SMURAGLIA A PALERMO “UNA GIORNATA PARTICOLARE”

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di Domenico Stimolo

Si sono “visti” da lontano…… nella stessa città, Carlo Smuraglia e Matteo Renzi. Il Presidente del Consiglio è tornato ancora in Sicilia e nel capoluogo. Un giro frenetico, con molti appuntamenti. Con bene aperto il “cordone della borsa” e…. lo smartphone in prima fila per acchiappare il sorriso condiviso. Tutto “va bien”, anche nella nominale azione che richiama il giovane eroe civile Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. Come avvenuto nel rapido passaggio a Cinisi ( luogo dell’assassinio del militante di Democrazia Proletaria). La vista ai Cantieri Navali di Palermo è “ saltata”. Davanti al sito industriale c’era una forte manifestazione di protesta.

Nei fatti, una pura coincidenza temporale. in questa ultima fase che precede di meno tre settimane il voto sul referendum che si terrà il 4 dicembre.

Carlo Smuraglia, austero ed energico novantatreenne Presidente nazionale dell’ANPI, venuto a Palermo per sostenere il NO referendario, in una giornata lunga ed intensa, caratterizzata da entusiasmi democratici e partecipazione.

Già dalle ore nove – in un’iniziativa organizzata dall’ANPI Sicilia in sinergia con la CGIL – il Presidente Carlo Smuraglia, nella grande e pregiata Aula Magna dello storico Istituto palermitano di “Società Siciliana per la Storia Patria”, ha incontrato oltre trecento studenti delle scuole superiori cittadine. Un lungo ed articolato intervento, con una solenne “Lezione” civile sul legame indissolubile tra Costituzione, Resistenza, Democrazia. Coinvolgente e di merito, con particolare attenzione agli articolati della nuova normativa che stravolgono la Costituzione. Emozionante, nella ricostruzione delle dinamiche che hanno determinato nella storica data del 22 dicembre 1947, con il contributo e il voto ( 85 per cento) di tutti i partiti rappresentati nell’Assemblea Costituente, la nascita della Legge fondamentale della Repubblica italiana, e nel ricordo dei martiri patrioti che hanno sacrificato la vita nella lotta contro il nazifascismo. Una mattinata effervescente e di affettuosa operosità, che, apertasi con le analisi di alcuni dirigenti locali dell’Anpi, tra cui Ottavio Terranova (coordinatore regionale) e Angelo Ficarra ( segretario dell’Anpi palermitana), ha visto le propositive considerazioni poste da diversi studenti.img_0603

Alle ore 15.30 nell’atrio del Palazzo di Città, presenti: Carlo Smuraglia, il sindaco Leoluca Orlando, il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando, esponenti dell’Amministrazione comunale, una folta rappresentanza dell’Anpi siciliane, e cittadini richiamati dall’evento, a fianco della lapide dedicata ai partigiani palermitani è stata deposta una corona d’alloro. Sono stati commemorati i partigiani palermitani caduti per la libertà durante la Resistenza e le vittime della mafia. Tra gli altri, in ricordo dei loro cari commemorati, Placido Rizzotto, Antonio Zito, la signora Iannello, Giorgio Colajanni, Letizia Colajanni. L’iniziativa è stata resa particolarmente emozionante e coinvolgente dalla presenza di una ventina di bambini, appartenenti a gruppi musicali giovanili in opera in vari quartieri di Palermo. In maniera appassionante, sotto la preziosa guida di Pia Tramontana, hanno accompagnato la cerimonia con il canto di “ Bella Ciao”.

Nel pomeriggio, dalle ore 16.30, nell’Aula Magna di “ Società Siciliana di Storia Patria” si è svolto il convegno “ Le nostre ragioni del NO”. Un foltissimo pubblico, con la significativa partecipazione delle Anpi siciliane ha seguito i vari interventi . Dopo l’introduzione a cura dell’Anpi siciliana a cura di Armando Sorrentino che ha coordinato i lavori,  i saluti del rappresentante dell’insigne struttura ospitante dott. Salvatore Savoia e dell’assessora al Comune di Palermo Barbara Evola, le relazioni principali sono state svolte da un appassionato intervento di Giusy Vacca, da Ottavio Terranova che ha rinnovato con calore l’appello per il 70° anniversario della strage di Portella della Ginestra, dal sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo, dal segretario generale regionale della Cgil Michele Pagliaro e dal Presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. Il sostituto procuratore, nel suo ampio ed articolato intervento indirizzato a mettere in evidenza le conseguenze negative della riforma costituzionale, la esaltato il vigente impianto della Costituzione, ribadendo l’esigenza prioritaria a “difenderla ed applicarla”.

