25 Aprile: giudizi, sentimenti, riflessioni. MOSTRA L’ISOLAgalleria. I circoli ANPI della Provincia

       

MOSTRA DELL’ANPI PALERMO “QUESTO E’ IL FIORE DEL

PARTIGIANO” A CURA DELL’ISOLA GALLERIA DI CORRADO

CARPINTIERI in via vetreria 23 Palermo APERTA FINO AL TRE

MAGGIO

DA  anpicampofelice                              anpicampofelice@libero.it

IN 2000 ABBIAMO SFILATO A PALERMO. PER LA PRIMA VOLTA NEL CAPOLUOGO SICILIANO SI E’ TENUTO UNO STRAORDINARIO CORTEO.

QUELLO CHE STIAMO TENTANDO DI FARE E’  RI/COSTITUIRE UN SENTIMENTO E UNA TRADIZIONE ANTIFASCISTA IN SICILIA INIZIANDO DA APPUNTAMENTI CRUCIALI COME QUELLO APPENA CONDOTTO DEL 25 APRILE.

GIORNATA IN CUI ABBIAMO LETTO I NOMI E RICORDATO LE GESTA DEI PARTIGIANI, TRA CUI ANCHE PLACIDO RIZZOTTO E GIOVANNI ORTOLEVA, I SINDACALISTI , I GIORNALISTI , I POLITICI, I GIUDICI E I CITTADINI UCCISI DALLA MAFIA ED ANCHE COLORO I QUALI SONO STATI UCCISI DALL’ESERCITO IN OCCASIONE DEI FASCI SICILIANI, DI CUI ORA ABBIAMO CHIESTO IN DIVERSI COMUNI DELL’ISOLA L’INTITOLAZIONE DI UNA VIA.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

DaPartinico:

“È il 25 aprile. C’è gente. Ci sono operai armati, squadre di giovani che corrono verso le caserme abbandonate nella notte dai fascisti. Vogliono anch’essi, questi ragazzi, impugnare un’arma. Il nemico non è ovunque battuto: asserragliato nei fortilizi e nei punti strategici, tenta la fuga su mezzi corazzati. Dalla Casa dello Studente, in viale Romagna, sparano. Alcuni giovani tentano di snidarli. Trecento metri piú avanti, in piazza Piola, squadre di operai armati hanno occupato la Olap, la loro fabbrica e sono pronti a difenderla dalla distruzione. Finalmente mi sento in un mondo pieno, completo, vivo. Io che per mesi senza fine ho lottato con piccoli gruppi di tenaci patrioti; io che per mesi mi sono mosso come un’ombra, isolato, senza contatti se non quelli (tanto rari e fuggevoli da sembrare irreali) con esponenti del comando regionale, con le staffette o con pochi altri compagni della brigata; io, in mezzo a tutta questa gente, a questi operai, a questi giovani, a queste donne mi sento come immerso in un grande mare di affetto. Fino a ieri ho camminato nelle strade di questa grande città considerando i passanti potenziali nemici, dubitando di tutti, sospettando di ognuno. Oggi, confuso in questa folla amica, e come se uscissi da un incubo. Mi accorgo che le case sono belle case, che le strade sono ampie e che sopra di me c’e il cielo. Mi sorprendo a pensare cose come queste e mi fermo davanti al portone della Olap. C’e un gruppo di operai, tutti hanno un fucile. Un uomo dà alcuni ordini. Mi fermo ad osservarlo. Mi vede e mi chiede chi sono. Parlo, finalmente parlo. “Sono Visone, comandante della 3″ Gap.” L’uomo rimane qualche secondo senza parlare, poi all’improvviso mi abbraccia, mi afferra per le gambe e mi rialza tenendomi in alto, sopra gli altri, e grida. Tutti capiscono che sono un amico, che sono un partigiano. Adesso gridano tutti e quando l’uomo finalmente mi rimette a terra, mi abbracciano in due, in tre alla volta. Torna un poco di calma. Sto per andarmene. Vogliono darmi una scorta. Un quarto d’ora dopo, in via Ampere, mi incontro con gli artefici e i dirigenti della Lotta di Liberazione. È un grande giorno. È il grande giorno. C’e tutta la città che corre che grida, che risorge. Per ore e ore le squadre dei GAP e dei SAP, degli operai, dei giovani, in attesa delle formazioni di montagna in marcia verso Milano, corrono da un quartiere all’altro per eliminare un nido di resistenza fascista, per arrestare un gerarca, per costringere alla resa un reparto tedesco. Quarantotto ore prima eravamo pochi, ora siamo folla. Però, dietro di noi a sorreggerci, ad aiutarci, a nasconderci, a sfamarci, a informarci, c’e sempre stata questa massa di popolo che ora corre per le strade, si abbraccia e ci abbraccia, e grida: “Viva i partigiani.” (tratto dal libro “Senza Tregua” di Giovanni Pesce).”

