Splendida serata in memoria di Giuseppe Pietramale

 13912735_1123126997757346_9008965776485448036_n
 In un cortile all’aperto nella splendida cornice del museo civico di Bisacquino i giovani si sono incontrati con la storia. Giuseppe Pietramale Junior, con Enza Crispi, Angelo Ficarra, Dario Carnevale e con la bella figura del Professore Preside Filosofo,  ha ripercorso le  lotte del popolo siciliano ripercorrendo le memorie del nonno segretario della locale Camera del Lavoro.
Salvo Li Castri, della segreteria Provinciale dell’ANPI Palermo, ha consegnato a Giuseppe Pietramale la tessera dell’ANPI ad Honorem  con questa dedica:
” per il suo prezioso contributo al recupero della memoria del nonno Giuseppe, segretario della Camera del Lavoro di Bisacquino, ingiustamente incarcerato con altri compagni, tra cui Pio La Torre, per abbattere i residui di feudalesimo in terra di Sicilia.
firmata da Ottavio Terranova Presidente dell’ANPI Palermo e coordinatore dell’ANPI Sicilia
Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza, Senza categoria | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Splendida serata in memoria di Giuseppe Pietramale

OCCUPAZIONE RAI IN VISTA DEL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Comitato per il NO ha aggiunto un nuovo video: SALVATORE SETTIS E LA COSTITUZIONE.

Siamo in fase di vacanze, ma non ci sfugge e non può sfuggire a nessuno la gravità di alcune cose che stanno accadendo, in vista del referendum sulla riforma del Senato.

Si è compiuta, in questi giorni, la “occupazione” della RAI da parte del Governo, già avviata con la nomina di un Amministratore delegato dotato di amplissimi poteri, ed ora con la più evidente e chiara delle tante conseguenze dell’impostazione della riforma della televisione pubblica.

Sono stati cambiati quasi tutti i direttori dei telegiornali. Colpisce soprattutto la sostituzione di Bianca Berlinguer, al Tg3 (che neppure Berlusconi aveva osato toccare, rispettando almeno un minimo di pluralismo), per di più con un personaggio che ha dimostrato le sue simpatie politiche (non è lui che si dimise da una carica in RAI per protesta contro la giusta reazione  di Giannini ad un attacco piuttosto pesante del Presidente del Consiglio?).

Insomma, si vuole preparare il terreno per un tipo di informazione sui temi del referendum, che corrisponda ancora di più a quanto è già avvenuto nel primo periodo della raccolta delle firme (abbiamo già dimenticato il rapporto documentato tra le 17 ore dedicate al “SI” e il minuto dedicato al “NO”?).

Ma non basta. Leggiamo su tutta la stampa che un Ministro ha lanciato la “campagna d’estate”, impegnando i Sindaci perché si attivino nella campagna per il SI. Ci diranno che non lo ha fatto come Ministro, ma come persona; ma come si fa a distinguere, anche se ciò fosse, visto che tutti i giornali parlano dell’iniziativa del “Ministro” in questione per contattare e sollecitare i Sindaci?

E’ legittimo e politicamente corretto, tutto questo? Non dovrebbe il Governo (e non dovrebbero i Ministri) restare neutrale nella campagna referendaria? E’ vero che è lo stesso Governo che ha “creato” queste riforme e si è impegnato a fondo per farle passare, con tutti i mezzi, in Parlamento; ma la decenza imporrebbe che almeno nella campagna referendaria lasciasse decidere liberamente i cittadini, garantendo una corretta informazione, anziché cercare di influenzarli, direttamente o indirettamente, per il “SI”.

Ma i tempi sono quelli che sono; tutto questo lo abbiamo visto (e pour cause) sotto il sole di agosto, ma temo che dobbiamo aspettarci ben altro per l’ormai imminente autunno. Per parte nostra reagiremo sempre a questi tentativi di impedire la formazione di orientamenti liberi e informati; ma confidiamo che a garantire la libertà e l’indipendenza di giudizio dei cittadini intervengano anche quegli organi dello Stato cui spetta il compito, appunto, di tutelare i diritti di tutti.

