Comunicato CARLA NESPOLO

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Comunicato CARLA NESPOLO

Carissime e carissimi

l’iniziativa delle magliette rosse ha ottenuto un successo di mobilitazione straordinario. Finalmente un diffuso “controcanto” civile al clima di odio e intolleranza che un noto esponente di Governo è molto impegnato a stabilire nel Paese. L’ANPI, e lo dico con grande soddisfazione oltreché gioia, ha giocato un ruolo rilevante nella partecipazione alla giornata del 7 luglio, a conferma piena e preziosa che le nostre strutture periferiche possiedono, in grande maggioranza, un’attrezzatura ideale e materiale all’altezza dei tempi: siamo, e lo dico senza tema di presunzione, una risorsa importante per il Paese. Stiamo diventando sempre di più – lo verifichiamo quotidianamente – un punto di riferimento per tante cittadine e cittadini che avvertono il bisogno di dare un contributo democratico e antifascista al risanamento umano e civile del Paese. Dobbiamo esserne orgogliosi. E questi riconoscimenti debbono spingerci a continuare ad impegnarci. Ci aspetta, come potete immaginare, una stagione in cui non si smetterà di far circolare razzismo, di attaccare i diritti e dunque la Costituzione. Dovremo consolidare l’unità delle forze antifasciste che abbiamo avviato, stare “sul pezzo” con decisione e tempestività. E ancora costruire e tenerci collegati. Insomma, svolgere con  spirito di servizio, entusiasmo, e profondo senso di responsabilità quell’antica missione che ci vuole in campo per la piena attuazione della Costituzione e, dunque, per l’avveramento del sogno delle partigiane e dei partigiani di un mondo giusto, solidale ed umano.

Vi annuncio che abbiamo intenzione di lasciare un segno tangibile della nostra mobilitazione del 7 luglio. Stiamo lavorando ad una pubblicazione fotografica cartacea che vi metteremo a disposizione una volta stampata. Il lavoro di tutti noi lo merita. Lo merita quell’essere stati così tanti, vivi e appassionati nel Paese e per il Paese. Con le magliette rosse, con le nostre iniziative e con il cuore.   

Affettuosi saluti

Carla Nespolo

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58° anniversario 8 luglio 1960 MAI PIU’ FASCISMI

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PROGRAMMA

DOMENICA 8 LUGLIO 2018
Ore 9,30 Porta anche tu un fiore ai morti dell’otto luglio – Concentramento in Piazza Verdi angolo via Spinuzza proseguimento per via Maqueda e sosta in via Bari, conclusione in via Celso – Intervento di Pietro Ceraulo Vice Segretario della Fillea CGIL di Palermo.
Ore 17,30 Flash Mob – Concentramento in Piazza Verdi angolo via Spinuzza con proseguimento e sosta in via Bari, conclusione in via Celso .
Letture di testi di Franco Carollo
– Affissione di locandine in formato A3 riportanti una succinta ricostruzione degli eventi
– Comunicazioni  da parte di chi in quell’otto luglio 1960 c’era.
Fondo in flauto dolce di Giacomo Pruiti Ciarello

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8 LUGLIO 1960 CATANIA: SALVATORE NOVEMBRE 8 LUGLIO 2018

L’8 luglio del 1960, la polizia di Tambroni spara su un corteo di manifestanti a Catania uccidendo Salvatore Novembre, operaio edile di appena 20 anni. In suo ricordo nostro padre compose questa poesia. Ramon, Nicla, Federico Garçia, Salvatore.

A SALVATORE NOVEMBRE di Giovanni Torres La Torre

Poserai, Salvatore, sulle corone che ognuno di noi
porterà alla tua casa.
Una grande strada di uomini

di bimbi con piccole spalle fiorite come un fiume di volontà scenderà sotto le tegole
e ti dirà una parola:

andrò io domani
a portare il cartello con la scritta
no al fascismo
e ti prometto che farò
quello che tu facevi.
Non sei morto per niente,
ho fatto un nodo al cuore
per ricordarmi quello che mi hai detto,
ho baciato il petto ove ti hanno sparato
e bruciava ancora.
Metto le dita tra i tuoi capelli
e sento che l’alba oggi non morirà,
sarà lunga,
smunto lenzuolo ove non poserai più
con la tua sposa a sedici anni
sognando una casa
senza il peso truce di due travi
messe in croce
senza nome.
La tua fame non aveva piatti di porcellana ma odore di terra, di verdi ginestre
nei pomeriggi senza lavoro,
d’ombre di portoni alti e senza nome
che non risposero quando dicevi
ho una sposa e voglio lavorare.

