuerà a vivere nel tempo. Non si deve sostituire, mai ma integrare ed arricchire.

La sala era affollata da tantissimi capelli grigi e bianchi ma anche da tanti giovani anche se probabilmente soltanto un esilissimo ponte unisce ancora i primi ai secondi. E’ avvenuta una discontinuità che è anche generazionale. Dopo Bolognina una sorgente si è inaridita ed ancora oggi la confusione è grande sotto il cielo. il professore F.Renda è stato ricordato da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, dal Presidente dello istituto Gramsci Prof.Salvatore Nicosia, da Umberto Santino del Centro Impastato, da Antonio Riolo della CGIL (Renda fu il secondo segretario generale della storia della CGIL siciliana), dal Presidente della regione Crocetta, da Angelo Ficarra, Presidente dell’Anpi che ha fatto una interessante correlazione tra Fasci Siciliani e Anpi e dal rettore della università di Palermo.
E’ il primo funerale laico che si svolge a Palermo e che riguarda una eminente e straordinaria personalità della cultura della politica. Un fatto che è un raggio di sole nella cappa di piombo di una società in cui i cattolici e la Chiesa hanno un potere a volte tirannico una capacità di intimidazione ideologica che giunge financo a paralizzare gli strati più deboli del laicismo ed a sottometterli ai loro riti.
Dobbiamo essere tutti grati a F.Renda di avere voluto per se questo funerale ed alla famiglia di avere rispettato la sua volontà. Una volontà che ha regalato una giornata di libertà ad una città che ha saputo dell’esistenza di un modo diverso di congedarsi dalla vita.
E’ vero che il rito laico del funerale non ha il potere consolatorio di quello cattolico che accompagna il defunto verso un mondo diverso. Ma ha un potere forte che riguarda la responsabilità etica della persona nel suo percorso di vita e ne esalta gli aspetti sociali più ragguardevoli, l’altruismo, la generosità, il contributo dato per il bene comune. Il riferimento del funerale laico non è il Cielo ma la terra e le opere che vi si compiono in questa nostra vita. Per questo spero che la cultura dalla quale scaturisce si diffonda sempre di più.

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