CASTELBUONO commemora i suoi partigiani

Giorno 5 Febbraio p.v. alle ore 10,30 presso la Sala delle Capriate, Via Roma, si svolgerà la commemorazione del partigiano castelbuonese Cristoforo Carabillò, ucciso barbaramente a Reggio Emilia il 3 febbraio 1945.L’iniziativa è organizzata dall’Amministrazione Comunale di Castelbuono in collaborazione con l’A.N.P.I (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) , durante la stessa verrà letta la biografia di Cristoforo Carabillò e verrà donata agli eredi una targa all’alto valore.

Cristoforo Carabillò
> Nato a Castelbuono (Palermo) nel 1917, fucilato a Reggio Emilia il 3 febbraio 1945, tenente dei Bersaglieri.
> Al momento dell’armistizio era ufficiale in servizio alla caserma dei Bersaglieri di Scandiano (RE). Con un piccolo gruppo di commilitoni si preoccupò subito di recuperare nell’edificio e di nascondere quante più armi possibile; lo stesso fece alla Rocca. Un mese più tardi era inquadrato in una formazione delle Squadre di Azione Patriottica con l’incarico di segretario del Comando unificato di settore. Quando la Liberazione era ormai imminente “Cris” (questo il nome di battaglia di Carabillò), fu intercettato nei pressi del Caffè Boiardo di Scandiano da una pattuglia della GNR. Incarcerato il 27 dicembre 1944, restò ai “Servi” sino a che i fascisti non lo prelevarono con altri tre resistenti caduti nelle loro mani. “Cris” fu fucilato all’altezza di via Porta Brennone (per rappresaglia dopo il ferimento di cinque poliziotti avvenuto il giorno prima in corso Garibaldi), con Sante Lusuardi (nome di battaglia “Dario”), Dino Turci “Ercole” di Correggio, Vittorio Tognoli “Marco” di Scandiano. I loro cadaveri vennero lasciati sul posto, riversi sulla neve, per alcuni giorni.

da fb Giusy Vacca

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POLLINA GIORNATA DELLA MEMORIA

Grande la partecipazione e l’interesse mostrato il 27 gennaio scorso, in occasione della Giornata della Memoria, nella sede centrale dell’Istituto Comprensivo Pollina-San Mauro Castelverde.

La manifestazione, con inizio alle 15.30, aperta a quanti volessero partecipare, ha avuto inizio con l’esposizione delle bandiere all’esterno dell’edificio, alla presenza dei sindaci dei due paesi di Pollina e San Mauro, dott.ssa Magda Culotta e dottor Mario Azzolini; del comandante della stazione dei Carabinieri, maresciallo Rizzo e del parroco Don Mauro Ciurca.

La regia dell’evento è stata curata dal Dirigente scolastico dell’Istituto, prof.ssa Cancila Antonella, che così esordisce:

La richiesta della posa delle bandiere, fatta in occasione del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, è stata favorevolmente dall’Amministrazione e questa giornata – 27 gennaio – giorno in cui ricordiamo uno degli scempi più ignobili della storia perpetrato principalmente su uomini di stessa nazionalità, ci offre la possibilità di ricordare quanto sia importante per ciascuno di noi identificarsi in una identità territoriale. L’identità individuale di ciascuno si costruisce prima di tutto all’interno di una identità collettiva in cui ci si riconosce e in cui si condividono valori. Appartenere ad una Nazione, ad un popolo, riconoscersi in esso, sentirsene parte integrante è una necessità oltre che un dovere morale. E la bandiera, in questo contesto, bene rappresenta la nostra identità, il nostro senso di appartenenza. Ecco perché oggi intendiamo dare alla cerimonia di esposizione delle bandiere la solennità del gesto che richiami alla nostra memoria il senso di appartenenza non solo alla nazione, ma alla nostra dimensione regionale e, in una visione più allargata, all’Europa.

