L’ANPI PALERMO ALLA MARCIA DELLA LEGALITA’

SAN GIUSEPPE JATO CONFISCATO
ALLA MAFIA DAGLI ALUNNI

21 marzo 2013 – 17:29 – Cronaca Regionale
san giuseppe jato
Da Sicilia informazioni un articolo di Antonio Ortoleva –
Da stamane, giorno di primavera, San Giuseppe Jatonon è più il paese di Brusca, il killer di Falcone e del piccolo Matteo liquefatto nell’acido. E’ stato confiscato alla mafia dagli alunni con una bellissima, variopinta, chiassosa Marcia trionfale della legalità, seconda edizione. In prima fila una nuova generazione di amministratori locali, sorridenti, coraggiosi, sostenuti da Libera, privi di scrupoli nel dire la verità ai concittadini. Il sindaco Davide Licari, avvocato non ancora quarantenne, che guida una giunta di centrosinistra, con accanto Pierluigi Basile, 30 anni, un dottorando di storia all’università di Roma Tre, organizzatore e anima gentile della giornata, attorniati dai sindaci di Monreale e Camporeale, da rappresentanti di tanti comuni della Valle dello Jato, da consiglieri comunali di poco più di vent’anni.

Ospite d’onore, l’eurodeputato Sonia Alfano, presidente della Commissione antimafia europea e dell’associazione italiana familiari delle vittime di mafia. Quindi, le associazioni Addio Pizzo, Anpi, Arci, Centro Peppino Impastato, Centro Pio La Torre. Il grosso del corteo colorato e colorito, quasi un migliaio in tutto, era composto da alunni delle quinte elementari e delle medie del circondario, 52 studenti di Giarre, dopo tanti chilometri, si sono aggiunti nel finale. Il raduno in piazza Del Popolo e dopo un chilometro percorso nel centro del paese la sosta in piazza Caduti di Portella, perché anche la nuova toponomastica può aiutare a cambiare. Qui, brevi discorsi e infine i ragazzi hanno letto a turno uno sterminato elenco di nomi di vittime.

Che non è più il paese di Brusca e che non vogliono sia ricordato per questo lo hanno ribadito Licari e Basile. “Dovremo essere orgogliosi di essere cittadini di San Giuseppe Jato”. Sonia Alfano ha chiesto ai familiari di Brusca di dissociarsi e rinnegare questi parenti ingombranti. Poi solidarietà e ringraziamenti per tanti. Compreso il comandante della stazione dei carabinieri al quale recentemente hanno bruciato l’auto, all’ex sindaco Maria Maniscalco chiamata accanto al microfono, che ha ben seminato a suo tempo, a tutti quegli insegnanti, veri artefici di futuro, che hanno guidato i piccoli, ognuno con un palloncino e una frase attaccata per sognare, perché si può. Il paese non c‘era, è rimasto fuori dal corteo, tranne poche eccezioni e senza alcun gesto di ostilità. D’altra parte, il tempo ci vuole.

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La violenza ed il coraggio Donne, Fascismo, Antifascismo, Resistenza Ieri e oggi

Milano Convegno 16 marzo 2013

Il 16 marzo, mentre la camera eleggeva Presidente una donna, Laura Boldrini, si svolgeva a Milano, Palazzo Marini, il convegno fortemente voluto dal Coordinamento femminile dell’ANPI.

Dopo l’apertura di Monica Minnozzi , il saluto dell’assessore Marco Granelli, in rappresentanza del Sindaco Pisapia, impegnato in compiti istituzionali e l’intervento del Presidente Carlo Smuraglia, Lidia Menapace, nel suo inconfondibile stile arguto ed impreziosito da un sottile umorismo,  ha spiegato le ragioni  del convegno: non si deve dimenticare che il fascismo voleva una donna suddita del marito, angelo del focolare, fattrice di braccia preferibilmente maschili che potessero combattere per la grandezza dell’impero, una donna cui doveva essere interdetto il lavoro e vietato il diritto di pensare.