Una bella giornata, per il NO al referendum del 4 dicembre.

 

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ANPI MESSINA A SAN FILIPPO DEL MELA PER IL NO

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ANPI ENNA E LE RAGIONI DEL NO

8 NOvembre iniziativa con Antonella Leto del forum per l’acqua pubblica, Carlo MArino Storico e Ottavio Terranova coordinatore ANPI Sicilia
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Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della Provincia di Enna in vista del referendum del 4 Dicembre inizia la campagna elettorale con un’iniziativa di approfondimento con la partecipazione dello storico Giuseppe Carlo Marino, già professore presso l’università di Palermo, di Ottavio Terranova – coordinatore regionale dell’ANPI – e di Antonella Leto del Forum Siciliano Dei Movimenti Per L’acqua.

L’iniziativa che avrà luogo presso il centro polifunzionale in via dello stadio a Enna, giorno 8 Novembre alle 17 ha il fine di diffondere le ragioni del NO al referendum del 4 Dicembre riempiendo di contenuti un confronto – per la verità totalmente assente sui media – dal quale il fronte del SÌ fugge, coprendo la sua ritirata con menzogne, slogan e dossieraggi degli avversari. Avremmo preferito che tale attenzione fosse stata riservata alla attività quotidiana del governo.

Inoltre il governo, avvertito il sentimento di avversione alla riforma, ha oltremodo ritardato – per chi si dice decisionista – la scelta della data referendaria post-ponendola alla legge finanziaria che si preannuncia carica di mance e regalie. Speriamo che questa volta non debbano essere restituiti come i famosi 80 € di due anni fa!

Questo Gabinetto di Governo ci ha abituato ad una fretta e ad un’approssimazione che non fa solo i gattini ciechi ma lascia delle vere e proprie catastrofi (vedi buona scuola, salvabanche etc), noi confidiamo che i cittadini vogliano informarsi, lasciando da parte i falsi spot, per poi cancellare questo buco nero che è la deforma costituzionale ispirata da JPmorgan votando NO il 4 Dicembre.

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MARIA LUISA BOCCIA E LE RAGIONI DEL NO

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SMURAGLIA RICORDA TINA ANSELMI

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Il presidente dell’Anpi ricorda la democristiana amata dalla sinistra: “Era spinta dal suo desiderio di vita, dalla volontà di rendere il mondo un posto migliore”

di SILVIA BIGNAMI

BOLOGNA – “Non si poteva non amare Tina Anselmi. In tutto ciò che fece, fu sempre spinta dalle stesse motivazioni che la convinsero a diventare staffetta partigiana. Quelle ragioni le spiegò lei stessa in una delle pagine più belle che io abbia mai letto, sulla Resistenza. Lei disse che ‘quello che la spingeva era il desiderio di vita e di costruire un mondo migliore’”. Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi, ricorda Tina Anselmi, morta la scorsa notte a 89 anni. Prima donna ministro. “Giudicata e scelta per le sue qualità e non per il fatto di essere donna”. “Capace di essere femminile” e allo stesso tempo di “guidare con straordinaria fermezza una commissione delicatissima come quella sulla P2. Senza scoraggiarsi mai. Nemmeno quando attorno a lei tanti si chiedevano, con scetticismo, chi fosse mai questa Anselmi, e cosa volesse davvero”.

Smuraglia, lei la conosceva?
“Non l’ho conosciuta in modo approfondito, ma l’ho riconosciuta sempre come una donna straordinaria, sotto ogni profilo. Da partigiana, col nome di Gabriella, diede una descrizione del perchè entrò nella Resistenza che mi è rimasta impressa per sempre. ‘Lo feci per desiderio di vita’, disse. Anche se disprezzava le armi, si disse pronta a morire con le armi in pugno, per la libertà. Il racconto che Tina fece di quegli anni mi ha sempre colpito, sotto molti aspetti, anche umani”.

In che senso?
“Lei era una ragazzina in quegli anni. Un’adolescente. Tendiamo a pensare ai partigiani sulle montagne, vestiti come capita, non interessati ai fatti della vita. Ma lei raccontando quella esperienza disse una volta: ‘Eravamo ragazzi, e talvolta noi donne non disdegnavamo una gonna più sbarazzina. Certo, tenevamo le scarpe basse, ma le calze erano colorate’. Quanta umanità c’è in questo ricordo”.

