APPELLO CONTRO LA MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA A MESSINA

COMUNICATO STAMPA

LA MANIFESTAZIONE  REGIONALE CHE FORZA NUOVA ORGANIZZA PER IL 15

DICEMBRE A MESSINA E’ UNA MANIFESTAZIONE DAL SIGNIFICATO APERTAMENTE FASCISTA CHE LA NOSTRA COSTITUZIONE REPUBBLICANA NATA DALLA RESISTENZA E LE LEGGI IN VIGORE VIETANO.

 

IL RIPETERSI DI TANTE INIZIATIVE, SOTTO VARIA FORMA IN TUTTA ITALIA, RICHIEDONO DA PARTE DI TUTTI GLI ANTIFASCISTI UNA ATTENTA VIGILANZA.

 

CHIEDIAMO ALLE AUTORITA’ E A OGNI ALTRA STRUTTURA PREPOSTA AL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE DI NON AUTORIZZARE LA MANIFESTAZIONE DI MESSINA, PER I SUOI CONTENUTI, PER LA SUA AMPIEZZA A LIVELLO REGIONALE

E PER GLI ’OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE.

 

L’ANPI SICILIA, RICORDA CHE IN ITALIA, QUELLI CHE APPARIVANO COME SEMPLICI RIGURGITI DI NOSTRALGICI, SI VANNO MANIFESTANDO NELLA LORO AMPIEZZA E CON CRESCENTE DIFFUSIONE NELLE VARIE FORME ANCHE IN EUROPA, SPESSO CON LA PROTEZIONE E L’INCORAGGIAMENTO  DA PARTE DI PUBBLICI AMMINISTRATORI.

 

INVITIAMO TUTTE LE STRUTTURE DELL’ANPI SICILIA A DENUNCIARE QUESTI PERICOLI PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA E A IMPEGNARSI PER CREARE LE CONDIZIONI UNITARIE TRA TUTTI GLI ANTIFASCISTI SICILIANI PER UN PROGRAMMA NON SOLO DI DIFESA DEMOCRATICA MA ANCHE PER LO SVILUPPO DI OGNI INIZIATIVA ANTIFASCISTA DELLA NOSTRA CULTURA E DEI VALORI DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI.

 

IL COORDINATORE REGIONALE ANPI SICILIA

OTTAVIO TERRANOVA

Palermo 05/12/2012

COMUNICATO DEI FIRMATARI DELL’APPELLO PARTITO DAL CIRCOLO PRC PEPPINO IMPASTATO DI MESSINA

Apprendiamo che il 15 Dicembre sfilerà nella nostra città un corteo indetto da Forza Nuova, formazione politica di chiara ispirazione fascista. Manifestiamo la nostra contrarietà al libero svolgimento di una tale manifestazione portatrice di chiari contenuti antidemocratici, xenofobi, omofobi, antisemiti e inneggianti all’odio razziale. Ricordiamo che la nostra Costituzione, scritta col sangue dei partigiani, con la   XII Disposizione transitoria, vieta la ricostituzione del partito fascista ritenendolo incompatibile con l’ordinamento democratico e repubblicano e la Legge Scelba n. 645 del 1952 nonché  la legge Mancino n.205 del 1993 prevedono il reato di apologia di fascismo e il reato di istigazione all’odio razziale. Continua a leggere

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L’utopia della libertà

Vi diamo notizia con piacere della pubblicazione di due libri di Pippo Oddo, un saggio storico e un romanzo, che raccontano uno dei più signicativi episodi del Risorgimento siciliano, purtroppo dimenticato, di cui furono protagonisti diversi comuni della provincia di Palermo. La presentazione avverra a Roma il 7 dicembre 2012 nei locali della Casa della Memoria e della Storia, in via San Francesco di Sales, 5.

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FESTA PER LA PALESTINA LIBERA IL PIANTO DI GIOIA DI UN PALESTINESE

Riportiamo  con gioia e commozione il pianto di gioia di un palestinese, Zaher;  E’ un  inno alla libertà il suo, inno alla internazionale umana, alla fratellanza, alla solidarietà. In questo momento abbiamo negli occhi i  Taufik Zajad, i Walid Gazal, gli Abu Fares, gli uomini e le donne del soccorso popolare libanese ai tempi di Sabra e Shatila o della mezzaluna palestinese. Tanti di questi oggi non ci sono più. In nome loro e dei tanti caduti per la libertà gridiamo forte “wiva la Palestina libera”.

