INTERVISTA A CARLO SMURAGLIA PRESIDENTE NAZIONALE ANPI e al partigiano FRANCESCO PELLEGRINO

INTERVISTA A CARLO SMURAGLIA PRESIDENTE NAZIONALE ANPIIl presidente dell’Associazione partigiani 70 anni fa era volontario del Corpo di liberazione. “Sapevamo che ad accoglierci c’era anche chi era stato fascista fino a poche ore prima”. Ma la pacificazione è lontana perché negli ultimi anni “pseudo storici hanno dipinto i partigiani come delinquenti”. E c’è chi “non accetta l’esito della Storia”, come si è visto nelle recenti polemiche sulla Scuola Diaz. “Oggi con Mattarella c’è più attenzione”
di | 25 aprile 2015
Il 25 aprile del ’45 non realizzò di “aver fatto la Storia”. Per chi combatteva, quel giorno assomigliava ai precedenti. L’abisso alle spalle. I nazisti in ritirata dappertutto. Lui marciava con i compagni lungo le sponde venete del Po. Entravano nei paesini appena liberati e si godevano l’abbraccio della gente: “Anche se sapevamo che ad accoglierci c’era anche chi era stato fascista fino a poche ore prima”. Le grandi feste di Milano e delle altre città erano lontane. Aveva vent’anni. La stessa età di quel regime sotto cui era nato e cresciuto: al quale adesso aveva inflitto il colpo di grazia. “Respirare la libertà”. Per questo si era arruolato volontario nel Corpo italiano di liberazione, Divisione Cremona, sotto l’8° armata. Dopo 70 anni non ricorda un episodio preciso avvenuto in quel giorno. Gli torna alla mente solo la gioia e lo spirito di fratellanza che si respirava nelle strade. Era la normalità di quegli ultimi sprazzi di guerra. “Mi piace dare alla Resistenza lo stesso significato che le diede Tina Anselmi: aver compiuto gesti straordinari che invece in quei momenti apparivano normali”, dice Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi, avvocato, ex componente del Csm, per anni figura di primo piano nel Partito comunista in Lombardia e senatore dei Ds. Settanta anni dopo, però, quella Storia non è ancora “coscienza condivisa“, “patrimonio comune”. Questo perché il Paese “non si è ancora pacificato: c’è una parte di esso che non riesce ad accettare l’esito della Storia, che c’è ed è chiaro”. Un limite che viene da lontano, “nacque nei primi anni del Dopoguerra”. E si ripresenta continuamente ancora oggi. Sotto altre forme, ma carico della stessa pericolosità. “Basta pensare alla sentenza della Corte europea che ha condannato l’Italia per le torture alla Diaz durante il G8 di genova del 2001, e a quel poliziotto che nonostante questo ha scritto che entrerebbe altre mille volte in quella scuola. Questo significa non accettare la Storia”.

 Da che cosa dobbiamo liberarci dopo 70 anni?

Dal revisionismo. Da quella furia demolitrice innescata soprattutto negli ultimi anni da alcuni pseudo storici che con poche, e in alcuni casi senza, fonti documentate hanno screditato la figura dei partigiani trattandoli come dei delinquenti. D’altronde avvenne anche nei primi anni dopo la Liberazione. Molti ex combattenti vennero processati con accuse infondate da magistrati che in gran parte si erano formati sotto il Fascismo. Vedo però che quest anno c’è molta più attenzione e rispetto riguardo alla Resistenza, anche grazie alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel discorso di insediamento ha voluto citare quei principi a cui la nostra lotta si ispirò. Ma bisogna liberarsi anche dalla mitizzazione della Resistenza. Le va restituito il suo carattere vero, autentico: tante persone provenienti da strati sociali diversi e con idee diverse che trovarono la spinta per dar vita a un grande riscatto morale e civile. Per molti giovani la scelta di entrare nelle fila della Resistenza fu un gesto istintivo, dettato dalla smania di libertà per il proprio Paese. Ai ragazzi delle scuole dico sempre che le scelte istintive sono quelle che influiscono di più nella vita.