Anselmi fu anche la prima donna ministro della Repubblica.
“Sì, fu ministro del Lavoro e della Sanità. Non ministeri di secondo piano. Con lei è nata la riforma nazionale della Sanità. E fu scelta per le sue competenze, non per il fatto di essere donna, quando una scelta di questo tipo non era affatto scontata. E per gli stessi motivi fu scelta per guidare la commissione sulla loggia massonica P2. Un ruolo molto delicato, per il quale soprattutto in quel periodo si sarebbe potuto pensare di nominare un uomo. Fu scelta lei per la sua capacità di essere al di sopra delle parti, per la fermezza, la determinazione. E lei fu all’altezza delle attese, nonostante gli scetticismi”.

Ci fu scetticismo, su quella scelta?
“Molti, attorno a lei, ma anche sui giornali, parlavano sottovoce. Si chiedevano: ‘Ma chi è questa Anselmi? Cosa vuole davvero?’. Si trattava di una donna, e molti dubitavano: ‘Mah, chi lo sa…’. Lei a queste voci di sottofondo rispondeva: ‘Mi è stato dato un incarico e devo cercare di ristabilire la verità dei fatti’. Ha lavorato sempre con fermezza, lamentandosi solo dei mezzi insufficienti a quell’indagine, che impedirono forse di scavare fino in fondo nella storia della P2. Si scoprirono molte cose, ma lei disse sempre che avrebbe voluto andare ancora più a fondo”.

Non si lasciò scoraggiare.
“No, mai, questo è il suo insegnamento, anche oggi. Perchè tutti dovremmo essere giudicati dalle nostre qualità e competenze. A prescindere dal sesso. Questa è la vera parità. Questa  è la parità che rappresenterebbe la piena realizzazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione”.

La parità si raggiungerà quando non avremo più bisogno delle quote rosa?
“Sì, esattamente. E Tina Anselmi fu una anticipatrice, in questo senso”.

Anselmi era anche democristiana, eppure fu molto amata dalla sinistra. Perchè, secondo lei?

“Perchè era capace di essere aperta. Al sociale, ai problemi del lavoro, dei più deboli. Ma infondo perchè in tutta la sua esperienza politica continuò a essere animata dalle stesse ragioni per cui decise di entrare nella Resistenza: il desiderio di vita. Questo si poteva avvertire, in lei. Questa autenticità, questa passione. Non si poteva non amarla”

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A Catania “sbarcano” venti cadaveri. A Goro e Gorino la “festa” con salsiccia.

A Catania “sbarcano” venti cadaveri. A Goro e Gorino la “festa” con salsiccia.

 

…Sapesse “contessa”…alla fabbrica di Ald… quella dei continui morti in mare….e poi, i novelli razzisti dicono che sono i nuovi terroni.

Lunedì scorso l’allegra “festa paesana” con blocchi stradali e grigliate notturne con salsiccia ( …mancavano i fuochi artificiali e le maschere di carnevale)  a  Goro e Gorino, in provincia di  Ferrara, per respingere dodici donne e otto bambini (…che fatica…ragazzi…che virgulto coraggio……per bloccare la nerboruta resistenza), che inondavano di lacrime il pullman che li trasportava, costretto a ritornare indietro a seguito dei nuovi ordini impartiti dalla Prefettura.

Oggi, 28 ottobre,  sono sbarcati a Catania ( Sicilia),  da una nave di salvataggio gestita da “ Save the Children”, venti cadaveri di umani ( dieci donne e dieci uomini) annegati nel Mare Mediterraneo, accompagnati  da duecentonovanta viventi,  a bordo di una piccola “imbarcazione” mentre erano in procinto di inabissarsi in mare.

A Messina con la nave Dattilo sono sbarcati 1000 profughi, e alcuni cadaveri.

Ieri sono arrivati ad Augusta ( Sicilia) 339 profughi salvati in mare da un mercantile danese, recuperati da tre gommoni alla deriva nel mare in tempesta. Hanno testimoniato di cinquantuno profughi morti annegati nel viaggio di fuga.

Proprio in queste ultimissime giornate, mentre a Goro e Gorino si alzava il fumo della salsiccia arrostita con grigliate in strada, sono morte annegate altre novantasette persone al largo della Libia.

Ricapitolando,…..mentre ancora si innalzano i fumi degli arrosti messi nei bracieri di Goro e Gorino, due naufragi con 148 annegati.

Oggi, come consolidato in tutte le numerose occasioni di sbarco avvenute in Sicilia, nessuna manifestazione di dissenso razzista è stata registrata! Gli sbarchi sono ormai giornalieri.

