E’ morto uno dei boia più bestiali delle Ardeatine

Mentre da Berlino non..

..non c’è posto per la salma di Erich Priebke a Hennigsdorf, la cittadina pochi chilometri a nord di Berlino che ha dato i natali all’ex capitano delle Ss. L’amministrazione comunale ha fatto sapere all’agenzia…(Repubblica.it 15 Ottobre 2013)

E dalla

Comunità ebraica. “I funerali a Roma sono impensabili proprio perché luogo della strage. E’ come chiedere ai cittadini di Marzabotto il consenso a seppellire lì l’autore dell’eccidio”. Così Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana, in diretta su Radio Città Futura a proposito del dibattito che infiamma sulla sepoltura di Erich Priebke. “Non è giusto – ha aggiunto – nemmeno che sia seppellito in Italia perché è una nazione nata sulle ceneri del fascismo. Che se ne torni in Germania e nel suo luogo di nascita, ovvero Berlino”

Dalla Sicilia   Sentite , sentite  (Repubblica.it 15 ottobre2013)

A quanto si apprende, però, la salma potrebbe essere tumulata nel cimitero di Fondachelli Fantina, in provincia di Messina. La disponibilità del comune siciliano sarebbe stata comunicata direttamente a Roma questo pomeriggio, tramite un fax spedito e firmato dal sindaco Marco Antonino Pettinato. “E’ un gesto di umanità cristiana, un’idea nata sfogliando i giornali – spiega Pettinato all’Italpress – Priebke ormai è morto e merita di essere seppellito, qualunque crimine abbia commesso. Sono sorpreso dal comportamento della Chiesa in questa vicenda. Una giusta sepoltura non è stata negata neppure ad Hitler”. Paolo Giachini,  legale di Priebke, ha poi definito “concreta” l’ipotesi di una tumulazione a Fondachelli Fantina.

A parlare per primo, a quanto pare, non è direttamente il sindaco ma il padre, ex sindaco, di cui non conosciamo la storia che noi, in ogni caso, rispettiamo. Purtroppo dobbiamo dire che, nella migliore delle ipotesi, sembra non rendersi conto che la “carità cristiana” non c’entra per nulla di fronte alla offesa e alla vergogna di un  ignorante, esaltato, sprezzante, feroce assassino che ha voluto ribadire anche da morto col suo testamento la negazione dei milioni di esseri umani infornati nei campi di sterminio fascisti  e nazisti.

Quella che manca non è la carità cristiana che gli ha consentito, comunque non corrisposta, di vivere fino ai suoi oltre 90 anni. Quella che non può mancare è prima di tutto la ferma, irremovibile condanna della ideologia fascista e nazista la cui pseudo cultura, come siamo purtroppo costretti a constatare, per molti anni, dal dopoguerra ad oggi, ha  permeato diversi gangli della società italiana, P2 compresa. Questa offesa al popolo siciliano, antifascista della prima ora, erede del glorioso movimento dei Fasci dei Lavoratori siciliani, certamente non passerà.

ANPI Palermo

ps  Sembra che il comune del messinese abbia ritirato la sua proposta.

Il coordinamento regionale dell’ANPI siciliana ha emanato una ferma protesta.

L’ANPI Sicilia chiama le proprie strutture, i cittadini, le forze democratiche, il Governo Regionale e tutte le Autorità, ad impedire che nella nostra regione, il

sangue innocente di tante vite tragicamente spezzate, che in questi giorni stiamo raccogliendo e seppellendo con amore, si confonda con quello di un terribile criminale.

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GIOVANNI ORCEL: DAI FASCI SICILIANI ALL’ANTIFASCISMO ALLA RESISTENZA

L ’ANPI, Il centro Impastato, La CGIL, Centro Pio La Torre con la partecipazione del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando  lunedì   14 ottobre 2013 alle ore 11,30, ricordano Giovanni Orcel nel 93° anniversario del suo assassinio avvenuto il 14 ottobre 1920 in Corso Vittorio Emanuele all’altezza della Biblioteca regionale dove  deporremo una corona sotto la lapide che lo ricorda.