“eravamo forse una ventina di ragazzi di fronte alla presidenza della regione siciliana, portavamo le bandiere della Palestina, c’erano i ragazzi che hanno portato sempre la Palestina nel cuore, l’hanno amata sempre, e coccolata nel cuore, anche se mai l’hanno conosciuta era Lei, si era Lei, mia madre, sorella, amore amante era lei motivo d’orgoglio di costanza, era il motivo in più per vivere e contiuare a lottare.
Mi sono accorto che non apparteneva a me, ma era l’amore di tanti, ed ora finalmente diventata la sposa di tutte e di tutti coloro che l’hanno amata senza conoscerla mai, io l’ho rivista dopo 40 anni per soli 4 giorni, ma era la sposa più bella che avrei mai sognato, la vedevo e la sentivo negli abbracci dei miei cugini, nelle loro e nelle mie lacrime, nei sorrisi nella zaghroute che mia cugina, muta dalla nascita, tentava di intonare ed io li, come un bambino appena nato, non riusciva a smettere di ……., per i tanti anni in cui mi hanno separato da MIA MADRE …LA PALESTINA”

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Palermo 2 giorni con Smuraglia

Immagini dell’incontro dei giovani con Carlo Smuraglia.
Si è svolto il pomeriggio di venerdì 9 novembre alla Facoltà di Lettere in viale delle Scienze. Hanno aperto le struggenti note di Schindler’s list del magico violino del maestro Aldo Mausner, ebreo palermitano  che ha conosciuto da bambino le persecuzioni fasciste dopo le leggi razziali. Presenti e hanno presa la parola i partigiani Placido Armando Follari, comandante Otello, che ha partecipato alla liberazione di Bologna, Giuseppe Benincasa, cavaliere della Repubblica, sopravvissuto alla terribile strage di Cefalonia; Coordinatore Antonio Ortoleva hanno preso la parola dopo una breve introduzione di Angelo Ficarra, e la lettura per la voce di Rosa Gargano di una piece “perchè anonimo siciliano” dedicata agli sconosciuti caduti nelle lotte per la libertà e in difesa della dignità umana;  Flora Buttitta, figlia di Ignazio, piccola staffetta partigiana al Nord dove si era trasferita con la famiglia, Pippo Oddo testimone e storico delle lotte del movimento contadino, il professore Giuseppe Carlo Marino intervenuto sulla trattativa Stato mafia,  e il professore  Eugenio Giannone di Cianciana che ha riportato la testimonianza di un parente partigiano caduto per la libertà.
Dopo la consegna effettuata da Carlo Smuraglia all’on. Angelo Capitummino, già presidente dell’ Assemblea Regionale Siciliana, di una pergamena dell’ANPI Palermo a firma di Ottavio Terranova con la motivazione  della tessera ad honorem: “Per essersi instancabilmente impegnato con Pio La Torre nel Movimento per la pace,  mobilitando il mondo cattolico siciliano, contro la istallazione della base missilistica di Comiso. Sempre impegnato in difesa della democrazia e per la smilitarizzazione della Sicilia”, ha preso la parola Carlo Smuraglia che ha concluso l’incontro con una straordinaria indimenticabile lezione umana, politica e storica sulla Resistenza e sulla necessità di più antifascismo oggi.  “Da un lato c’è questo crescendo di episodi e manifestazioni quasi quotidiane, il fenomeno si espande e suscita reazioni troppo modeste. C’è molta indifferenza in giro, ignoranza di quello che significano queste manifestazioni. Un Paese che ha avuto una dittatura fascista, una guerra disastrosa, lutti, tragedie, dovrebbe provare una sensazione di vergogna di fronte a episodi di questo tipo.  Forse non abbiamo fatto abbastanza i conti con cosa è stato il fascismo. Parlarne oggi è importante. Bisogna coinvolgere le istituzioni che  a loro volta reagiscono assai poco a questi fenomeni”.