Le donne impegnate nella resistenza hanno stravolto questo stereotipo, svolgendo un ruolo fondamentale di collegamento, di supporto alle brigate partigiane, hanno imbracciato le armi nella lotta per la libertà, la pace, la democrazia, hanno sfidato i pericoli fino al sacrificio, alla stessa stregua degli uomini.

Purtroppo, però, ancora oggi lamentiamo un cultura che non garantisce pari opportunità alle donne, in molti casi considerate ancora proprietà dell’uomo che arriva a commettere  femminicidio  quando si accorge che il suo potere comincia a scemare.

Questi temi sono stati affrontati ed approfonditi da relatori e relatrici di alto livello e grande competenza:Simona Lunadei, Dianella Gagliani, Raffaele Mantegazza.

La delegazione siciliana ha dato un suo apprezzato contributo all’ampio e ricco dibattito:Maria Letizia Colajanni ha ricordato il coraggio delle donne dei Fasci siciliani che già nel 1893, trent’anni prima che Mussolini tracciasse il suo detestabile profilo della donna, avevano costituito sezioni femminili in molti paesi della Sicilia, compiendo atti di vero valore come l’azione delle donne di Milocca liberatrici degli uomini carcerati nella caserma dei carabinieri perché impegnati nei fasci; Maria Grasso ha evidenziato i problemi di gestione dell’Associazione Donne insieme, unico sportello antiviolenza della provincia di Enna, priva di qualsiasi supporto istituzionale, basata esclusivamente sull’azione di 60 volontarie; Giusy Vacca ha lamentato le difficoltà che incontrano, specialmente nei piccoli centri,  tutte quelle donne che, i figli ormai grandi, desiderano costruirsi una propria identità  ed una propria autonomia,dopo aver rinunciato alle loro aspirazioni per dedicarsi esclusivamente alla famiglia ed ai figli, dipendendo in tutto dal marito .

Nelle conclusioni  Marisa Ombra ha ripreso i temi trattati, auspicando quel cambiamento di cultura, che specialmente i giovani possono garantire, perché l’Italia non sia più uno dei paesi più arretrati di Europa.

Maria Letizia Colajanni

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MILANO DONNE ANPI: “La violenza e il coraggio” “Le donne di MILOCCA”

Da Madonielive riceviamo questo contributo di Giusy Vacca.

Una grande partecipazione di donne e uomini da tutta Italia al convegno dell’ANPI, l’Associaziona Nazionale Partigiani d’Italia,sul tema “La violenza e il coraggio – donne, fascismo, antifascismo, Resistenza, ieri e oggi”.
Anche la Sicilia ha partecipato al convegno con una delegazione composta da :
MARIA LETIZIA COLAJANNI, del Consiglio Nazionale e Coordinamento Femminile dell’ANPI.
MARIA GRASSO, presidente dell’Associazione Donneinsieme Sandra Crescimanno, unico sportello antiviolenza della provincia di Enna
GIUSY VACCA, responsabile della sezione ANPI Giovanni Ortoleva di Isnello.
Un programma molto interessante in una sala affollatissima di Palazzo Marino , a Milano in Piazza della Scala, in cui ci sono stati gli interventi del Presidente dell’ANPI , Carlo Smuraglia, della docente universitaria e partigiana Lidia Menapace,  di Simona Lunadei della Società Italiana delle Storiche, di Monica Minozzi, del Coordinamento Nazionale Donne dell’ANPI, di Marisa Ferro e Marisa Ombra , vice Presidenti del’ANPI, del prof. Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia interculturale dell’università di Milano.
Le tre  siciliane nei loro inteventi hanno sottolineato il ruolo delle donne nella storia di ieri e di oggi, in particolare MARIA LETIZIA COLAJANNI nel suo apprezzatissimo intervento ha voluto ricordare il contributo delle donne dai Fasci Siciliani alla Resistenza, alla lotta alla mafia,  in particolare il coraggio delle donne di Milocca che il 3 novembre del 1893 assaltarono la caserma dove illegalmente erano stati rinchiusi i dirigenti del circolo dei Fasci Siciliani di Milocca, l’odierna Milena (CL),  successivamente arrestate e condotte in prigione mentre con i loro figlioletti in braccio intonavano l’Internazionale.
MARIA GRASSO invece ha esposto il problema della violenza sulle donne nella sua esperienza in qualità di Presidente dell’Associazione Donneinsieme, e le difficoltà che si incontrano nell’attività portata avanti dalla straordinaria disponibilità di 60 volontarie, che devono sopperire alla mancanza di fondi poichè manca il sostegno delle Istituzioni.
GIUSY VACCA ha voluto evidenziare la condizione della donna che, in mancanza di un lavoro adeguato che le possa permettere l’autonomia e l’indipendenza, non può essere libera di prendere in mano la propria vita, subendo a volte  una situazione di sudditanza verso il proprio compagno, e spesso è  costretta a subire violenze morali, economiche e fisiche. Quindi, avverte la necessità di sensibilizzare tutti a esigere che la politica si adoperi per la piena attuazione dei principi della Costituzione , pretendendo diritti e non favori, e invita i giovani ad essere attivi nella politica e adoperarsi per la salvaguardia della loro libertà conquistata col sacrificio della vita di tanti partigiani, ricordando che le conquiste acquisite non sono per sempre, e in un momento così drammatico della nostra storia è necessario tutto il loro impegno per poter determinare  anche il loro futuro.