 Caltavuturo

Il Comune di Caltavuturo parteciperà ufficialmente alla giornata della memoria e della lotta partigiana organizzata dall’ANPI il prossimo 25 aprile a Palermo. A comunicarlo è l’Assessore alla Cultura Massimiliano Cerra: “Il nostro Comune sarà presente alla manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, in occasione della festa della Liberazione, perchè crediamo che il valore della resistenza sia il fondamento della nostra democrazia e della nostra libertà.” 
La giornata inizierà con un corteo che partirà dal Politeama e arriverà al Giardino Inglese e in quel luogo verranno letti i nomi di tutti i caduti per la libertà. Per la prima volta, in una manifestazione regionale, verranno letti i nomi dei contadini uccisi nella strage del 20 gennaio 1893 a Caltavuturo.
“E’ motivo di orgoglio e commozione poter leggere i nomi di quei ragazzi, giovani come me, morti in nome di un diritto inviolabile, il lavoro; e la cittadinanza caltavuturese sarà unita nel ricordo di quel tragico evento” continua Cerra.
In fine, per Caltavuturo, la giornata del 25 aprile rappresenterà un momento di ricerca storica e di orgoglio comunitario perchè proprio domani verranno indicati i nomi di due Partigiani Caltavuturesi che hanno contribuito a liberare la nazione dal Nazi Fascismo.
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giancarloALESSANDRINIg

ianniALLEGRAgaiCANDIDO

gaetanoCIPOLLAgabriele

D’ACQUISTOflaviaFASANO

renatoGALASSOcinzia

GHIGLIANOcarloLAURICELLA

giuseppeMONTANARIenzo

PATTIsabrinaPICCIOLOstefa

noSIMEONEvalerioSPATARO

rodolfoTORTI

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NEL NOME DI GIOVANNI ORTOLEVA E PLACIDO RIZZOTTO

 

Prime immagini del 25 aprile a Palermo :

Siamo felici. E’ stato uno splendido 25 aprile a Palermo, dal corteo di migliaia di cittadini da piazza Politeama al giardino inglese, all’incontro dibattito con Armando Sorrentino, Angelo Ficarra e Ottavio Terranova condotto da Antonio Ortoleva, ancora con Saverio Lodato e poi il primo splendido concerto delle canzoni della libertà  con la direzione artistica di Francesco La Bruna. L’ANPI ringrazia tutti i cittadini che hanno partecipato e in particolare i familiari e i cittadini delle due città che hanno dato i natali ai due eroi partigiani, Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto, nel nome dei quali si è svolta la festa della Resistenza. Nelle foto  immagini del corteo che si è snodato da piazza Politeama al giardino inglese dove si è svolta ai piedi dei cippi che ricordano il massacro nazifascista di Cefalonia e Pompeo Colajanni glorioso comandante Barbato, la commovente lettura, al suono di Schinderlist del violino di Aldo Mausner e del sax soprano di Nicola Mogavero, dei nomi dei caduti nelle lotte per la difesa della dignità umana, contro il terrorismo politico mafioso e per la liberazione dal fascismo.

Nelle foto: Placido Rizzotto giovane, Giovanni Ortoleva, corteo, la storica Lucia Vincenti che legge nomi dei caduti e degli ebrei siciliani deportati e assassinati nei campi di sterminio nazifascista e Placido Armando Follari, comandante “Otello” che festeggiava con i suoi 89 anni il ricordo della sua partecipazione alla liberazione di Bologna.

A questo link un primo video della cerimonia realizzato da Franco Ciminato.

25 aprile 2012 Festa della liberazione a Palermo giardino inglese[1]

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CHI VUOLE DIVIDERE LA CITTA’ ?

Palermo 25 Aprile. Il comune, che era giustamente presente al mattino al giardino inglese per una sobria cerimonia, presenti le pricipali autorità civili e militari di Palermo e della Sicilia con la deposizione di una corona al cippo dei partigiani, cerimonia  alla quale ha partecipato  una rappresentanza ufficiale dell’ANPI,ha disertato il corteo, composto da cittadini, rappresentanti dei comuni della provincia e partigiani, al quale aveva aderito assicurando almeno la presenza dei simboli della città di Palermo come molti organi di stampa avevano annunciato e creando di fatto una inutile frattura nonostante l’appello dell’ANPI alla unità delle istituzioni. Chi vuole dividere la città?