 

 

 

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Grande atto di civiltà a Campofelice di Roccella

 

     VIA FASCI SICILIANI

 

Domenica 11 novembre  atto di civiltà a Campofelice di Roccella. Il gonfalone dell’ANPI Palermo assieme a quello del Comune svettano sotto la targa della “Via FASCI SICLIANI” appena scoperta. A strappare il velo il Sindaco  Francesco Vasta, Angelo Ficarra già presidente del comitato promotore per il centenario dei Fasci Siciliani oggi segretario dell’ANPI Palermo, e Francesco Fustaneo  referente dell’ANPI di Campofelice a cui si deve assieme a Giovanni Bruno Galante  l’ importantissima iniziativa di farsi promotori di questo significativo atto di recupero della memoria dei Fasci Siciliani dei Lavoratori in onore e gloria di quanti caddero sotto il piombo del governo Crispi e della mafia. A Campofelice va l’onore di essere il primo comune che raccoglie l’appello dell’ANPI,  della CGIL  ieri rappresentata da Dino Paternostro, dell’ARCI  con Nino Musca e da Libera.

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Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo

Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo. Questa la triplice parola d’ordine che sintetizza un ordine del giorno approvato dal Comitato Nazionale dell’ANPI.

LEGGI DOCUMENTO COMITATO NAZIONALE ANPI

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Campofelice di Roccella intitola una via ai FASCI SICILIANI

Campofelice di Roccella (PA) – Domenica 11 novembre alle ore 16:30:

INTITOLAZIONE DI UNA VIA AI FASCI SICILIANI

 

Fasci siciliani (detti anche Fasci siciliani dei lavoratori) furono un movimento di massa di ispirazione democratica e socialista, sviluppatosi in Sicilia dal 1891 al 1893, fra proletariato urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Fu soppresso nel sangue solo dopo un duro intervento militare durante il governo Crispi.

La memoria storica di tali eventi è stata marginalizzata, nonostante l’importanza che questi avessero assunto all’epoca.

L’iniziativa di intitolare una via ai “Fasci Siciliani”, promossa a Campofelice di Roccella da Francesco Fustaneo e da Giovanni Bruno Galante, sulla scia di un progetto di più ampio respiro promosso dalle sigle ANPI, LIBERA, CGIL, ARCI, è stata accolta con entusiasmo dall’ Amministrazione Comunale che ha individuato con la collaborazione dei promotori  una via cittadina ed espletato tutti gli adempimenti burocratici perché la stessa  andasse in porto.

L’appuntamento è previsto davanti il Palazzo Municipale di Campofelice di Roccella dal quale si procederà in corteo verso la via intitolata ai Fasci Siciliani. Per l’occasione interverranno: Francesco Fustaneo, il Sindaco Francesco Vasta, Dino Paternostro (responsabile regionale CGIL Legalità e segretario della camera del lavoro di Corleone), Ottavio Terranova (coordinatore regionale ANPI Sicilia), Angelo Ficarra (ANPI Palermo), Nino Musca (ARCI Caltavuturo).

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Smuraglia: antifascismo e democrazia

venerdì 9 alle ore 16.30 presso la Facoltà di Lettere – Città universitaria, Sala Seminari incontro con i giovani e il presidente nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia. Parteciperanno i partigiani Placido Follari comandante Otello che ha partecipato alla liberazione di Bologna e  Giuseppe Benincasa, sopravvissuto alla strage di Cefalonia, familiari di partigiani, deportati e perseguitati politici. Paolo Zarcone, cantastorie, con il “Lamento per la morte di Turiddu Carnevale” di Ignazio Buttitta ci ricorderà la continuità tra antifascismo, resistenza e lotta contro la mafia e in difesa della dignità umana.
Il violinista Aldo Mausner, ebreo palermitano perseguitato dopo la vergognosa emanazione delle leggi razziali, suonerà Schinder list.

