Grande atto di civiltà a Campofelice di Roccella

 

     VIA FASCI SICILIANI

 

Domenica 11 novembre  atto di civiltà a Campofelice di Roccella. Il gonfalone dell’ANPI Palermo assieme a quello del Comune svettano sotto la targa della “Via FASCI SICLIANI” appena scoperta. A strappare il velo il Sindaco  Francesco Vasta, Angelo Ficarra già presidente del comitato promotore per il centenario dei Fasci Siciliani oggi segretario dell’ANPI Palermo, e Francesco Fustaneo  referente dell’ANPI di Campofelice a cui si deve assieme a Giovanni Bruno Galante  l’ importantissima iniziativa di farsi promotori di questo significativo atto di recupero della memoria dei Fasci Siciliani dei Lavoratori in onore e gloria di quanti caddero sotto il piombo del governo Crispi e della mafia. A Campofelice va l’onore di essere il primo comune che raccoglie l’appello dell’ANPI,  della CGIL  ieri rappresentata da Dino Paternostro, dell’ARCI  con Nino Musca e da Libera.

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Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo

Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo. Questa la triplice parola d’ordine che sintetizza un ordine del giorno approvato dal Comitato Nazionale dell’ANPI.

LEGGI DOCUMENTO COMITATO NAZIONALE ANPI

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Campofelice di Roccella intitola una via ai FASCI SICILIANI

Campofelice di Roccella (PA) – Domenica 11 novembre alle ore 16:30:

INTITOLAZIONE DI UNA VIA AI FASCI SICILIANI

 

Fasci siciliani (detti anche Fasci siciliani dei lavoratori) furono un movimento di massa di ispirazione democratica e socialista, sviluppatosi in Sicilia dal 1891 al 1893, fra proletariato urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Fu soppresso nel sangue solo dopo un duro intervento militare durante il governo Crispi.

La memoria storica di tali eventi è stata marginalizzata, nonostante l’importanza che questi avessero assunto all’epoca.

L’iniziativa di intitolare una via ai “Fasci Siciliani”, promossa a Campofelice di Roccella da Francesco Fustaneo e da Giovanni Bruno Galante, sulla scia di un progetto di più ampio respiro promosso dalle sigle ANPI, LIBERA, CGIL, ARCI, è stata accolta con entusiasmo dall’ Amministrazione Comunale che ha individuato con la collaborazione dei promotori  una via cittadina ed espletato tutti gli adempimenti burocratici perché la stessa  andasse in porto.

L’appuntamento è previsto davanti il Palazzo Municipale di Campofelice di Roccella dal quale si procederà in corteo verso la via intitolata ai Fasci Siciliani. Per l’occasione interverranno: Francesco Fustaneo, il Sindaco Francesco Vasta, Dino Paternostro (responsabile regionale CGIL Legalità e segretario della camera del lavoro di Corleone), Ottavio Terranova (coordinatore regionale ANPI Sicilia), Angelo Ficarra (ANPI Palermo), Nino Musca (ARCI Caltavuturo).

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Smuraglia: antifascismo e democrazia

venerdì 9 alle ore 16.30 presso la Facoltà di Lettere – Città universitaria, Sala Seminari incontro con i giovani e il presidente nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia. Parteciperanno i partigiani Placido Follari comandante Otello che ha partecipato alla liberazione di Bologna e  Giuseppe Benincasa, sopravvissuto alla strage di Cefalonia, familiari di partigiani, deportati e perseguitati politici. Paolo Zarcone, cantastorie, con il “Lamento per la morte di Turiddu Carnevale” di Ignazio Buttitta ci ricorderà la continuità tra antifascismo, resistenza e lotta contro la mafia e in difesa della dignità umana.
Il violinista Aldo Mausner, ebreo palermitano perseguitato dopo la vergognosa emanazione delle leggi razziali, suonerà Schinder list.