ANPI Palermo Comandante Barbato.

 

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25 APRILE INDIETRO NON SI TORNA

Viviamo un momento difficile per la stessa democrazia; dietro un manto di perbenismo, in nome della crisi, sta passando un attacco ai diritti nelle fabbriche, al diritto del lavoro, al diritto alla stessa dignità umana. Stiamo assistendo ad una controriforma silenziosa della Costituzione. Chiediamo a tutti e al gruppo dirigente dell’ANPI di essere presenti.

25 APRILE INDIETRO NON SI TORNA

nel nome di Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto

TUTTI A PIAZZA POLITEAMA  .

Ore 9,30 CORTEO UNITARIO

da Piazza Politeama al Giardino Inglese

Cerimonia commemorativa. Saranno letti  per la prima volta i nomi dei caduti nelle lotte per la difesa della democrazia, della dignità umana e della libertà al suono diSchinderlist del violino di Aldo Mausner e di “Fischia il vento” del sax tenore di Nicola Mogavero.

 

NEL POMERIGGIO CONCERTO 25 APRILE

Ore 17,00 Il teatro degli spiriti propone lo spettacolo per bambini “Gino Melino e la parola magica”

· Ore 17,00 Incontro su Costituzione – Democrazia – Diritti

· Intrattenimento per l’intera giornata con le famiglie

· Mostra antimafia del maestro Gaetano Porcasi e le “creature” di Angela Quagliana.

. Ore 19,00 concerto del 25 aprile con la partecipazione degli artisti:

Flamenjazz · Giana Guaiana · Duin · Vorianova · Vincent Palazzo e Davide Vaccaro . Todo Cambia · Draunara · Klein Bottle-Trio Tecno Musica · Moffo Schimmenti, canterà brani del suo repertorio siciliano.

Gli attori Roberto Burgio e Paolo La Bruna leggeranno un testo di Antonio Ortoleva sul partigiano Jacon.

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IN CORTEO PER NON DIMENTICARE PALERMO 25 APRILE 9,30 PIAZZA POLITEAMA

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RICORDO DI PIO LA TORRE

PIO LA TORRE  SARA’ RICORDATO DALL’ANPI DI PALERMO  A TRENTANNI DAL SUO ASSASSINIO,  DURANTE LA SETTIMANA SULLE LIBERTA’, CHE VA DAL 25 APRILE AL PRIMO MAGGIO DI QUEST’ANNO.

di Ottavio Terranova

PIO LA TORRE  UN DIRIGENTE SICILIANO PROTAGONISTA NELLA LOTTA PER IL LAVORO, CONTRO LA MAFIA, PER LA PACE E PER IL RISCATTO DELLA SICILIA Continua a leggere

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CHI HA UCCISO PIO LA TORRE ?

Ho voluto scrivere, con Paolo Mondani, giornalista di “Report”, un libro sull’omicidio di Pio La Torre.

Abbiamo viaggiato, per lungo tempo, tra carte e documenti con alterni stati d’animo, spesso combattuti tra mollare o andare avanti. Ma, alla fine, non ci siamo rassegnati a considerare archiviata la vicenda politica del più importante dirigente comunista ucciso ne nostro paese.

Quella di Pio La Torre è la storia emblematica di un’Italia che vuole e riesce a pensare in grande guardando al futuro, che ragiona, lotta e non sta in silenzio.

E’ una storia che, negli anni in cui volgeva al termine, raggiunge livelli alti di un discorso concreto sul potere e sul sistema di potere mafioso, fuori da analisi superficiali e di comodo.

E’ una storia tragicamente interrotta dalla mente politica che ha  armato gli esecutori di quella stagione di sangue che, in Sicilia, va dal 1979 al 1982, ma che ha inizio con Portella della Ginestra e arriva a via D’Amelio, sommandosi alle stragi compiute da Piazza Fontana in  poi, tutte con l’obiettivo di impedire una cittadinanza caratterizzata dall’eguaglianza e dalla giustizia.

La vicenda di Pio La Torre appartiene alla democrazia, quella vera, fatta di partecipazione, lucidità e passione che va ricordata e  mantenuta dentro i canali di una ricerca instancabile delle troppe verità nascoste di questo Paese.