 

A seguire, nei locali dell’auditorium, gli alunni dei tre plessi della scuola secondaria si sono ritrovati  a riflettere sull’evento storico con grande spirito critico. L’esibizione dei ragazzi è stata preceduta da una tavola rotonda in cui i relatori intervenuti – prof.ssa Randone Dolores, docente di storia e filosofia; signora Vacca Giusy della segreteria dell’ANPI – associazione nazionale partigiani italiani – signor Ignazio Maiorana,  hanno coinvolto il pubblico con relazioni di grande interesse che hanno consentito non solo la contestualizzazione del momento storico in oggetto, ma anche la possibilità di conoscere l’eco e la ridondanza territoriale dell’evento, attraverso la lettura d testimonianze  di partigiani locali.

Gli interventi dei sindaci dei due Comuni hanno, tra l’altro, rimarcato l’importanza di tali in iniziative sulle future generazioni a memoria di un periodo nero della storia mondiale che si auspica non si debba ripetere mai più.  A riprova di ciò il Dirigente scolastico ribadisce:

Non è un caso che, nella Legge 211 del 20 luglio 2000, venga detto di organizzare attività inerenti la giornata  “in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado” perché la Scuola è il luogo deputato per eccellenza ad attività di questo genere, perché è a scuola che i giovani apprendono in modo critico e costruttivo i saperi della storia – materia spesso odiata ma senza la quale non possiamo pensare di costruire la nostra identità e il nostro futuro, apprendono ancora l’importanza della memoria per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo. La ricorrenza di oggi, infatti, serve non solo per non dimenticare ciò che è stato, ma serve anche per ricordare il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite 

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Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

 

► E’ il caso di occuparsi del merito dello “sdoganamento” di Berlusconi e dunque dell’intesa con Renzi. Anzitutto, per quanto riguarda la legge elettorale. Diciamo tutti da molto tempo che il porcellum doveva essere cassato poiché toglieva poteri e diritti ai cittadini. Ma ora, d’improvviso, si scopre che lo schema di una nuova legge non restituisce affatto ai cittadini la libertà di scegliere, ma è seriamente e fortemente attestato, ancora una volta, sulle liste bloccate ad emanazione dei partiti. Un progetto che va contro la sostanza delle motivazioni della Corte Costituzionale e contro una evidente logica democratica. Per questo ho firmato un appello di giuristi perché non si dia vita ad un altro “ mostro

Nella news-letter della scorsa settimana, mi sono occupato solo dello “sdoganamento” di Berlusconi. Di ciò che ho scritto sono più che mai convinto (basterebbe ricordare il sorriso sfolgorante dell’On. Santanchè, in televisione, dopo la notizia dell’incontro con Renzi e dell’intesa raggiunta fra i due). Ma adesso è il caso di occuparsi del merito. L’intesa sarebbe stata raggiunta su tre punti: legge elettorale; “abolizione del Senato”; riforma del sistema delle autonomie. Il segretario del Partito democratico è stato perentorio: si tratta di un pacchetto da prendere o lasciare, soprattutto per quanto riguarda la legge elettorale, ma in definitiva anche per il resto (…)

Appello dei giuristi: Italicum peggio del Porcellum, fermatevi (…)

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PENSIERI FOTO IMMAGINI DEL GIORNO DELLA MEMORIA

 

Giusy Vacca

Oggi vorrei ricordare a tutti il concetto espresso da Piero Calamandrei : La Costituzione è il testamento di centomila morti, patrioti che con la loro vita hanno riscosso la nostra Libertà, scrivendo la storia repubblicana del nostro paese. Il sacrificio di queste persone non è stato vano: il nostro compito, il nostro grazie, deve essere l’impegno a tramandare alle future generazioni la loro storia di antifascisti”


Giorgio Colajanni e il vice sindaco di S. Cipirrello alla inaugurazione di una lapide che ricorda il giorno della memoria a S.Giuseppe JATO