Infine sarebbe cosa buona e giusta che il Vaticano, giusto per ripristinare il proprio verbo di cristiana solidarietà ed accoglienza, intervenisse con grande urgenza nei riguardi del parroco di Gorino che ( come riportato da organi di informazione) ha esposto dentro e fuori la chiesa due cartelli con lo scritto: “  Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Iraq con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti”?

Incredibilmente disdegna l’elementare fatto ormai ben noto  che molti dei profughi richiedenti asilo in Italia sono fuggiti dalle aree di guerra controllati  in maniera più o meno diretta dal cosiddetto “ stato islamico”.

Nel frattempo il Governo accetta tranquillamente che l’un quarto dei comuni italiani ( 8000 e più)  rifiuti la presenza di profughi nel proprio territorio, mentre si pretende che tutti gli stati europei accettino la distribuzione degli umani fuggiti, sbarcati in Italia. Eppure nominalmente si dice che la legge vale per tutti.  Nei fatti viene rinnegato lo Stato unitario!

Notizia: domani, 29 ottobre, dopo i misfatti avvenuti a Goro e Gorino,  a Ferrara manifestazione davanti alla Prefettura di Ferrara. Si indovini da parte di Chi?

 

domenico stimolo

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c’é chi dice NO

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Assemblea regionale di Democrazia e Lavoro per il NO

Interessante, bella, partecipata, appassionata assemblea regionale per il NO  sabato 22 ottobre ore 10 presso la CGIL regionale a Palermo. Relazioni di @Saverio Cipriano, @Pietro Milazzo, @Monica Genovese e conclusione, dopo ampio dibattito, di @Nicola Nicolosi. Sono intervenuti per l’ANPI @Angelo Ficarra e @Armando Sorrentino dei Giuristi Democratici. Emozionante partecipazione del partigiano Giuseppe Benincasa sopravvissuto alla strage di Cefalonia di cui oggi festeggiamo i 94 anni che ci ricorda, con commozione, di avere detto rivolto al sacrario dei caduti a Cefalonia, alla presenza di Pertini,  “chiedo perdono per non essere morto con voi”. Infine  orazione per i diritti umani di @Yousif Latif Jaralla con un coinvolgente sapiente  sottofondo di un tamburo africano. 14702239_10207184416545592_189237588992842076_n 14591651_10207184415345562_4655416027323018826_n 14642346_10207184414225534_5228831342038660060_n 14725731_10207184410265435_1759672277554197376_n 14718642_10207184408545392_4994893112268294820_n 14724451_10207184407305361_572767843950245141_n 14702230_10207184406785348_2120514072721370319_n 14671329_10207184406385338_501666693219678834_n

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VILLA FILIPPINA: UNA NOTTE PER LA COSTITUZIONE CON DI MATTEO

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Una indimenticabile, lucida, appassionata orazione di Antonino Di Matteo per salvare la Costituzione che va applicata e non stravolta nei suoi principi fondamentali obiettivo vero di questa controriforma che di fatto cancella la sovranità popolare

NON CI FERMA NESSUNO!!! SIAMO DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE
Lo sguardo limpido e fiero di Peppino Benincasa, 94 anni, sopravvissuto alla strage nazifascista di Cefalonia, si incrocia con quello di Nino Di Matteo. Giusto il tempo per un saluto. Il vecchio partigiano ha un telo di plastica sulle spalle. Anche lui è stato investito dall’acquazzone che per una ventina di minuti ha interrotto la manifestazione “Una notte per la Costituzione”. Ma nemmeno le intemperanze della natura riescono a scalfirlo. Pochi istanti e due mondi si interfacciano. Da una parte un uomo che ha combattuto per difendere la democrazia e la libertà negli anni bui della nostra storia e dall’altra colui che segue quelle stesse impronte, seppur in un altro contesto, in un periodo storico altrettanto oscuro. Entrambi sorridono, è una sorta di passaggio del testimone. (Lorenzo Baldo)
Giuseppe Benincasa Ottavio Terranova Angelo Ficarra

Giusy Vacca, Caterina Pollichino, Salvo Li Castri, Armando Sorrentino, Angelo Ficarra, Daniela Dioguardi, Antonino Di Matteo, Giuseppe Benincasa, Salvatore Borsellino, Fabio, Giuseppe Sunseri, Sandro Immordino, Giorgio, Giovanni,Maurizio Pizzuto, Anto Vecchi, Antonio Terranova, Simone Cappellani, Linda Grasso, e tanti tanti altri.

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ANPI news n.219 18/25 ottobre 2016

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