Anche altri giovani si lasciarono andare a scelte istintive e si arruolarono nella Repubblica Sociale perché non volevano essere considerati traditori dagli ex alleati nazisti. Meritano lo stesso rispetto?
Furono scelte sbagliate. Molti di quei ragazzi si sono trovati davanti a un bivio: proseguire sulla strada delle barbarie o incamminarsi verso quella della democrazia. La nostra fu una scelta coraggiosa, ci battevamo con pochi mezzi contro l’esercito più forte del mondo per respirare il profumo di libertà. Mentre i repubblichini non si accorsero che la loro scelta era già stata superata dalla Storia e continuarono a commettere atrocità.

E’ possibile una pacificazione?
Credo di sì. Ma è necessario non confondere la pacificazione con la parificazione delle due parti. Non si può dare la medaglia al partigiano e al repubblichino: hanno combattuto per due ideali diversi e contrapposti. Un Paese deve avere dei momenti storici che, anche se non sono condivisi da tutti, vanno rispettati. E’ un punto di incontro che evita l’odio.

In questi giorni l’odio verso i “diversi” – quelli che 70 anni fa erano gli ebrei, gli antifascisti, gli omosessuali – è straripato come un rigurgito davanti al naufragio del barcone con 900 migranti a bordo. Sui social network molti hanno festeggiato quelle morti.
Questo fa molto male. Significa che c’è una parte di Paese che non riesce ad accettare neppure quei valori di solidarietà verso i più deboli contenuti nella Costituzione. Ma non mi meraviglio molto dopo che quel poliziotto ha scritto che entrerebbe di nuovo nella scuola Diaz per commettere quello che la Corte di Strasburgo ha definito “atti di tortura”. Questo episodio è emblematico: la cultura democratica non è ancora entrata nella coscienza di tutti. Solo accettando la Storia si può arrivare a una pacificazione: questo vale per la Resistenza e per qualsiasi altro periodo storico che questo Paese ha vissuto.

Crede che il Pd conservi gli ideali della Resistenza che per molti anni sono appartenuti quasi esclusivamente alla sinistra?
Questi valori sono stati messi in discussione ovunque. E anche la sinistra li ha un po’ smarriti. Mi piacerebbe che venissero riscoperti. Non solo a sinistra, ma da chiunque: sono principi universali che ognuno di noi dovrebbe abbracciare.

Proprio a Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza, l’assessore della giunta Pisapia Chiara Bisconti vorrebbe collocare in piazzale Loreto l’Albero della vita “per cancellare un momento storico controverso con un inno alla vita”. Secondo lei lo scempio che venne compiuto sui cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e altri 13 gerarchi è un momento della nostra storia da cancellare?
Non ho sentito le dichiarazioni dell’assessore. Ma un monumento vicino a quella piazza c’è già. E’ quello che ricorda i 15 partigiani prelevati dal carcere di San Vittore e fucilati in piazza dalla brigata Ettore Muti il 10 agosto del ’44. I cadaveri vennero lasciati marcire al sole perché servissero da esempio. Questo episodio innescò la rabbia popolare nell’aprile del ’45. Non bisogna cadere in errore: piazzale Loreto non è solo il luogo dove vennero appesi Mussolini, la Petacci e gli altri gerarchi, è anche il luogo di quel massacro. Per me non c’è bisogno di molto altro, basta il monumento che ricorda quei 15 partigiani uccisi. Anzi, bisognerebbe dargli più visibilità.

di | 25 aprile 2015

TOCCANTE INTERVISTA DI LIDIA TILOTTA AL PARTIGIANO FRANCESCO PELLEGRINO

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Commenti

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IMMAGINI, TESTIMONIANZE, PENSIERI del 25 APRILE DEL 70°

Angelo Ficarra La Sicilia, con i suoi rappresentanti a Milano alla grande festa nazionale della Liberazione, si avvia alla sua grande stagione dell’antifascismo.

Giusy Vacca Una manifestazione straordinaria!!! Moltissimi siciliani sono venuti a trovarci;  è commozione purissima e coinvolgente…poi vedrete le foto….