Giovanni Orcel è una delle figure più significative del movimento operaio palermitano, studente viene arrestato durante una manifestazione  di solidarietà al gruppo dirigente dei FASCI SICILIANIsegretario generale della FIOM dal marzo del 1919  operava per unire lotte urbane e lotte delle campagne sulla scia di Nicola Barbato e anche del fratello Ernesto Orcel fondatore del Fascio dei Lavoratori di Cefalù, ed  in stretto collegamento con Nicolò Alongi, il dirigente contadino assassinato dalla mafia nel febbraio del 1920.

Orcel viene assassinato ad un anno dalla strage di Riesi del 1919 dove vengono assassinati 22 contadini e un tenente di fanteria che si era opposto all’ordine fascista di sparare sui contadini che manifestavano per la riforma agraria. Ad ordinare il fuoco in solidale intesa con la mafia è stato un fascista della prima ora, Ettore Messana di Racalmuto, ufficiale di P.S., poi membro dell’OVRA, il servizio segreto, efferato criminale di guerra questore a Lubiana negli anni 40 ed infine lo ritroveremo inspiegabilmente ….Ispettore generale di polizia in Sicilia negli anni fine 1944-45 implicato nella strage di Portella della Ginestra e in altri efferati omicidi.

Entrambi i delitti, inequivocabilmente di matrice fascista e mafiosa, sono rimasti impuniti.

Su Giovanni Orcel leggi Giuseppe Carlo Marino, 1976 nel libro “Partiti e lotta di classe in Sicilia da Orlando a Mussolini” (Bari, De Donato, 1976); poi nel saggio di  Giuseppe Carlo Marino “Vita e martirio di Nicola Alongi, contadino socialista” e in numerosi altri scritti.

Il libro di Giovanni Abbagnato, Giovanni Orcel. Vita e morte per mafia di un sindacalista siciliano. 1887-1920, ricostruisce l’attività di Orcel e le lotte di quegli anni.

Orcel, Alongi e la lunga scia di sangue di sindacalisti e cittadini uccisi, lottarono per la difesa della dignità umana e la dignità del lavoro. a.f.

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MIMMO RIZZO, MASSIMO GANCI E POMPEO COLAJANNI RICORDANO NICOLA BARBATO

PRESENTAZIONE ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO

GIOVEDI’ 10 OTTOBRE ORE 17,30

QUESTA TRASCRIZIONE, QUESTE PAGINE, COSI’ RICCHE DI STORIA, DI UMANITA’, DI SOLIDARIETA’ VOGLIONO ESSERE UN OMAGGIO ANCHE IN LORO RICORDO (degli autori. n.e.). Vittorio Riera

SARA’ PRESENTE IL CURATORE VITTORIO RIERA

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LAMPEDUSA E OLTRE: MA COME E’ STATO POSSIBILE

Ma, come è stato possibile

Ma, come è stato possibile, che questo paese, reduce dalle leggi razziali, rinato dalla Resistenza, con la Costituzione detta la più bella del mondo, con sede secolare del Vaticano ( centro “ideologico” dell‘altruismo) si perseguano materialmente e penalmente, privati della libertà,  esseri umani,  timbrati ”clandestini”?

Ma, come è stato possibile, che cittadini originari del luogo vengano incriminati penalmente se scoperti ad aiutare gli umani detti “clandestini”, in terra e in mare, pur in situazioni di perigliosi salvataggi.

Ma, come è stato possibile, che uomini e donne siano stati riconsegnati, come ancora avviene, agli aguzzini tiranni che ne martoriavano le carni e la vita, in dileggio al comando istituzionale che impone il diritto di asilo allo “straniero”, al quale ”sia impedito nel suo paese di origine l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, garantire dalla Costituzione italiana”.

Ma, come è stato possibile che i rifugiati nel loro percorso di presenza in Italia per avere il riconoscimento dello status devono aspettare anche 18 mesi, chiusi in luoghi recitati con le sbarre, poi abbandonati, di fatto, in strada.

Ma, come è stato possibile che centinaia di migliaia di nati in Italia non possono avere i requisiti di cittadinanza, considerati “figli di nessuno”, valutati impuri alla stirpe, altrimenti detta razza.

Già, come è stato possibile!