Poserai, Salvatore, sulle corone che ognuno di noi porterà sul petto per sempre.

(1960)

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Palermo antifascista sempre

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Le strutture sanitarie pubbliche catanesi non sono luoghi di bivacco degli estremisti di destra

Da Domenico Stimolo

NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA

COORDINAMENTO REGIONALE SICILIA

COMUNICATO STAMPA DI ANPI SICILIA:

Le strutture sanitarie pubbliche catanesi non sono luoghi di bivacco degli estremisti di destra

 

L’ ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia –  Sicilia stigmatizza in maniera totale l’iniziativa assunta dall’organizzazione di estrema destra “ Casa Pound” rivolta a stazionare nelle ore notturne, in forma di “presidio”, a fianco di  alcune pubbliche strutture sanitarie del catanese, sostengono “ a tutela dei medici”: le guardi mediche di Trecastagni e Gravina di Catania. Nei prossimi giorni vorrebbero estendere la loro presenza nei pronto soccorso di due importanti ospedali di Catania.

E’ questo un atto di irrisione degli organismi preposti al mantenimento della sicurezza,  si violano tutte le regole di discrezione e di tutela della vita personale e privata dei cittadini, si infrangono altresì le leggi fondamentali di legalità in vigore nel nostro Paese che, tra l’altro, prevedono in maniera vincolante specifiche normative sulle modalità di attuazione della vigilanza nei luoghi pubblici e privati, con l’uso di personale specializzato e la preventiva concessione di apposite licenze da parte delle prefetture.

Pertanto, poiché suddetti “presidi” sono totalmente illegali, richiediamo l’intervento immediato degli organismi giudiziari e di mantenimento dell’ordine pubblico al fine di rimuovere con immediatezza i bivacchi che nelle ore notturne sono praticati a ridosso di tutti i luoghi sanitari della provincia di Catania.

Invitiamo il Ministro della Salute Giulia Grillo –residente a Catania – ad avviare con grande urgenza le iniziative necessarie per ripristinate la legalità d’uso nelle strutture sanitarie del catanese.

Esprimiamo infine vivo sostegno al giornalista Riccardo Orioles – direttore de “ I Siciliani giovani”- che nei giorni scorsi ha presentato un esposto alla Procura di Catania.

Ottavio Terranova  – Vice Presidente Nazionale Anpi, Coordinatore Anpi Sicilia

 

Palermo 23 giugno 2018

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Palermo, capitale dei Fasci Siciliani, Città Italiana della Cultura 2018

Piazza Magione 16 giugno 2018 ore 18,00

Palermo città italiana della Cultura 2018

 

Un breve saluto pronunziato da Angelo Ficarra, al termine della processione laica partita da Piazza Pretoria per piazza Bellini, discesa dei Giudici, piazza Sant’Anna, piazza Croce dei Vespri, piazza Rivoluzione per arrivare infine nella grande piazza della Magione.

 

Ringrazio Manifesta, organizzatrice di questa manifestazione – incontro, per avere invitato l’ANPI Palermo Comandante Barbato a pronunziare poche parole di benvenuto a tutti voi in questo che è uno dei momenti di celebrazione di Palermo città italiana della Cultura 2018 .

Benvenuti nella città dell’accoglienza che ha voluto proclamare il suo statuto storico di città antifascista, conferendo la cittadinanza onoraria di Palermo alla Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Carla Nespolo proprio l’8 marzo di quest’anno.

L’ANPI Palermo, insieme alle ANPI siciliane, è in questi anni impegnata in un grosso progetto di ricerca e di recupero della memoria di eventi che hanno segnato profondamente la storia di Palermo e della Sicilia.

Mi riferisco precisamente al Movimento dei Fasci dei Lavoratori siciliani e alla partecipazione dei meridionali ed in particolare dei siciliani alla Resistenza e alla lotta della Liberazione.

Del Movimento dei Fasci la Frankfurter Allgemeine scrisse che era il primo grande movimento di Lavoratori in Italia e il più grande in Europa dopo la Comune di Parigi alla fine dell’Ottocento. Si distinse per la grande appassionata partecipazione delle donne oltre che per la grande apertura sociale e culturale nella direzione soprattutto della difesa della dignità umana e dell’accoglienza.

Di questo grande Movimento cancellato nel sangue da Crispi, non c’è memoria.