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JATO: PARTECIPIAMO ALLA MARCIA DELLA LEGALITA’

PARTECIPIAMO
Pierluigi Basile
Caro presidente Terranova, caro segretario Ficarra e compagni tutti dell’Anpi Palermo “Comandante Barbato”,

Vi ringrazio per la graditissima adesione dell’Anpi. La lotta di liberazione dalla mafia e da ogni forma di fascismo ci trova sulla stessa trincea a combattere ogni giorno per la verita’, la giustizia e la difesa dei diritti contro ogni sopraffazione. Saremo lieti di avervi al nostro fianco.

I vivi ed i morti si stringono la mano con la promessa di ricordare per continuare! Sempre Avanti fino alla liberazione.
Vi aspettiamo il 21 marzo e speriamo di poter lavorare insieme anche dopo per trasmettere ai nostri concittadini i valori della resistenza e dell’antimafia sociale.
Grazie a nome mio e di tutta l’amministrazione comunale di San Giuseppe Jato

 

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Moffo Poeta contadino

Da Siciliainformazioni.com  questo pezzo di Antonio Ortoleva sul nostro poeta Moffo Schimmenti

Non è un intellettuale, un artista che si è trasferito in campagna. Moffo, all’anagrafe Gandolfo Schimmenti, in campagna ci è nato, alle porte di Polizzi Generosa sulle Madonie, ci vive e ci lavora da sempre, da 63 anni. “Sono bracciante agricolo autodidatta, canto e scrivo quannu aiu un po’ di timpu”. L’aspetto da contadino è evidente: camicia sempre a scacchi, baffoni, lineamenti marcati e forti, colorito bruno, cozzi cotti o’ suli, scriveva Buttitta. Moffo non solo coltiva la fagiola “badda”, una specialità della zona inserita nell’elenco slow food, ma anche la passione di raccontare in musica storie di miseria e di lotte per il lavoro, di figure di capipopolo, di vittime di mafia, di donne siciliane che si sono ribellate in tempi più difficili di oggi. E a dieci ritratti al femminile è dedicato il disco “Candide calle”, presentato l’altra sera durante una pioggia tropicale nella sede del circolo Arci Tavola Tonda a Palermo. Un cd distribuito per ora gratuitamente, con arrangiamenti di Roberto Terranova, disegni di Santo Lipani, pittore naif, tutti di Polizzi, e sfornato dallo studio di registrazione di buon livello costruito nel paese di alta montagna a cura della Dafde Musica, gruppo di giovani artisti che si cimentano in vari generi.