CARLO SMURAGLIA

AGOSTO 2016

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su OCCUPAZIONE RAI IN VISTA DEL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Con la riforma la guerra la decide il governo

Con la riforma la guerra la decide il governo

Se guardiamo alla sostanza delle cose e non solo alle parole, l’Italia si è infilata dritta come un fuso in una nuova avventura bellica. In Libia per giunta. Il passato ritorna. Gli Stati Uniti hanno programmato un intervento aereo la cui durata sarà come minimo di un mese. Ma vi è già chi, nell’ establishment militare americano, fa capire che è solo un termine indicativo, fatto più per essere prolungato che rispettato. Si invoca, e il governo italiano si è subito allineato, la risoluzione 2259 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, attraverso la solita cavillosa interpretazione del paragrafo 12 della medesima, che la Russia apertamente contesta, pretendendo invece una nuova eventuale decisione ad hoc da parte del supremo organo dell’Onu.

In questo quadro il coinvolgimento italiano è inevitabile se non viene espressa una volontà esplicitamente contraria. Le ragioni sono di natura militare e politica. Un’azione così prolungata nel tempo richiede l’utilizzo delle basi di Aviano e di Sigonella. Particolarmente di quest’ultima, distante solo una ventina di minuti di volo dall’obiettivo. D’altro canto la Sicilia è sempre stata considerata oltreoceano una “portaerei americana” nel Mediterraneo, espressione mutuata da una quasi identica di Mussolini riferita a tutt’altro contesto. A parte la parentesi dello scontro Craxi-Reagan di una trentina di anni fa, ha continuato ad esserlo fino ai giorni nostri. D’altro canto se l’Italia vuole realmente candidarsi alla guida della missione Liam per la “stabilizzazione” del paese libico, qualche contributo lo deve dare. In altre parole se gli scarponi non sono sul terreno, le basi aeree italiane sono già in guerra.

Ma chi lo ha deciso e chi lo avrebbe dovuto decidere? E’ ridicolo che siano solo le commissioni Esteri e Difesa riunite delle due camere ad essere “informate”, mentre l’Aula si deve accontentare di una question time della ministra Pinotti. Non si tratta di riferire ma di trovare la sede della decisione.

Si dirà che non è la prima volta che si verifica l’esautoramento del Parlamento da una delle decisioni più esiziali per un paese, l’entrata in guerra comunque mascherata – il termine intervento umanitario è immancabilmente ricomparso nelle dichiarazioni di Gentiloni -. Ma non è una buona ragione per perseverare.

Quindi non solo è giusto e necessario che si chieda l’immediata convocazione delle camere per discutere il ruolo dell’Italia nella vicenda libica, ma che si torni a riflettere sulle conseguenze che la “deforma” della Costituzione può avere in questo campo.

Infatti tra i 47 articoli revisionati dalla legge Renzi-Boschi vi è anche l’articolo 78 che concerne la dichiarazione dello stato di guerra. Per la precisione l’attuale testo, ancora vigente fino (e speriamo anche dopo) al pronunciamento referendario recita “Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari”, mentre quello deformato dice: ” La Camera dei deputati delibera a maggioranza assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari”.

Come è noto attorno a questo articolo si è sviluppato negli anni un larghissimo dibattito, dai tempi della Costituente fino a quello degli anni migliori del movimento pacifista. Riassumerlo qui sarebbe un’ambizione smodata e insensata.

Ma è certo che tale formulazione era stata pensata dai costituenti come una deroga solo temporanea ed eccezionale, come strumento ultimo di difesa e non di offesa, al principio di ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 facente parte dei principi fondamentali della Carta. Il potere di attivare lo stato di guerra spettante al Parlamento si configura quindi come atto politico per eccellenza, presuppone e coinvolge principi etici, un’accurata valutazione del quadro politico e militare internazionale, una discussione grave e approfondita circa la necessità del l’instaurazione del regime giuridico di eccezionalità. Discussione tanto più impegnativa e imprescindibile se si tiene conto delle modalità extraistituzionali, a a livello internazionale e interno, con cui le decisioni belliche vengono assunte e i relativi mascheramenti linguistici con cui vengono giustificate. Per questa ragione più d’uno ha pensato che prevedere una maggioranza superiore per l’elezione, almeno in prima battuta, del Presidente della Repubblica a quella della dichiarazione dello stato di guerra fosse una assurdità. E vi sono state iniziative di parlamentari, anche trasversali, ma inascoltate, che hanno cercato di porre rimedio chiedendo che la dichiarazione dello stato di guerra potesse avvenire solo sulla base di un voto dei due terzi dei componenti le camere.