Lidia Tilotta

Ieri alle 12.02 ·

Due giorni fa una delle interviste più emozionanti della mia vita professionale . Al partigiano Francesco Pellegrino. Parole forti, belle che ci consegnano un impegno a non dimenticare e a rafforzare sempre di più la nostra memoria. Potete vederla oggi al settimanale Rai tgr alle 12.25 e poi alle 14 al tg. Buon 25 aprile a tutti e a tutte

 

Rosario Manganella Oggi, ci siamo riappropriati di un grande valore universale: la libertà e di un grande fatto storico: la Liberazione.
Da anni non succedeva piú, ma i 70 anni hanno fatto questo miracolo. W la Libertà. W la Resistenza.

23 h · Mi piace · 2

Salvo Li Castri ha aggiunto 2 nuove foto. Questa mattina, sollecitati da Franco Ciminato, Angelo Ficarra ed io siamo stati ai Bagni Arabi di Cefala’ Diana. Si teneva uno dei tanti eventi x il 70*, dal titolo “dove l’acqua cava la pietra”, incentrato su Poesia e Resistenze. Era pure presente Peppino Benincasa. Tra gli altri presenti cito Beatrice Monroy , Pippo Oddo e Pietro Cosentino.

Pasqua de Candia

Continuano le iniziative per il settantesimo della Liberazione e della Resistenza. 

il 5 per mille all’ANPI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ANCORA IMMAGINI DI UN GRANDE 25 APRILE DEL 70°

MILANOSERATA 24 APRILE PALERMO SI STRINGE IN BALLO ALLE ALTRE CITTA' D'ITALIARingraziamo per le immagini la preziosa collaborazione del compagno Mario Piraino, il compagno Gaetano Imbrociano nostro straordinario porta bandiera, Salvo Li Castri, Lia Blanda, Franco Ciminato e tanti, tanti altri.

Ringraziamo tutti i compagni che hanno lavorato dietro le quinte e che sono gli artefici di questa grande mobilitazione per il 70° della Liberazione. In particolare ringraziamo i compagni di tutte le associazioni e organizzazioni aderenti al comitato “VERSO IL 25 APRILE”. Con essi salutiamo il futuro della resistenza in Sicilia. Ringraziamo anche i compagni della delegazione che ha tenuto alta la bandiera dell’ANPI Sicilia a Milano compagne Giusy Vacca, Caterina Pollichino e il compagno Pino Lo Bello. Grazie a tutti i partecipanti. Con voi nasce il futuro della democrazia in Italia.

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IMMAGINI FESTA 25 APRILE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

STRAORDINARIO 25 APRILE DEL 70° A PALERMO

ggdd@giuristidemocratici.it

Ora e sempre resistenza !

La FESTA DELLA LIBERAZIONE è la festa della vittoria dell’Italia democratica e repubblicana dopo gli orrori della dittatura fascista.

La nostra COSTITUZIONE è il frutto della lotta di liberazione nazionale, il punto culminante della storia del nostro Paese, patto di civile convivenza

fra uomini liberi, nata dall’incontro delle tante culture che alimentarono la Resistenza, intesa ad impedire e prevenire qualsiasi tentazione e pratica

autoritaria.

La Costituzione ha insediato nelle istituzioni la libertà che ci è stata donata dalla Resistenza.

Oggi, un Parlamento ILLEGITTIMO, eletto con una legge dichiarata INCOSTITUZIONALE, si appresta a stravolgere la costituzione minando alle

fondamento la divisione dei poteri tra Governo e Parlamento.

Il 27 Aprile, a soli due giorni dalla celebrazione del 60° anniversario della Liberazione, IL PARLAMENTO ESAUTORATO DEI SUOI POTERI SI APPRESTA A VOTARE UNA LEGGE ELETTORALE che fa impallidire la così detta “legge truffa”, del 1953 che sollevò accese reazioni popolari pur prevedendo l’attribuzione di un premio di maggioranza al solo partito che avesse raggiunto il 50 % dei consensi, e che assomiglia moltissimo alla legge del Governo fascista di Mussolini, del 1923 che attribuiva i 2/3 dei parlamentari alla lista che avesse raggiunto almeno il 25% dei voti.