La Torre, in questo lavoro di studio e di ricerca, ci ha fatto incontrare Aldo Moro, Piersanti Mattarella, Enrico Berlinguer, in un insieme di sconcertante attualità, uomini che avevano visto avvicinarsi il pericolo di un grande silenzio della politica e ci ha spinto a riconsiderare tutto quello che è dovuto  donne e uomini di tenace concetto che lottano per il diritto alla verità.

Lo presenteremo a Palermo il prossimo 23 aprile ore 17,30  nell’aula magna del Rettorato dell’Università (Palazzo Steri).

Un caro saluto, Armando Sorrentino

 

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IN MEMORIA ED ONORE DI ROSARIO BENTIVEGNA partigiano siciliano

Erede di una illustre famiglia siciliana, quella dei Bentivegna, che a partire da Francesco, Stefano e tanti altri, è sempre stata, dalle rivoluzioni risorgimentali dei primi dell’ottocento fino a Rosario partigiano romano della Resistenza, dalla parte delle lotte per la libertà.

“E’ stato un eroe della Resistenza, fu decorato dal presidente Luigi Einaudi con una medaglia d’argento al valor militare” (Adnkronos)

 


ieri sera mi ha raggiunto la triste notizia della morte di Rosario Bentivegna, che avrei dovuto incontrare in maggio, e oggi mi rammarico di non averlo potuto abbracciare….

Con lui se ne va una parte fondamentale della storia della resistenza italiana, fu l’autore dell’attentato di via Rasella, e fino al 2010 ha dovuto combattere contro chi lo voleva colpevole delle fosse Ardeatine.

Una sentenza della cassazione stabili’ che non fu mai cosi, ma che una certa parte di italia lo voleva colpevole per forza.

Solo 22 ore dopo l’attentato i nazisti iniziavano la feroce rappresaglia, non ci fu il tempo di niente.

E’ stata una gran brava persona, grande partigiano  importante ciò che fece per svegliare le coscienze di una Roma paralizzata.

Con affetto

Silvia Bentivegna

“È il nome più conosciuto della Resistenza romana, perché ne fu indubbio protagonista e soprattutto perché a lui il comandante Carlo Salinari assegnò il compito rischioso di far scoppiare il 23 marzo 1944 al passaggio del Battaglione Bozen in via Rasella un carrettino pieno di tritolo che uccise 32 soldati nazisti. A quell’azione, decisa da Giorgio Amendola e dal comando delle formazioni garibaldine, parteciparono dodici partigiani dei Gap.”

 Dino Messina dal  Corriere della Sera del 24.9.11 in occasione della
presentazione del libro di Rosario Bentivegna:
"Senza fare di necessità virtù. Memorie di un antifascista", Einaudi.
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RIPRISTINATA LIBERTA’ DI PENSIERO E DI SINDACATO ALLA FIAT

DA DIRITTI DISTORTI

Fiat. Magneti condannata per condotta antisindacale

l tribunale di Bologna ha condannato la Fiat per attività antisindacale alla Magneti Marelli di Bologna riconoscendo alla Fiom il diritto di avere rappresentanti sindacali. È la prima sentenza di alcune decine di cause presentate dal sindacato guidato da Maurizio Landini.

Cosi’ da domani, per effetto della sentenza del giudice del lavoro Carlo Sorgi, i delegati Fiom ‘cacciati’ dalla Magneti Marelli di Bologna potranno rientrare nella saletta sindacale dello stabilimento. E nonostante un eventuale ricorso in appello dell’azienda. Se così non fosse, la Magneti Marelli commetterebbe un reato, punibile con l’arresto fino a tre mesi. Questo, secondo i legali che hanno presentato il ricorso per conto dei metalmeccanici della Cgil bolognese, è il rischio che corre la società del gruppo Fiat in caso di inottemperanza del decreto. Quello bolognese è il primo ricorso ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori che è stato definito in primo grado. Nel resto d’Italia sono una trentina i ricorsi (identici nelle argomentazioni) depositati e pendenti, di cui una ventina in Piemonte, quattro a Modena (contro Ferrari, Maserati, Lamborghini e New Holland), altri a Bari, Chieti e Brescia.

Ora aspettiamo che i tre operai di Melfi possano rientrare anche loro a lavoro. Un vero atto di giustizia e di rispetto delle regole e in tal caso del pronunciamento dei giudici.

http://www.dirittidistorti.it/articoli/12-lavoro/990-fiat-magneti-condannata-per-condotta-antisindacale.html
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