Il testo della “deforma” costituzionale peggiora in modo evidente questo quadro. Non solo e non tanto perché è solo una Camera che viene chiamata a pronunciarsi. Infatti il Senato continua ad esistere ed entra in decisioni chiave, come le leggi di revisione costituzionale, ma non su questa che è la più importante di tutte. Ma perché la nuova norma costituzionale, applicata in un contesto nel quale è entrato in vigore l’Italicum, fa sì che la maggioranza assoluta richiesta sia già data all’atto stesso della nascita della camera – grazie al premio di maggioranza dato a una minoranza – e che appartenga a un solo partito.

In questo modo la dichiarazione di guerra è affare esclusivo del partito di maggioranza relativa e, visti gli attuali chiari di luna, di un uomo solo, cioè il suo segretario. Potente regressione della democrazia e della civiltà giuridica, che possiamo e dobbiamo fermare con un forte No nel prossimo autunno.

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Con la riforma la guerra la decide il governo

Giuseppe Pietramale “CI AVETE CONDANNATI INNOCENTI”

Locandina_5-agosto_Bisacquino_DEF_Web-2-658x1024VENERDI’ 5 AGOSTO ORE 18,30 MUSEO CIVICO BISACQUINO L’ANPI PALERMO CON IL CIRCOLO NOI DONNE PRESENTA IL LIBRO DI GIUSEPPE PIETRAMALE EDITO, NELLA COLLANA DELL’ANPI SICILIA, DALLA CASA EDITRICE “ISTITUTO POLIGRAFICO EUROPEO”.

PREZIOSO QUESTO RECUPERO DELLA MEMORIA DOVUTO A GIUSEPPE PIETRAMALE JUNIOR  CHE CI DA’ LA TESTIMONIANZA INEDITA, CON LE MEMORIE DEL NONNO, DI UNO SPACCATO DELLE OPINIONI DEI PROTAGONISTI DELLE LOTTE DELL’EPOCA, NELLA SICILIA IN CUI IL TEMPO ERA SCANDITO CON CIECA VIOLENZA, FIN DALLA NOTTE DEL FASCISMO, DA UNA SERIE LUNGHISSIMA DI ELIMINAZIONI DEGLI AVVERSARI POLITICI FINO A PORTELLA DELLA GINESTRA, TRISTE EMBLEMA  DELLE DIVERSE STRAGI CHE HANNO INSANGUINATO LA STORIA ITALIANA.

af

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Giuseppe Pietramale “CI AVETE CONDANNATI INNOCENTI”

La lezione che ci viene dai fatti della Turchia

da Giuseppe Carlo Marino Presidente emerito ANPI Palermo

LA LEZIONE CHE CI VIENE DAI FATTI DELLA TURCHIA

LEZIONE DEL FALLITO GOLPE TURCO
I recenti accadimenti turchi evidenziano che attualmente vige in Turchia un regime totalitario di massa, capace, appunto, di mobilitare a suo sostegno larghe masse popolari manipolate e fanatizzate. Per rimuovere regimi siffatti – che contano sul radicamento “popolare” (come fu per il fascismo, per il nazismo, per il peronismo e per altre analoghe esperienze storiche del Novecento) – non è sufficiente, e addirittura risulta controproducente, il ricorso a strumenti di mera forza militare la cui sorte inevitabile, ben più che il fallimento stesso, è quella di essere condannati come “impopolari” e “antidemocratici”. Tutto questo dovrebbe far iflettere in ogni luogo, al di là della Turchia, e certamente anche in Italia, quegli ingenui che fanno coincidere l’affermazione della “democrazia” con la conquista del potere da parte di movimenti e relativi leader (penso in particolare ai Grillo e ai Salvini, senza escludere il renzismo) sostenuti da evidenti “maggioranze popolari”. Sulla strada dei populismi si corre velocemente verso le dittarure, quali che ne siano le specifiche connotazioni.