L’Italicum consentirà l’attribuzione di un premio di maggioranza anche a liste che non raggiungano il 20 % dell’elettorato attivo, grazie al premio

di lista attribuito dopo il ballottaggio tra le due formazioni più votate.

Le modifiche costituzionali combinate con la nuova legge elettorale, stravolgeranno i meccanismi della democrazia rappresentativa introducendo un modello inedito di “premierato assoluto”, che realizza una concentrazione di potere nelle mani del Governo e del suo capo, attribuendo di fatto ad un unico partito  potere esecutivo e potere legislativo, condizionando, altresì, la nomina del Presidente della Repubblica e dei componenti della Corte Costituzionale, organismi di garanzia fondamentali per la vita della democrazia costituzionale.

Salvaguardare la democrazia oggi, è garantire la propria libera voce domani. Diciamo no alle legge oltraggio che, calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico.

DICIAMO NO ALLO SCEMPIO DELLA COSTITUZIONE ATTUATO ATTRAVERSO UNA RIFORMA CHE SOTTRAE POTERI AI CITTADINI E MORTIFICA IL PARLAMENTO

MOBILITIAMOCI PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE IN TUTTE LE SEDI E FERMARE QUESTO PROGETTO POLITICO CHE VUOLE RIPORTARE INDIETRO LE LANCETTE DELLA STORIA, AZZERANDO IL LASCITO DELLA RESISTENZA.

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RIESI ANTIFASCISMO E RESISTENZA

LA RESISTENZA.

Da buon Soldato,
con orgoglio
e coraggio,
per la mia Patria
in guerra ho lottato.
L’armistizio,
erroneamente
interpretato.
Confusione
mi ha creato.
Le veste di militare
mi ho levato,
e per le montagne,
mi sono avviato.
Come partigiano
mi sono arruolato.
e per la libertà ho lottato.
Spero che un giorno, sarò ricordato,
che per la libertà, la mia vita ho sacrificato.

Calogero Riggio

Grazie ai compagni professore  Rosario Riggio e Giuseppe Calascibetta avviato un serio processo di ricerca per il recupero della memoria delle lotte per la Libertà dal nazifascismo, per la democrazia e per la difesa della dignità umana. Grazie anche a Giuseppe Montedoro figlio del partigiano Rosario Montedoro di Bagheria che ha partecipato, insieme al partigiano Gianni Mineo, a  liberare 220 ostaggi dei nazisti rinchiusi nella chiesa della Chiassa di Arezzo. af

Molto bella la testimonianza per Calogero Riggio

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verso il 25 aprile 2015 Palermo

25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2015

RESISTENZA: OGGI DOMANI SEMPRE

Difendiamo i valori di libertà, giustizia, solidarietà e pace che hanno animato la lotta di Liberazione e sui quali si fonda la Costituzione della Repubblica Italiana per un rinnovato impegno contro ogni forma di fascismo.

Il 25 aprile del 1945 l’Italia venne liberata dai nazifascisti con una lotta che vide fianco a fianco uomini e donne, operai e intellettuali, contadini e liberi professionisti del Nord e del Sud, di diversa fede politica e religiosa. Da lì la democrazia italiana ha iniziato il suo cammino, da lì è nata la nostra Costituzione.Sono passati settant’anni da quella data e oggi il paese e la sua democrazia corrono grandi pericoli.I continui colpi del revisionismo storico e i tentativi di scrivere un’altra storia puntano a cambiare la Costituzione e a consegnare i diritti, i valori, gli ideali ai potentati economico-finanziari, alle leggi del mercato e della mercificazione globale.Registriamo gli attacchi ai diritti del lavoro, ai sistemi della scuola, dell’informazione, della giustizia, che producono impoverimento e cancellano dall’orizzonte la possibilità di futuro per le nuove generazioni.Come siciliane/i e palermitane/i decidiamo di non restare indifferenti e fermi a guardare, ci mobilitiamo, scendiamo in piazza e ci riprendiamo questa giornata di festa, per mantenere vivo il ricordo della Resistenza e della Liberazione, in forma attiva e non solo celebrativa, fuori da una visione puramente retorica o soltanto simbolica, affinché nelle nuove generazioni si rafforzi l’amore per la libertà e l’impegno per i principi di giustizia sociale, per riaffermare i valori ricevuti in eredità: la solidarietà e il riconoscimento dell’antifascismo e della democrazia come valori comuni e doveri sociali.A settant’anni dalla Liberazione, il 25 Aprile ci richiama tutte e tutti a un impegno costante per difendere e testimoniare ogni giorno questi valori.Come siciliane/i e palermitane/i affermiamo con forza quanto sia importante continuare la battaglia civile e culturale contro quelli che rimuovono, che dimenticano, che preferiscono la retorica alla responsabilità verso la propria storia. Chiamiamo giovani e anziani, donne e uomini, cittadine e cittadini di oggi e di domani, tutte le forze che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, a scendere in piazza, a festeggiare il 25 aprile, per non essere tra gli indifferenti.Chiamiamo tutte e tutti a essere partigiani.