Bisogna adoperarsi per combattere ogni forma di razzismo che purtroppo si è insinuato anche in alcuni partiti politici, e adoperarsi sempre per tenere viva la memoria, per impedire la prepotenza e l’odio, ed ogni tipo di dittatura. Purtroppo ho la sensazione che ancora oggi molti hanno timore a dichiararsi antifascisti, ma dovrebbero ricordare quello che è successo per impedire che si possano verificare di nuovo simili aberrazioni. oggi più che mai vale la pena riaffermare il nostro debito di riconoscenza verso tutti i partigiani che salirono in montagna, o si rifiutarono di obbedire alla vergogna nazi- fascista, per liberarsi di un concetto intriso di sangue e di morte. G.V.

 27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA  Scuola Crispi     Il preside Giusto Catania e Domenico Aronica dell’ANPI che ricorda la deportazione ad Auschwitz del nonno.

POLLINA

PALERMO

PALERMO

         IN ALLESTIMENTO

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27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA

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VENERDI’ 24 ANPI PALERMO SCORTA CIVICA

VENERDI’ 24  DALLE ORE 9,00 ALLE 11,00 L’ANPI PALERMO E’ SCORTA CIVICA

GAZEBO DAVANTI IL TRIBUNALE 

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27 gennaio

Presentazione della manifestazione

Questo anno la nostra Amministrazione comunale ha deciso – in piena sintonia con tutte le scuole presenti nel nostro territorio, con il comune di San Cipirello e l’Associazione nazionale partigiani d’Italia e grazie alla collaborazione di alcuni cittadini e associazioni locali – di celebrare una importante ricorrenza come la Giornata della memoria con una manifestazione che viene preparata ormai da alcuni mesi.

È stato avviato un percorso di ricerca e memoria – definito per l’appunto PROGETTO MEMORIA – che vuole per l’appunto partire dagli alunni delle scuole ma mira a coinvolgere l’intera cittadinanza senza alcuna distinzione di età, condizione sociale, livello culturale. L’obiettivo di fondo è la scoperta/riscoperta di una identità collettiva, sola capace di trasformare un paese senza passato in una comunità solida, coesa e consapevole delle proprie radici e della propria missione.
Con l’intitolazione mesi fa di una piazzetta al movimento dei Fasci dei lavoratori è stato già compiuto un primo passo importante, nel segno della continuità tra le origini del sindacalismo e le lotte che hanno liberato la valle dalla schiavitù del feudo e degli agrari.
L’occasione della giornata della memoria invece adesso ci ha spinto ad interrogarci sulla guerra e le sue nefaste conseguenze. La speranza è sempre quella di stimolare, attraverso la riflessione e il confronto con il passato, la consapevolezza dell’importanza di costruire insieme un futuro mondo di pace e nonviolenza.
Ma dallo sguardo di insieme siamo presto passati alla dimensione locale, per scoprire riflessi, tracce e testimonianze del conflitto nel nostro territorio. Cultura, scuola, identità così diventano l’asse forte da cui ripartire per cambiare nel profondo le persone, che poi mutano la società in cui vivono ed operano.

Questo a dimostrazione del fatto che anche in una “retrovia” e in una valle lontana dai grandi scontri non mancarono i luoghi significativi e le vicende esemplari: tra tutti va citata la presenza di un campo per prigionieri di guerra in contrada Traversa, attivo sin da settembre 1942 e che arrivò ad ospitare sino a 883 militari (tra i quali inglesi, americani, indiani, sudafricani e neozelandesi); ancora degna di memoria la storia del tenente Sergio Barbadoro, con lo strenuo quanto inutile tentativo di resistere e frenare l’impetuosa avanzata dell’esercito americano verso Palermo, che si concluse con la morte tra le strette gole di Portella della Paglia a luglio 1943.
Dentro la grande Storia scorreva una piccola ma significativa storia fatta di sfollati fuggiti da Palermo per scampare ai bombardamenti alleati, famiglie in attesa di notizie dai cari partiti verso destinazioni lontane, animali domestici confiscati per essere assegnati all’esercito, preti che denunciavano condizioni di estrema miseria in cui viveva la maggioranza della popolazione.