da  fb  GIUSEPPE CARLO MARINO

Angelo Ficarra Benissimo. Condivido. Facciamo chiarezza: quello che viviamo è un punto nodale dello attuale scenario italo-europeo-usa. Siamo forse di fronte alla conclusione fallimentare del processo della globalizzazione capitalista, ne sono tra l’altro sintomi gravi la violenza razzista in cui stanno precipitando, non da ora, gli stati uniti d’america, l’uscita-quasi fuga precipitosa- dall’Europa della Gran Bretagna. L’analisi seria a cui ci richiama Giuseppe Carlo Marino dei fascismi europei, che hanno fatto precipitare nel secolo scorso al punto più volgare e umiliante la storia dell’essere umano su questa Terra, banalizzando la violenza eretta a sistema e a ideologia di massa, ci porta ad essere molto più attenti e più cauti, BISOGNA FARE DI PIU’ PER FERMARE QUESTO SCIVOLAMENTO LENTO VERSO NUOVE FORME DI FASCISMO DAL VOLTO “DEM”: Signori ministri e plenipotenziari non basta chiedere alla Turchia di non scegliere la pena di morte; sappiamo bene che questo avamposto delle democrazie capitaliste occidentali conserva nella sua base nato ben 50 bombe nucleari, siamo di fronte a una pericolosa situazione ricattatoria. Non  possiamo fermarci a un Si o un No alla pena di morte nella Costituzione Turca e a chiudere gli occhi sulle migliaia di giudici e le migliaia e migliaia di cittadini già arrestati o uccisi. Apriamo gli occhi. Pensiamo a quello che sta succedento in Italia. Erdogan non fa misteri della sua aspirazione a cambiare la Costituzione per una Repubblica Presidenziale con pieni poteri. Guerra terrorismo pieni poteri. Stiamo attenti a quello che stanno combinando i nostri enfants gàtés a casa nostra. NO LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE NON SI DEVE TOCCARE.

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su La lezione che ci viene dai fatti della Turchia

Augusta: il peschereccio della morte. Come è finita dopo dieci giorni dal recupero del relitto?

migranti2-850x478Ringraziamo il compagno Domenico Stimolo per questo intervento che trasuda intelligente, umana attenzione e civile passione

Augusta: il peschereccio della morte.  Come è finita dopo dieci giorni dal recupero del relitto?

Sono passati dieci giorni dalla collocazione, in una apposita area attrezzata con una grande tensostruttura refrigerata nella rada di Augusta – “ Pontile Marina Militare” di Melilli -, del relitto del grande peschereccio, sollevato di fatto dal fondo marino dopo una sofisticata operazione durata parecchi giorni. Giaceva  a 370 metri di profondità con il suo grande carico di morte  dal 18 aprile dello scorso anno, al largo della costa della Libia. I venti profughi salvatosi riferirono di circa 700 persone inabissatosi nel fondale marino, rimaste intrappolate nell’imbarcazione a seguito della collisione con una nave mercantile. Il naufragio più grande  consumatosi nel Mediterraneo negli ultimi settant’anni.

Un’azione di grande valenza civile. Una dinamica di intervento, molto ardua e complessa, senza precedenti per dimensioni, finalizzata al recupero e al riconoscimento delle vittime, quindi alla sepoltura. Per dare ai morti  identità e dignità umana.

Dopo due/tre giorni le informazioni di merito sul recupero dei cadaveri sono scomparse dai notiziari televisivi e giornalistici nazionali. Nei giorni successivi ulteriori brevi note sono state riportate dagli organi informativi siciliani. Ora prevale essenzialmente il silenzio.

Certo, in quest’ultima settimana molti altri cadaveri freschi, frutto di morte violenta, sono “emersi” in molti altri luoghi del mondo, rimbalzando in prima pagina.

Non tutti in verità! I morti, in funzione delle aree territoriali interessaste, vengono divisi sempre in variegate “classi” di appartenenza.  C’è chi merita la nota informativa. Altri, invece, dispersi nelle tante  “polveriere” del mondo, No! La nostra informazione è strutturalmente monocentrica….lo sguardo è rivolto in maniera assolutamente preponderante verso la parte “occidentale” e sui  presunti alleati di cordata. Nella gran parte gli abitanti  di Gaia Terra, sono considerati paria, tranne cataclismi eccezionali non  vengono mai nelle note informative.

E poi, come consolidato in un ripetitivo “mantra” molto alla moda che distilla ampio veleno, erano “stranieri”; bambini, donne e uomini senza volto, identità ed affetti nostrani…..nessuno dei loro cari li aspettava al porto di approdo. Come avvenuto in totale diversità riguardo altre recenti sventure marinare,  rimaste in  evidenza per molti giorni –

Ad oggi sono stati recuperati oltre duecento cadaveri,  ormai scheletrificati, molti  i bambini. Trasportati nelle celle frigorifere per essere esaminati dai medici legali. Scene tremende ed inimmaginabili hanno “accolto” gli operatori che scandagliano i locali del peschereccio. I resti dei corpi accatastati ed avvinghiati nell’esalazione dell’ultimo respiro.