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Comitato “Palermo per il settantesimo della Liberazione” #settantesimoComposto da:

ANPI Palermo “Comandante BARBATO”

Arci Palermo

Arciragazzi Palermo

Assiciazione Liberi Artigiani/Artisti

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba – Circolo “Ernesto Che Guevara” di Palermo

Cgil Palermo

Ciss Ong

Comitato Addiopizzo

Comitato Antirazzista Cobas Palermo

Comitati NOMUOS Palermo

Comune di Palermo

Consiglio dei Eelam Tamil in Italia

Consulta Provinciale degli Studenti e delle studentesse Palermo

Erripa Centro Studi Achille Grandi – Palermo

Fieramente in Comune

Fiom Palermo

Forum Antirazzista Palermo

Forum Siciliano Acqua Bene Comune

HRYO Human Rights Youth Organization

Laboratorio Zen Insieme

LAB.ZEN2

Laici Comboniani Palermo

Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie

Libert’aria Spazio di Cultura

Mediterraneo di Pace

Partito Socialista Siciliano

Rete degli Studenti di Palermo

Rifondazione Comunista Palermo

Sinistra Ecologia Libertà Palermo

SPI Ggil – Palermo

Teatro Mediterraneo Occupato

UDU Palermo – Unione degli Universitari

Zabùt – Centro Documentazione Lotte Sociali

 

Per adesioni/informazioni: Anpi: anpisegreteriabarbato@gmail.com Arci Palermo: palermo@arci.it

 

 

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25 Aprile PROGRAMMA

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VERSO IL 25 APRILE A TERMINI IMERESE

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MARE NOSTRO CHE NON SEI NEI CIELI

Mare nostro che non sei nei cieli

e abbracci i confini dell’isola e del mondo

sia benedetto il tuo sale

e sia benedetto il tuo fondale

accogli le gremite imbarcazioni

senza una strada sopra le tue onde

pescatori usciti nella notte

le loro reti tra le tue creature

che tornano al mattino

con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli

all’alba sei colore del frumento

al tramonto dell’uva di vendemmia,

Che abbiamo seminato di annegati

più di qualunque età delle tempeste

tu sei più giusto della terra ferma

pure quando sollevi onde a muraglia

poi le riabbassi a tappeto

custodisci le vite, le visite cadute

come foglie sul viale

fai da autunno per loro

da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte

di padre e di madre prima di partire

Erri De Luca

Lampedusa 2 ottobre 2014 – da Agorà speciale Rai3, 3 ottobre 2014.

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Antifascismo e Resistenza Come il popolo divenne esercito

23 aprile giovedì ore 18 Palermo Palazzo delle aquile

presentazione del saggio di Pompeo Colajanni

“Antifascismo e Resistenza” Come il popolo divenne esercito

Nell’occasione sarà operante

annullo postale omaggio al Comandante Barbato nel 70° della Liberazione

Intervengono

Salvatore Nicosia Presidente dell’Istituto Gramsci Siciliano Presenta e coordina

Giusto Catania    Assessore Comune di Palermo    

Giorgio Colajanni

Angelo Ficarra

Giuseppe Carlo Marino

Leoluca Orlando   Sindaco di Palermo

Ottavio Terranova

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