In modo analogo è stata cancellata la partecipazione siciliana alla lotta di Liberazione. Era necessario bloccare il “vento del Nord”. Per questo anche per la mancata defascistizzazione dello Stato, è passata la vulgata che essendo la Sicilia stata liberata dagli anglo americani non c’entrava la Resistenza.

Pensate che a liberare Torino e il Piemonte il primo gruppo di Partigiani è quello piemontese; il secondo è quello siciliano.

Per entrambi gli eventi si tratta di Storia negata.repressa nel sangue: Portella della Ginestra e una scia di sangue di partigiani e di sindacalisti assassinati.

E’ una memoria che cominciamo a recuperare con tanti anni di ritardo. E’ per questo che ci rivolgiamo pieni di fiducia e di aspettative al nuovo Presidente dell’Istituto Parri Prof. Pezzino coordinatore degli Istituti storici della Resistenza perché ci si rivolga finalmente con nuova attenzione a questa parte della storia fuori da ogni stereotipo e da ogni pregiudizio.

Per questo al termine di questo saluto distribuiremo una cartolina che riproduce una tela ad olio di tre metri per due del pittore veneto Lorenzo Zampirollo sui Fasci Siciliani con l’augurio e la speranza che ritorni a Palermo perché Palermo è stata la capitale dei Fasci Siciliani.

Consentitemi per tutto questo di rivolgere un particolare ringraziamento in onore e gloria dei tanti caduti nelle lotte contro la barbarie della schiavitù, per la libertà e per la dignità umana.

Per i tanti dimenticati nelle galere dei potenti di turno per soffocare il loro urlo per la verità che non abbiamo saputo raccogliere. Ai tanti, donne e uomini, che hanno testimoniato fino alla morte sul pianoro di Portella della Ginestra per il riscatto della condizione umana.

Condannati ad essere cancellati dalla Storia. Condannati perché hanno osato alzare la testa, hanno osato dire di no e perciò eretici. Diversi milioni di siciliani costretti ad emigrare in entrambi gli eventi.

Rimossi per più facilmente accreditare la vulgata, lo stereotipo con cui hanno diffuso la menzogna che gli ha consentito di costruire il loro potere.

Una umanità infinita di perseguitati, di confinati, diseredati, di emigrati morti di fame e di freddo nei lager o a Marcinelle.

Di bruciati vivi nei forni crematori, o sul posto di lavoro dalle donne della fabbrica americana, agli operai della Tyssen Group, di annegati nell’indifferenza ai piedi delle mura di Gerico o sugli scogli di Lampedusa perché diversi passando per il baratro della ragione delle camere a gas della follia fascista e nazista.

Non gridano vendetta ma vogliono memoria per svelare la Storia

   Angelo Ficarra

VicePresidente Anpi Palermo

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Una partigiana di 91 anni eletta consigliere comunale in Sicilia

Una partigiana di 91 anni eletta consigliere comunale in Sicilia

 

“Un’umile categoria di donne, / umile ma gloriosa / come soleva dir Tindaro La Rosa. / La piana di Milazzo, / un tempo verde e profumata / da bianchi fiorellini, i gelsomini, / nascondeva tra i filari / donne e bambini / che con sacrificio e tanto sudore / rubavano al riposo della notte /tante ore: / dai vecchi casolari / uscivano braccianti e contadine, / donne coraggiose e bisognose / di miglior salari e vita regolari; /…”

E’ questa una delle poesie contenute nel libro “ Il senso sognante della vitascritto da Eliana Giorli La Rosa, edito nel dicembre 2016 da “ Lombardo Edizioni” – presentato a Milazzo ( Me) -, dove si racchiude il “senso” della sua lunga e combattiva vita, dedita sempre alla lotta per la libertà e il riscatto degli ultimi e delle donne. Raccolta di “poesie civili”, curata da Graziella Giorgianni.

La notizia, certamente sensazionale, è determinata dal fatto che Eliana Giorli La Rosa all’età di novantuno anni è stata eletta, domenica scorsa, consigliere comunale a Monforte San Giorgio – provincia di Messina -, con 51 voti di preferenza. Un paese di 2733 abitanti, sito a 260 metri di altezza, ai piedi dei monti Peloritani.

La sua, parimenti a tant’altre donne nate e forgiatosi nel corso del Novecento durante la fase più tragica del nostro recente comune percorso: gli anni terribili della guerra e della dittatura fascista, è la storia di Chi non è mai arresa alle sopraffazioni e alle violenze. Mai doma, è sempre stata in prima fila nelle lotte, prima per la Liberazione d’Italia dal nazifascismo, poi nelle battaglie sindacali, quella più dure, a fianco dei contadini,  dei braccianti, delle donne lavoratrici.