Gli interventi operativi hanno come specifico riferimento la struttura denominata Campo Base, Modulo di Supporto Logistico ( MSL), e sono condotti dal Labanof Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense,  del Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche Medicina legale dell’Università di Milano – e dai Vigili del Fuoco, principalmente siciliani, supportati dal comando di Teramo dotato di un attrezzatissimo Carro Area. Il Campo Base è stato realizzato e gestito dai Vigili del Fuoco. L’azione di intervento viene effettuata seguendo  le linee guida del Piano di Lavoro Operativo ( messo a punto già dall’inizio del mese di aprile),  che definisce l’organizzazione di lavoro,  i livelli di sicurezza tecnici, fisici e psicologici.

Le squadre di primo intervento sono coadiuvate da  specifici operatori addetti alla rimozione dei materiali schiantatosi durante il naufragio, al taglio delle lamiere, per permettere l’accesso ai vari locali della nave. Ogni unità addetta al recupero dei cadaveri, costituita da due vigili del fuoco,  viene affiancata da un altro consistente gruppo ( tra cinque e sette) con funzione di “sentinella” e con abilitazione Speleo Alpino Fluviale. Particolare attenzione viene rivolta alle attività di “ vestizione, sanitizzazione e svestizione” al fine di annullare gli eventuali rischi di contaminazione biologica. Inoltre, ogni coppia di Vigili del Fuoco operatori dopo un intervento di trenta minuti dispone di una fase di riposo e recupero  con un tempo, senza rigidità protocollari.

Tutte le operazioni sono coadiuvate in tempo reale dal Centro di Documentazione Video, con la messa in opera di telecamere telescopiche intromesse nelle stive,  per tutelare gli operatori e tenere sotto controllo il contesto dell’azione. Infine si affiancano in maniera determinante le strutture dei Vigili con funzioni direttive e di controllo del Piano operativo.

Uno sforzo di intervento, un clima di solidarietà ed umanità, eccezionale, da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con la partecipazione attiva di quasi cento operatori.

Essenziale il ruolo del Labanof , coordinato dalla dottoressa Cristina Cattaneo, rivolto ad acquisire nelle ispezioni cadaveriche effettuate dai sanitari – medici legali e antropologi forensi  di diverse università ( in particolare di Catania e Palermo) – tutte le informazioni utili per costruire una “banca dati” che possa permettere di dare identità ai corpi recuperati, con il supporto fondamentale di componenti del ceppo parentale. Per ogni individuo viene creato un dossier personale costituito da elementi qualificanti : campione di dna, fotografie degli indumenti e di tatuaggi, oggetti presenti nel corpo, protesi, verifica delle arcate dentali.  La documentazione  elaborata è messa a disposizione delle strutture associative umanitarie ( ong….) e degli organismi pubblici preposti, compreso le strutture della Croce rossa Italiana, Internazionale e la Mezzaluna rossa, confidando che  la diffusione delle notizie sulla soggettività dei corpi possa trovare riscontro con le famiglie, determinanti per il riconoscimento.

Queste attività scientifiche “ introspettive”, applicate per la prima volta nel riconoscimento dei 366 annegati del naufragio accaduto il 3 ottobre 2013 vicino a Lampedusa,  permisero il riconoscimento di venti annegati. Gli altri, a centinaia, sono stati sepolti in cimiteri siciliani ( la gran parte ad Agrigento). Ogni singola “posizione” è contraddistinta  solo da un numero.

Nel cimitero di Catania  il quattro marzo di quest’anno, in una apposita piazzola allestita in un’area centrale, sono stati tumulati i resti dei 17 profughi/migranti annegati davanti al porto  il 14 maggio del 2015. Non ci sono nomi!

Un dato è ormai certo. Nel corso dei  quindici mesi dal tragico naufragio del 18 aprile 2015 molti cadaveri giacenti nella stiva del peschereccio sono stati definitivamente “risucchiati” dalla acque del Mar Mediterraneo. Dispersi e “ frantumati ” per sempre nelle componenti biologiche marine. All’inizio del recupero dei corpi si stimava una presenza tra le 250-300 unità.