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PETIZIONE: MAI PIU’ VIOLENZA SULLE DONNE

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A:governo e parlamento

L’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, denuncia la 105^ vittima di femicidio in Italia dall’inizio del 2012 e lancia un appello: Carmela, morta a diciassette anni per difendere la sorella dalla violenza dell’ex fidanzato, sia l’ultima vittima. La violenza sulle donne non è una emergenza ma è un fenomeno strutturale di una societa’ che pone uomini e donne in una relazione di disparità. Lo denunciamo da anni e non è più tollerabile che in un Paese che si definisce civile, le violenze sulle donne e i femicidi avvengano nell’indifferenza della società e della politica.
Ci appelliamo al Governo italiano, al Parlamento e alla società civile, affinché in tempi brevissimi sia ratificata nel nostro ordinamento, la Convenzione del Consiglio d’Europa firmata ad Istanbul, che vincola i Paesi aderenti ad azioni ed iniziative importanti di contrasto alla violenza sulle donne, sia finalmente attuato il Piano Nazionale Antiviolenza e si sostengano con finanziamenti adeguati, tutti i centri antiviolenza aderenti alla Rete Nazionale.
Le violenze sulle donne e i femicidi non sono un destino inscritto nelle vite delle donne, ma sono cronache di morti annunciate nel vuoto politico e nel silenzio di un Paese che sembra non avere più coscienza.

I primi firmatari dell’appello: Riccardo Iacona e Serena Dandini

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Partigiani di Collesano

Articolo di Nino Cicero da Espero , rivista del comprensorio Termini-Cefalù-Madonie,  che riferisce i risultati di una esemplare ricerca sul contributo dei siciliani alla  Resistenza e alla lotta di Liberazione,  dettata dalla esigenza di un recupero “partecipato” della memoria storica. 

Un partigiano siciliano è quasi un ossimoro. Di solito si tratta di soldati nati e vissuti al nord. Gente del nord, di quelli che al primo vagito hanno ingoiato la nebbia e non l’hanno più abbandonata. In questa storia è difficile pensare al sole di Sicilia. Eppure c’è.

Ogni guerra ha i suoi ritornelli e tra i tanti “O partigiano, portami via, …” lo cantano i più e a giocare con le associazioni vengono in mente occupazione, liberazione, aprile, guerra civile, armistizio, angloamericani, tedeschi, Salò, via Rasella, Fosse Ardeatine… Viene in mente pure che la guerra è uguale. O forse no. È il drammatico gioco delle parti, quello sì. Presupposti diversi, guerre diverse, protagonisti diversi. Eppure, alla fine, rimane solo la conta dei morti. Uomini. Tutti. E che siano uguali non c’è dubbio; che mutino condizioni e certezze ideologiche, anche lì non c’è dubbio. E ancora, senza dubbio, c’è che senza i partigiani la guerra avrebbe avuto un esito diverso. L’Italia, in fondo, venne liberata (anche) grazie a loro. Per primi ad entrare, anticipando gli Alleati, in molte città, su, nel profondo Nord.

Tra questi, tra i partigiani del nord, in lotta al nord, strano che sembri, ci sono stati pure dei siciliani. E tra i siciliani, pure i madoniti e tra di essi cinque collesanesi (due, Salvatore Gulino e Angelo Indulsi, opereranno nell’ex-Jugoslavia accanto ai soldati del maresciallo Tito). Nomi e cognomi (in ordine alfabetico): Rosario Gargano (le cui notizie, dei cinque, sono in numero maggiore: ci occuperemo in questo articolo solamente di lui, lasciando ai successivi due la storia degli altri sei), Illuminato Liberti, Salvatore Passafiume, Vincenzo Sabbatino, Salvatore Sapienza. Operano in zone diverse, ma escono tutti (tranne Sabbatino di cui le notizie raccolte, purtroppo, si limitano a ben poco) dagli archivi piemontesi. Che ve ne siano altri, mobilitati in altre regioni o in altri teatri di guerra, è probabile, ma ad oggi non ci risultano.

In Val Sangone solo Rosario Gargano. Contatto Mauro Sonzini, vicepresidente dell’Anpi locale e mi faccio descrivere il luogo. Che è in provincia di Torino. Continua a leggere

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Circolo Italia Cuba “Che Guevara” Palermo

 

                           ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA

                                                  COMANDANTE BARBATO  PALERMO

Al Circolo  Italia Cuba  “Che Guevara” di Palermo

L’Associazione Nazionale Partigiani  d’Italia  di Palermo è solidalmente partecipe alla grande manifestazione del 27 prossimo a Milano, convocata dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, dalla Camera del Lavoro, dall’Anpi, dall’Arci  e dalla Rete antifascista di Milano, in ricordo del giovane Giovanni Ardizzone ucciso da una jeep scelbiana cinquant’anni fa, nel 1962, durante una pacifica manifestazione in favore della pace e della libertà di Cuba e della sua rivoluzione.

