L’incontro con Dino Paternostro ANPI Corleone: “il Doccio libera per liberarsi…”
Oggi il gruppo di volontari della comunità “Il Doccio” ha cominciato la raccolta dei pomodori! È stata una giornata molto faticosa, ma sicuramente produttiva: sotto il sole rovente siamo riusciti a raccogliere più di 170 cassette di pomodori, sicuramente la volontà e la collaborazione ci hanno dato un buono aiuto! Nel pomeriggio è venuto a trovarci Dino Paternostro, segretario della camera del lavoro di Corleone e, con entusiasmo e partecipazione, tutti noi del Doccio l’abbiamo accolto nella nostra sala. Il suo intervento è stato significativo, ci ha brevemente accennato alla nascita della mafia in Italia, sottolineando che attraverso una maggiore sensibilizzazione civile e culturale, “Cosa nostra” … così come è nata può anche morire! Ciò che più ci “portiamo a casa” dall’incontro con lui è un concetto molto importante: la consapevolezza di essere qua non solo per “liberare dal silenzio” offrendo una forza lavoro alla cooperativa, ma anche per auto-liberarci da un pensiero chiuso, privo di quell’essenziale senso critico che ci dovrebbe sempre guidare nelle nostre scelte. Sì, quel senso critico che tanto costa impegno, perché, tutto sommato, la via più facile, per non dire “illecita”, è ciò che spesso accorcia tempi e fatiche. Paternostro ha infine sottolineato il valore delle cooperative sociali che si impegnano da anni nella coltivazione delle terre confiscate dalla mafia, lottando contro abusi e soprusi. Molto interessante è stato anche l’intervento di Franco, socio della cooperativa “Lavoro e non solo”, il quale ci ha raccontato il disagio e le difficoltà che hanno incontrato nel corso degli anni a seguito della loro scelta di schierarsi contro la mafia. È davvero significativo per noi sapere che tanta gente rischia ogni giorno la propria vita per rimanere fedele ai propri ideali e per difendere la propria libertà