Il mare chiamato baldanzosamente “nostrum” è colmo di cadaveri. Dal 2010 ad oggi, da parte delle organizzazioni internazionali sono stati quantificati quasi 13.000 morti. Un enorme “peso umano” di grandissimo dolore: bambini, donne e uomini,  affogati per sfuggire alle guerre e per cercare di raggiungere una vita migliore, senza fame, carestie, dissesti ambientali…….e libertà.

Una vera  e propria moria di “pesci” umani.

 

domenico stimolo

La foto si riferisce al recupero di un altro triste naufragio

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Augusta: il peschereccio della morte. Come è finita dopo dieci giorni dal recupero del relitto?

SEMPRE PIU’ GRANDE PARTECIPAZIONE NEL RICORDO DELL’OTTO LUGLIO 1960

13592633_1725549981049006_5395900401567482200_n Grande partecipazione alla commemorazione della “battaglia di Palermo” dell’otto luglio 1960. Presente oltre l’ANPI e la Fillea, CGIL, FIOM, la rete degli studenti universitari e medi, l’ARCI, Democrazia Costituzionale, PRC, Movimento ex carcere, moviamocinsieme. Fiori rossi sui luoghi dove vennero uccisi i compagni e alla lapide in via Maqueda che li ricorda posta dalle antifasciste e dagli antifascisti di Palermo l’otto luglio 2010. Letizia Colajanni con Antonella Azoti e Giusy Vacca hanno deposto fiori dove fu ucciso Andrea Gangitano 18 anni in via Spinuzza. Lo commemora Francesco Piastra segretario della Fillea Cgil. Da quì piazza Massimo parte il corteo per via Maqueda. Angolo via Bari altra sosta. Angelo Ficarra ricorda Francesco Vella segretario della Fillea ucciso mentre incitava i suoi edili a mettersi al sicuro, “riparatevi non fatevi ammazzare”. Poi siamo alla lapide via Maqueda angolo via Celso che ricorda, con Rosa La Barbera uccisa mentre chiudeva le persiane di casa sua in via Rosolino Pilo, i 4 caduti di Palermo. Quì è stato ucciso Giuseppe Malleo 16 anni. Alla presenza di Sonia Sanfilippo nipote di Francesco Vella,  prima Ottavio Terranova Presidente dell’Anpi Palermo e coordinatore dell’Anpi Sicilia e poi Enzo Campo segretario della Camera del Lavoro, ricordano il valore della battaglia dell’otto luglio per la difesa della democrazia. Infine la celebrazione nella sala delle Lapidi al Palazzo delle Aquile. Quì gli interventi, dopo l’apertura di Enzo Campo, di Angelo Ficarra che ricorda i passaggi cruciali dell’otto luglio a Palermo, Licata Reggio Emilia e Catania, mettendo in rilievo la cieca violenza riservata ai 330 fermati nella Prefettura allora a Palazzo Comitini, la relazione di Francesco Piastra che lega quelle lotte a quelle della fillea di oggi, di Marcello Costa giurista e di Emilio Arcuri vice sindaco che interviene nello specifico di una lotta della Fillea per la difesa e l’aumento della occupazione nel settore. Bellissimo, appassionato intervento di Fausto D’Alessandro allora presidente dell’Unione degli studenti universitari che vede morire Andrea Gangitano accanto a lui. Profonda riflessione sul valore laicamente  “religioso” della memoria legato in senso alto  alla politica come bisogno-testimonanza di fratellanza, solidarietà centralità della difesa della dignità umana. Interessante, appassionato e intelligente  intervento di un giovane rappresentante  della rete degli studenti universitari, Marco Campagna,  che si richiama alle lotte di oggi per il diritto allo studio e per la democrazia. Infine la conclusione di Alessandro Genovesi segretario nazionale della Fillea che alla fine non si sente di condividere l’augurio espreso dall’Anpi di essere assieme a difendere la democrazia costituzionale aspettando la decisione che annunzia sarà presa solo in settembre.13627234_10210286408220829_5878239959194043861_n 13606604_10210286407700816_5901024225484637818_n 13567234_10210286406900796_7881899813074712784_n 13619852_10210286405820769_6929624682651522989_n 13620883_10210286404820744_4445693644274921678_n 13600091_10210286404540737_7941907266478273231_n 13606647_10210286403380708_8105341308191304370_n 13590287_10210286400780643_3000068817109845837_n 13606827_10210286398380583_8788795002087164900_n