L’ANPI Palermo, particolarmente impegnata nel recupero della memoria dell’antifascismo siciliano e dell’apporto alla Resistenza dei partigiani siciliani, nel nome della lunga scia di caduti nella lotta per la difesa della dignità umana, si associa alla richiesta di libertà per i cinque cittadini cubani che hanno operato per la pace e per la sicurezza del popolo cubano.

Ricorda inoltre gli impuniti attacchi terroristici che si muovono dalle città U.S.A. che da oltre, cinquant’anni infliggono all’isola caraibica un crudele blocco condannato ripetutamente dall’Assemblea Generale dell’ONU.

            In questo momento di particolare preoccupazione per la democrazia in Italia costretta a registrare, oltre l’attacco più violento ai diritti del mondo del lavoro condotto sotto anonime bandiere tecno-neo-liberiste, il concomitante, a segnarne l’asservimento e la dipendenza, proliferare di aperte iniziative squadriste fasciste e filonaziste, l’ANPI Palermo fa appello per una informazione più libera e puntuale, anche in difesa della democrazia, e su questa battaglia e per le esigenze di Verità e Giustizia sulla trattativa Stato mafia.

          Vi abbracciamo     Ottavio Terranova  Presidente        Angelo Ficarra  Segretario

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ACQUA BENE COMUNE

 

    • Domenica 21 ottobre 2012
    • dalle 18.00 fino alle 20.00
      Palermo Cantieri culturali della Zisa sala Blu Cobalto
  • La Campagna promossa da EPSU sindacato europeo dei servizi pubblici è mirata a promuovere presso la Commissione Europea, attraverso la raccolta di almeno un milione di firme in 7 Paesi U.E. il diritto all’Acqua pubblica e per fare avanzare in Europa un modello di Democrazia e partecipazione fondato sui diritti di cittadinanza.

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Guerra e Libertà. Silvio Trentin e l’antifascismo italiano

 Locandina del Seminario sul libro di Carlo Verri “Guerra e Libertà. Silvio Trentin e l’antifascismo italiano (1936-1939)” (XL edizioni 2011)
martedì 23 ottobre 2012 ore 17  Sala delle Capriate    Palazzo Steri di Palermo     piazza Marina, 61
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L’ANPI Palermo ai SICILIANI

 


                                                                  ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA

                                                                                 COMANDANTE BARBATO – PALERMO

Non ci sfugge, ne siamo pienamente coscienti, la gravità del momento che attraversiamo segnato dalla pesante crisi economica del capitalismo. In questi venti anni non solo di volgare corrotto inciucio berlusconiano ma anche segnati da una profonda deriva morale e politica, ieratici sacerdoti e prefiche oltre ad annunziare terribili catastrofi, non si sono stancati e non si stancano di additare  il popolo lavoratore come moralmente responsabile di una catastrofe minacciata, colpevole di avere lottato ed avere conquistato negli anni a costo di grandi sacrifici una serie di diritti soprattutto volti alla difesa del lavoro e della dignità umana, vedi per tutti l’ art. 18.

Diritti che sono stati rapidamente annullati in una logica schiavistica di precarizzazione dell’esistenza di cui ancora subdolamente  accusare, in nome di un inesistente conflitto generazionale, i genitori che si mangiano i figli.

“Privare di dignità il lavoro e trattarlo alla stregua di ogni altra merce, fa parte di una strategia che viene da lontano, messa a punto  dalle dottrine neoliberali”, dice in una intervista Luciano Gallino Professore emerito e sociologo di fama internazionale. “Negli Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Italia e Germania, le classi dominanti hanno avviato così la loro lotta di classe  per recuperare il terreno perduto nei trent’anni successivi la Seconda Guerra Mondiale.”  Lo hanno fatto ricacciando indietro i redditi da lavoro dipendente insieme ai diritti del lavoro. Lo hanno fatto puntando ad una concentrazione di ricchezza finanziaria in gran parte dovuta alla speculazione. Continua a leggere

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