Nata Poggibonsi ( Siena)  il 6 ottobre 1926, durante la Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, fu staffetta partigiana e componente del Gruppo di Difesa delle Donne. Agli inizi degli anni 50 da parte del Pci, partito dove militava, fu inviata a Milazzo a sostegno della struttura politica locale. Incontra Tindaro La Rosa, avvocato, dirigente del Pci, successivamente vicesindaco di Milazzo.  Poco tempo dopo ne diventa la moglie. Il marito è impegnato direttamente nella guida delle lotte contadine dell’area del milazzese, in una fase storica caratterizzata dallo sfruttamento più brutale e dalle miserissime condizioni di vita dei lavoratori in agricoltura.

Eliana Giorli in particolare per tanti anni fu organizzatrice, assieme al marito, delle lotte delle gelsominaie. Già dagli anni 30 del novecento la piana del milazzese era caratterizzata da enormi distese di gelsomini. Per vari decenni lavorarono oltre duemila donne. Poi, alla fine degli anni 70, l’attività si concluse; nel frattempo era stata costruita la grande raffineria chimica a ridosso di Milazzo.

Fu quello delle gelsominaie un’attività –  esclusivamente di donne, dato le dimensioni delle mani – caratterizzata da condizioni lavorative di grandissimo disagio e sfruttamento. Molte volte venivano utilizzate ragazzine. Il gelsomino rappresentava la materia prima per la produzione di molti profumi, in particolare era molto consistente l’esportazione in Francia.

Il lavoro si svolgeva nel periodo estivo e autunnale. Spesso le donne si portavano i bambini nei campi di raccolta, dentro delle ceste. Per il mantenimento della fragranza e dell’interezza dei gelsomini si iniziava nel cuore della notte, a partire dalle due, si restava in attività fino a quando il sole non iniziava a diventare caldo. Venivano ingaggiate dai “caporali” nei luoghi di riferimento. Lavoravano scalze, sempre curve, immerse negli acquitrini e nell’umidità. Le lavoratrici venivano pagate in funzione del peso raccolto, l’unità di base era il kilogrammo.

Poi,  a partire dal 1946, si ruppe il silenzio, i ricatti, lo schiavismo. Iniziarono le rivendicazioni e intense lotte sindacali con molti scioperi. Durarono diversi anni, arrivarono anche le repressioni. Fu in questa fase che iniziò il diretto impegno operativo organizzativo, sui campi di raccolta e nelle case, di Eliana Giorli. Molte donne divennero volano di riferimento nell’aggregazione collettiva. Si conquistarono migliori condizioni di lavoro e di salario. Rivendicarono, ottenendole, stivali, grembiuli, cesoie, paghe più alte, abbassamento dell’orario lavorativo, riconoscimento dei contributi previdenziali, diritto alla disoccupazione.

Nel 2016 da parte del Comune di Milazzo è stata insignita di benemerenza civile.

Auguri cara partigiana, per un ottimo impegno  sociale e democratico dallo scanno comunale.

      * Intervista a Eliana Giorli a cura di Rainews:

http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Sicilia-nonna-Eliana-ex-partigiana-eletta-in-consiglio-b078013b-1ffd-406e-b945-1db32ccb39d0.html

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INIZIATIVE DELLA SCUOLA “CIRO SCIANNA” DI BAGHERIA

Sito web della Scuola Secondaria di I grado “Ciro Scianna” ad indirizzo musicale di Bagheria

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25 APRILE 2018 ANPI BARBATO PALERMO

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Voglio ringraziare ancora le compagne ed i compagni dell’ANPI Palermo, in particolare il presidente Ottavio, Angelo Ficarra ed anche Leoluca Orlando per avere riposto la questione Palestinese come tema caratterizzante di oggi, e per avere difeso la bandiera Palestinese, resta il fatto che lo staff comunale abbia tentato di impedire l’esposizione della bandiera palestinese alle spalle del comizio al giardino inglese (ma non ci è riuscito, ma grazie all’intervento di Angelo ), è invece riuscito ad impedire che io porti, come ogni anno, la bandiera sulla scalinata del massimo.
C’è un’architettura congegnata e concordata? Perché a differenza di ogni anno, è stato oggi impedito l’accesso al massimo(anche alla coljanni) , obbligando una forzatura!?
Sono dei dettagli?! Temo di no!?

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25 APRILE ANPI PALERMO

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