Nel disco sotto forma di ballate popolari ritratti di donne, e non tutte siciliane, accumunate da cosa? “Da imprese straordinarie nel Novecento – spiega Moffo – alcune le ho conosciute, come Antonella Azoti, che ha una storia particolare come figlia di una vittima di mafia, come Felicia Impastato, la mamma di Peppino che era anche amico mio e compagno di lotte, come Concetta La Ferla, donne che si sono ribellate, rinnegate anche dalle sinistra perché troppo avanti per i tempi”.

Dell’ultimo cantore di un’epopea dei campi e dei paesi che sembrava dissolta, la fondazione Buttitta ha prodotto due dischi. “Canto – dice Moffo con la sua voce rauca e armonica a forte accento madonita – i mali antichi della Sicilia e la voglia di riscatto”. Ha collaborato con Fabio Abate, cantautore di Catania e con Luciano Maio, cantante dei Taberna Milensis, ha musicato poesie di Ignazio Buttitta e ha inciso dieci singoli, una collana dal titolo “Uomini, fatti e cose di Sicilia”. “Le vittime di mafia come ha detto Enzo Consolo sono i veri nobili di Sicilia, hanno donato la loro vita per la comunità, canto le loro imprese eroiche”.

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MARCIA DELLA LEGALITA’ A SAN GIUSEPPE JATO

La lapide che si trova al cimitero comunale, dove sono raccolti i corpi dei nostri caduti di Portella..

L’ANPI Palermo “Comandante Barbato” nell’anno 70° della Resistenza e nel 120° dei Fasci Siciliani in continuità con le lotte per la Libertà e per la difesa della dignità umana aderisce alla MARCIA DELLA LEGALITA’ perchè si arrivi a VERITA’ e GIUSTIZIA contro tutte le mafie. 

L’Amministrazione comunale di San Giuseppe Jato, è lieta di invitarLa alla “II Marcia della legalità”, manifestazione promossa in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “Salvatore Riccobono” di San Giuseppe Jato e l’Istituto di istruzione superiore “E. Basile” di Monreale, in occasione della XVIII “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie”, che si svolgerà nel nostro centro urbano il 21 marzo prossimo. 

La manifestazione si aprirà la mattina, col concentramento di studenti, cittadini e amministratori previsto per le ore 9,30 a Piazza del Popolo. Da lì il corteo si muoverà lungo il corso principale (corso Umberto I) e proseguirà fino a Piazza Falcone e Borsellino, dove è prevista una sosta per un momento di riflessione dedicato alla lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie e alla recita di alcune poesie e pensieri affidata agli studenti delle scuole locali. Il corteo proseguirà poi fino a piazza Caduti di Portella dove la marcia si scioglierà, si presume alle ore 12,30 circa.
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difendiamo il prestigio e la dignità del Parlamento voluto dalla Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza

Boldrini presidente Camera, il discorso di insediamento »

Guarda il video Boldrini presidente Camera, il discorso di insediamento. Aggiornati con le ultime video notizie di Sky.

 

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Cinisi, dove muore la memoria

Di Marcello Longo

“Il casolare di contrada Feudo dove lo hanno massacrato e ucciso 35 anni fa è stato trasformato in una discarica, il terreno circostante ricoperto di letame e l’edificio è a rischio crollo”. È il luogo in cui è morto Peppino Impastato la notte fra l’8 e il 9 maggio 1978, dov’è saltata in aria la giovane biografia di quel – com’è scritto sulla sua tomba – “rivoluzionario e militante comunista assassinato dalla mafia democristiana”.

L’indecenza di un luogo della memoria abbandonato all’oblio e all’incuria è stata denunciata da Giovanni Impastato, fratello di Peppino. Con amarezza: “E’ una questione di dignità, noi qui abbiamo trovato il sangue di Peppino. Mi vado sempre più convincendo che la memoria di Peppino non interessi più a nessuno. Neanche a quelli che dicono di voler la difendere, fra le istituzioni e la cosiddetta società civile. La verità è che siamo stati abbandonati da tutti.”

Radio 100 passi, un’emittente web fondata nel 2007 per ripercorrere la strada della Radio Aut di Peppino, ha lanciato un appello al presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché “il casolare venga consegnato alla collettività”. La petizione online (change.org/Peppinoimpastato) ha già raggiunto 18mila firme.