In particolare poi questa edizione della giornata è stata dedicata alla memoria degli Internati militari italiani (IMI), il cui sacrificio e martirio è stato ed è tuttora dimenticato, ma che merita attenzione e riconoscimento. Il loro ricordo sarà affidato in particolare all’intervento del disegnatore Marco Ficarra (vedi il suo comunicato qui sotto): partendo proprio dal suo libro a fumetti (Stalag Xb, Beccogiallo, 2009) che narra la storia di un militare di origini jatine (Gioacchino Virga) morto da internato in un campo nazista, verranno spiegate le sofferenze e le atroci violenze subite da questi “schiavi di Hitler”, protagonisti di una tragedia sconosciuta.

Gli attori della mattina saranno comunque gli studenti delle scuole coinvolte (Istituto Comprensivo di San Giuseppe Jato, Istituto Comprensivo di San Cipirello, Istituto Superiore “E. Basile” di Monreale (sezione Liceo scientifico e Istituto Professionale per l’Agricoltura di San Giuseppe Jato-San Cipirello): insieme ai rispettivi docenti loro hanno infatti preparato interventi, pannelli di approfondimento, video, musica, recite.
Da segnalare l’adesione e la partecipazione dell’Anpi Palermo “Comandante Barbato”, da anni impegnata a recuperare e valorizzare l’importante contributo dei tanti siciliani che si opposero – attraverso la lotta partigiana ma non solo – al nazifascismo e posero le basi dell’Italia democratica.

La manifestazione si svolgerà presso l’auditorium della scuola media di San Giuseppe Jato (contrada Mortilli, zona via dello Stadio) tra le ore 9,30 – 12,30.
Al termine degli interventi (alle ore 13 circa) verrà infine scoperta una targa in ricordo degli Internati militari italiani che verrà collocata in piazza Falcone e Borsellino.

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ANPI SCORTA CIVICA

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SCORTA CIVICA di fronte al TRIBUNALE ORE 9,00

SCORTA CIVICA – P.ZZA V. E. ORLANDO (PALERMO) H 9.00

20 GENNAIO h.9.00: riservato a LIBERI CITTADINI, Agende Rosse, Muovi Palermo, Addio Pizzo, Professionisti Liberi, ContrariaMente, Anpi, Azione Civile, Io mi arruolo, Legalità è Libertà, Comitato 23 Maggio e Cittadinanza per la magistratura.

21 GENNAIO h. 9.00: riservato a LIBERI CITTADINI, Agende Rosse, Muovi Palermo, Comitato23Maggio.

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Difendere i magistrati minacciati dalla mafia, fa sentire loro il proprio sostegno, ottenere “risposte concrete” da parte delle Istituzioni e sensibilizzare i cittadini sui temi della legalità e della ricerca della giustizia. E’ questo l’obiettivo della ”Scorta civica”, promossa da un cartello di associazioni (Agende Rosse, Addio Pizzo, Professionisti Liberi, ContrariaMente, Anpi, Azione Civile, Io mi arruolo, Muovi Palermo, Legalità è Libertà, Comitato 23 Maggio e Cittadinanza per la magistratura), ma che vedrà anche la partecipazione di studenti, professionisti, casalinghe, commercianti, impiegati. Il progetto prevede l’istituzione di un presidio permanente, a partire da lunedì 20 gennaio dalle 9, di fronte al Palazzo di Giustizia di Palermo. Con l’installazione di un gazebo si avvierà, infatti, la simbolica scorta civica ai magistrati minacciati dalla mafia e da chi, spiegano gli organizzatori, “tra i poteri forti, vuole che la verità rimanga sotterrata”.