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su SEMPRE PIU’ GRANDE PARTECIPAZIONE NEL RICORDO DELL’OTTO LUGLIO 1960

MOMENTI IMPEGNATI FELICEMENTE NELLA CAMPAGNA REFERENDARIA

13445391_10210065242331820_863746851071302271_n 13413788_10210065244011862_1126533559438454833_n 13346775_10210065244371871_952266488202303674_n 13344523_10210065244691879_5161582406642150387_n 13428526_10210065246851933_2191515315890322764_n 13417610_10210065247171941_746511315860975917_n 13413019_10210065247611952_4718199332314329982_n 13445308_10210067992000560_5613596639724018197_n 13445308_10210067993440596_1842443493965772269_n 13445624_10210067995440646_7465249061788943857_n 13418833_10210067996480672_134986814428879905_n 13450955_10210067997040686_1986256383710309050_n 13450911_10210067997320693_350142372929298413_n 13432141_10210067998120713_7628994949526801928_n 13427836_10210067997760704_4598430395180153325_n 13450905_10210067998600725_1832403786179102873_n 13427949_10210067998840731_4744355180553549824_n 13442118_10210067999520748_3056158578412071742_n 13442291_10210068000160764_6088385294591088343_n 13418778_10210073197210687_3599502142539382261_n 13412961_10210073197770701_7944358181704293951_n 13417641_10210073198090709_4066170517802908872_n 13434929_10210073198850728_6638076287197988654_n 13418859_10210073569539995_521188493060518181_n 13418830_10210073569940005_7765712922035017441_n 13423984_10210074866852427_3094016974792284526_n 13315687_10210074867212436_885133285472433182_n 13394169_10210075036216661_8490914289710278300_n 13417636_10210075037176685_1865112945712781115_n 13418929_10210075206260912_7820467688677439503_n 13435526_10210075354504618_3424992682480554920_n 13450873_10210075676592670_888225218973043957_n 13423774_10210083663472337_5072051417137876319_n 13423971_10210083684152854_2194845371115354314_n 13466464_10210122000430737_3754941856240635088_n 13432392_10210122325998876_3906730071386728467_n 13413092_10210122326838897_1255855599040570536_n 13445686_10210122327078903_3581031511896617083_n 13511038_10210192594235538_3871743815421746638_n 13516660_10210192595235563_4163137190465382082_n 13512003_10210192594715550_2918763067474126844_n 13507064_10210192595955581_6786731875611268985_n 13439207_10210192597115610_6421903365362902692_n 13495333_10210192597515620_1231348225226564500_n 13532852_10210192597995632_8228087906950803266_n 13537630_10210192598835653_4961117920310002572_n 13533168_10210192599235663_1685150956108912354_n 13529197_10210192599635673_669609975661450408_n 13528841_10210192836601597_7969679669469404407_n 13501932_10210192837001607_4695434306463008947_n 13502144_10210193014366041_6611145350820622935_n 13501670_10210193014686049_5041288644871989977_n 13533301_10210194771889978_8280889478754973345_n-1 13533301_10210194771889978_8280889478754973345_n 13528725_10210194928613896_4900200400434832365_n 13516592_10210194929573920_2568556826428457629_n 13524297_10210194930213936_4627508244021980578_n

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su MOMENTI IMPEGNATI FELICEMENTE NELLA CAMPAGNA REFERENDARIA

4 luglio Teatro Mediterraneo Occupato: ASSEMBLEA REFERENDUM immagini

13466338_10210141895528102_5325969436640372833_n 13606492_10210262300338147_996664343685262517_n 13606825_10210262300698156_5424730613558815395_n 13615197_10210262301298171_3282336977096549164_n 13592793_10210262301698181_6893045761760727045_n 13615381_10210262302818209_8154960686283892746_n 13507115_10210262303698231_2441419330435627056_n 13567393_10210262304098241_253792770366619084_n 13439116_10207219731786910_9050238491286509954_n-1

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su 4 luglio Teatro Mediterraneo Occupato: ASSEMBLEA REFERENDUM immagini

2016 otto luglio 1960

invito 8 luglio 2016(1)B13592633_1725549981049006_5395900401567482200_ninvito 8 luglio 2016(1)2

Pubblicato in Anpi notizie, ANTIFASCISMO, EVENTI, Lotte contadine, memoria, Movimento Fasci Lavoratori Siciliani, Resistenza | Contrassegnato , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su 2016 otto luglio 1960