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2° anniversario a Isnello della strage di Salussola

DAI FASCI SICILIANI ALLA RESISTENZA

Il sindaco di Salussola presente a Isnello a suggello di un sentimento di fratellanza  che ormai sempre più accomuna queste due comunità. Presente anche Teresa Ortoleva sorella dell’eroe partigiano Giovanni  e altri familiari. Quest’anno all'”appuntamento del 9 marzo per ricordare”, un significativo importante incontro con gli alunni delle scuole medie di Isnello e Collesano. Hanno sopratutto parlato loro,  gli studenti, mostrando anche il civile impegno del corpo insegnante. Hanno letto testi da loro elaborati che si sono aggiunti alla bellissima mostra realizzata dagli studenti dei luoghi della tragedia. Mostra che il sindaco Giuseppe Mogavero  ha disposto perchè sia sempre fruibile nelle scuole di Isnello. Poi gli interventi dei due sindaci, di Antonio Ortoleva, di Francesco Fustaneo, di Nino Musca, di Giusy Vacca referente dell’ANPI di Isnello. La mattinata si è conclusa con il corteo e il canto di “Bella Ciao” per andare a deporre le corone di alloro dell’ANPI Palermo, dei comuni di Isnello e Salussola ai piedi della tomba, al cippo del partigiano Giovanni Ortoleva.

Nel pomeriggio una straordinaria puntuale apprezzata conferenza su “Mafia e potere nell’Italia Repubblicana” del giudice Pierluigi Morosini del Tribunale di Palermo con ampio dibattito e con il saluto  dell’ANPI Palermo portato da Angelo Ficarra  soffermatosi in particolare sugli anniversari di questo anno, 120° dei Fasci Siciliani e  70°  della Resistenza. Quì sotto la  foto della celebrazione della ricorrenza a Salussola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

vedi le altre foto al link quì sotto

http://www.facebook.com/n/?anonimo.siciliano.9%2Fposts%2F222021614589221&mid=7a5a3caG5af3bf62f215G381fc27G3a&bcode=1.1362863773.AblkXkQgIRyjdseR&n_m=angelo.ficarra%40gmail.com

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9 MARZO ECCIDIO DI SALUSSOLA

Con forte sentimento di fratellanza pubblichiamo questa corrispondenza da Salussola di Giulio Nicolini

Isnello ricorderà l’eccidio di Salussola sabato 9 marzo

Sarà presente il sindaco di Salussola
Salussola 2 marzo 2013 – Isnello ricorderà l’eccidio di Salussola sabato 9 marzo. Ci sarà anche il sindaco di Salussola Cabrio, sabato 9 marzo, a Isnello, per ricordare la strage dell’8 e 9 marzo 1945 di Salussola. Isnello, è il paese siciliano dove è nato Giovanni Ortoleva, che è deceduto durante le torture subite a Salussola.

Lo scorso anno, i suoi resti mortali furono riesumati dal cimitero di Cravacuore e tumulati in quello di Isnello. Il comune delle Madonie, ricorderà l’eccidio di Salussola e il martire Ortoleva, con una manifestazione che si svolgerà nel Centro Sociale del paese, e in seguito a cimitero, con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba.  Alle ore 09.00 è previsto un incontro con gli alunni delle scuole, e ci sarà una conferenza riflessione, tenuta dal giornalista Antonio Ortoleva,  su ” Radici comuni della lotta per la libertà e per la dignità umana “, a cui seguirà ” 20 gennaio 1893, giorno di San Sebastiano; la strage di Caltavuturo “. Al termine, in corteo al cimitero, si svolgerà la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba di Giovanni Ortoleva. Alle ore 17,00, sempre al Centro Sociale di Isnello, è indetta una conferenza del dottor Piergiorgio Morosini, giudice del Tribunale di Palermo, su ” Lotta alla mafia e potere nell’Italia Repubblicana “. Il sindaco Cabrio sarà di ritorno, in tutta fretta, a Salussola per la manifestazione indetta in paese per la mattina del 10 marzo. [claudio/circolari/salussola]

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