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Palermo non resta insensibile al drammatico susseguirsi dei messaggi di morte, lanciati dalla mafia contro i magistrati del Pool che sta indagando sulla trattativa Stato-mafia ed esprime, piuttosto, profonda preoccupazione per la loro sorte e per l’inadeguata attività delle istituzioni rispetto a quanto potrebbe accadere. Al di là delle rabbiose minacce scandite dal boss Totò Riina, carpite all’interno del carcere di Opera ed incredibilmente giunte all’esterno, dietro cui pensiamo si possa nascondere una strategia più ampia ed oscura che impone un’attenzione alta e permanente, siamo rimasti sconcertati dall’ultimo episodio che ha come protagonista il pm Nino Di Matteo, il quale per motivi di sicurezza non ha potuto raggiungere Milano per partecipare ad alcune udienze del processo sulla trattativa Stato-mafia. Quasi una resa da parte dello Stato che sino ad oggi ai proclami non ha fatto seguire efficaci e concreti provvedimenti di tutela nei confronti delle donne e degli uomini quotidianamente impegnati per l’affermazione della legalità e dei diritti. Nella fattispecie, il riferimento va alle parole dell’attuale Ministro dell’Interno, che circa 10 giorni fa aveva annunciato l’assegnazione del “bomb jammer”. Noi non solo vogliamo che sia fatta piena luce sullo stragismo mafioso con le sue convergenze d’interesse tra pezzi dello Stato e criminalità organizzata, e ciò in nome della verità storica che dovrebbe essere patrimonio di ogni democrazia matura e degna di tal nome, ma non vogliamo altri accordi scellerati sull’altare dei quali sacrificare vite umane o per concludere qualsiasi tipo di scambio. Chiediamo al Presidente della Repubblica, di cui ancora non abbiamo sentito la voce, al Governo della nazione, al Parlamento, di garantire trasparenza nella lotta alla mafia, lotta che deve essere incessante fino alla completa sconfitta di Cosa Nostra, risultato assolutamente possibile solo che lo si voglia perseguire con determinazione. Chiediamo che lo Stato non dia mai segni di debolezza di fronte alla mafia e che si approntino, senza indugio, tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia per tutelare al meglio la vita dei magistrati che indagano sulla trattativa. Pende presso il Csm un procedimento disciplinare nei confronti del dott. Di Matteo che stride con la condizione di rischio che lui sta vivendo, valuti l’organo di autogoverno della magistratura come eliminare un paradosso plateale. Palermo non dimentica la terribile stagione delle stragi in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme alle loro scorte, non dimentica i tanti eroi normali che nel tempo sono morti per mano mafiosa, per tutti ci piace ricordare il Beato P.Pino Puglisi, Libero Grassi e Peppino Impastato, e non dimentica il moto di indignazione che attraversò l’Italia e che si tradusse in decine e decine di manifestazioni popolari nella nostra città e in tutto il Paese per dire NO alla mafia, NO alla cultura della morte, SI alla legalità, SI alla cultura della vita, perchè la vera lotta alla mafia passa dal riconoscimento del diritto al lavoro, alla casa e dal contrasto alla povertà. Oggi siamo di nuovo chiamati tutti alla mobilitazione, cittadini, associazioni, organizzazioni di categoria, sindacati, partiti, parrocchie, scuole, Università, insomma tutti coloro che sentono il dovere di non voltare le spalle, di tenerla alta la testa e di essere presenti per fare quadrato attorno ai magistrati della trattativa.

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RIUTILIZZO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI

Sabato 18 gennaio 2014 a Palermo “Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie” organizza presso la Facoltà diGiurisprudenza in Via Maqueda 172 (dalle 9.30 alle 18.30) il “1° Forum regionale sui beni confiscati – La mafia restituisce il maltolto“.

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