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PETIZIONE: MAI PIU’ VIOLENZA SULLE DONNE

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A:governo e parlamento

L’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, denuncia la 105^ vittima di femicidio in Italia dall’inizio del 2012 e lancia un appello: Carmela, morta a diciassette anni per difendere la sorella dalla violenza dell’ex fidanzato, sia l’ultima vittima. La violenza sulle donne non è una emergenza ma è un fenomeno strutturale di una societa’ che pone uomini e donne in una relazione di disparità. Lo denunciamo da anni e non è più tollerabile che in un Paese che si definisce civile, le violenze sulle donne e i femicidi avvengano nell’indifferenza della società e della politica.
Ci appelliamo al Governo italiano, al Parlamento e alla società civile, affinché in tempi brevissimi sia ratificata nel nostro ordinamento, la Convenzione del Consiglio d’Europa firmata ad Istanbul, che vincola i Paesi aderenti ad azioni ed iniziative importanti di contrasto alla violenza sulle donne, sia finalmente attuato il Piano Nazionale Antiviolenza e si sostengano con finanziamenti adeguati, tutti i centri antiviolenza aderenti alla Rete Nazionale.
Le violenze sulle donne e i femicidi non sono un destino inscritto nelle vite delle donne, ma sono cronache di morti annunciate nel vuoto politico e nel silenzio di un Paese che sembra non avere più coscienza.

I primi firmatari dell’appello: Riccardo Iacona e Serena Dandini

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Partigiani di Collesano

Articolo di Nino Cicero da Espero , rivista del comprensorio Termini-Cefalù-Madonie,  che riferisce i risultati di una esemplare ricerca sul contributo dei siciliani alla  Resistenza e alla lotta di Liberazione,  dettata dalla esigenza di un recupero “partecipato” della memoria storica. 

Un partigiano siciliano è quasi un ossimoro. Di solito si tratta di soldati nati e vissuti al nord. Gente del nord, di quelli che al primo vagito hanno ingoiato la nebbia e non l’hanno più abbandonata. In questa storia è difficile pensare al sole di Sicilia. Eppure c’è.

Ogni guerra ha i suoi ritornelli e tra i tanti “O partigiano, portami via, …” lo cantano i più e a giocare con le associazioni vengono in mente occupazione, liberazione, aprile, guerra civile, armistizio, angloamericani, tedeschi, Salò, via Rasella, Fosse Ardeatine… Viene in mente pure che la guerra è uguale. O forse no. È il drammatico gioco delle parti, quello sì. Presupposti diversi, guerre diverse, protagonisti diversi. Eppure, alla fine, rimane solo la conta dei morti. Uomini. Tutti. E che siano uguali non c’è dubbio; che mutino condizioni e certezze ideologiche, anche lì non c’è dubbio. E ancora, senza dubbio, c’è che senza i partigiani la guerra avrebbe avuto un esito diverso. L’Italia, in fondo, venne liberata (anche) grazie a loro. Per primi ad entrare, anticipando gli Alleati, in molte città, su, nel profondo Nord.

Tra questi, tra i partigiani del nord, in lotta al nord, strano che sembri, ci sono stati pure dei siciliani. E tra i siciliani, pure i madoniti e tra di essi cinque collesanesi (due, Salvatore Gulino e Angelo Indulsi, opereranno nell’ex-Jugoslavia accanto ai soldati del maresciallo Tito). Nomi e cognomi (in ordine alfabetico): Rosario Gargano (le cui notizie, dei cinque, sono in numero maggiore: ci occuperemo in questo articolo solamente di lui, lasciando ai successivi due la storia degli altri sei), Illuminato Liberti, Salvatore Passafiume, Vincenzo Sabbatino, Salvatore Sapienza. Operano in zone diverse, ma escono tutti (tranne Sabbatino di cui le notizie raccolte, purtroppo, si limitano a ben poco) dagli archivi piemontesi. Che ve ne siano altri, mobilitati in altre regioni o in altri teatri di guerra, è probabile, ma ad oggi non ci risultano.

In Val Sangone solo Rosario Gargano. Contatto Mauro Sonzini, vicepresidente dell’Anpi locale e mi faccio descrivere il luogo. Che è in provincia di Torino. Continua a leggere

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