Eppure, ancora sono tra noi una” rappresentanza” di coloro che portano nelle carni, nella mente e nel cuore le “stimmate” della Libertà.

domenico stimolo

ciao Domenico e grazie.
siamo certamente in ritardo su questo fronte dove già si erano trovati diversi giovani che forse non abbiamo saputo ascoltare fino in fondo.
Un abbraccio
                    angelo

 

La questione, oltre che drammatica, è assolutamente prioritaria.  Il ritardo, gravissimo,  è di tutte le componenti della società civile figlie della Costituzione, in specie delle grandi organizzazioni sociali, politiche ( quelle progressiste) e sindacali.

Il dato è, a mio parere, che ci siamo trovati ad un nuovo 1938, quello delle leggi razziali, così, in balia del fascismo moderno, quello che preme, in un clima di grande confusione e sotto il ricatto del fallimento dello Stato, per gravi modifiche della Costituzione. 

Le nuove leggi razziali sono state quelle rappresentate dal reato di clandestinità, dal cosiddetto pacchetto sicurezza, e dalle pratiche persecutorie nei riguardi di centinaia di migliaia di esseri umani, abbandonati , perseguiti ed incarcerati di fatto nei tanti rivoli che costituiscono il sistema di “accoglienza” italiano.

Di fronte a tanto orrore, tutti, nei fatti determinatisi,  sono stati praticamente consenzienti.

E’ vero c’ è in attività, da tempo, un’ articolata rappresentazione di associazioni e soggetti variegati che in questi lunghi anni hanno cercato di denunziare, manifestare e portare sollievo.

Però, alfine, la realtà tragica è rimasta totalmente immutata. Le leggi persecutorie sono sempre in azione.

Non c’è mai stata una “sponda” che, per autorevolezza, scevra da settarismi, e prestigio di bagaglio materiale e morale, potesse svolgere ruolo trainante e di raccordo.

Su questo fronte non possono non esserci gli eredi diretti dei Valori incarnati nella Lotta di Liberazione, nella difesa dei Valori della Costituzione, in specie in difesa degli esseri umani che chiedono accoglienza, giustizia, solidarietà e pace.

Dobbiamo recuperare e  coltivare la Memoria proiettandola nei fatti cogenti che riguardano la quotidianità, a partire dalle azioni necessarie per smantellare le nuove leggi razziali, prima che sia, ancora una volta, troppo tardi.

 Domenico Stimolo


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MEMORIE DI CEFALONIA

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VERGOGNA: Basta con le leggi razziali

Basta con le leggi razziali

Fortezza Europa vergognati!

Diritto d’asilo europeo Subito!

Siamo tutti nella stessa barca

L’odierna strage di migranti a Lampedusa, l’ennesima protesta nel megaCara di Mineo dei richiedenti asilo, le continue violazioni dei diritti umani dei migranti in Italia, quando riescono a sopravvivere ai sempre più frequenti naufragi, c’impongono di non essere più indifferenti e/o complici delle vergognose leggi razziali e delle infami politiche securitarie che in questi anni hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero marino e l’Europa in lager con coste e territori militarizzati. I migranti che ce la fanno vengono infine schiavizzati come forza-lavoro “usa e getta” da vergognose leggi come la Bossi-Fini ed il “pacchetto sicurezza”, per la cui abrogazione dovremo continuare a batterci.

Contro il razzismo istituzionale : Tolleranza zero!

C’è da vergognarsi di non aver fatto abbastanza per impedire questa macelleria di migranti! In questi anni le leggi razziali hanno causato decine di migliaia di morti, solo che i cadaveri non arrivavano nelle nostre coste; adesso finisce l’ipocrisia di chi ci ha governato in Italia ed Europa di non sapere realmente cosa succede ai migranti, che fuggono da miseria e guerre “umanitarie” causate da criminali politiche neo-colonialiste della “civile” Europa.

Dopo la morte dei migranti nella Plaia di Catania il 10 agosto scorso, le associazioni antirazziste hanno lanciato una campagna per il Diritto d’asilo europeo per fare in modo che i richiedenti asilo, dopo l’identificazione, possano iniziare la procedura per l’ottenimento dell’asilo nei paesi nordeuropei dove risiedono i propri familiari.

A livello nazionale è iniziato un percorso unitario dell’associazionismo migrante ed antirazzista per costruire una manifestazione nazionale per i diritti dei/lle migranti.

Facciamo appello a tutte le realtà sociali, sindacali, religiose e politiche per dimostrare nei fatti che siamo tutti “Nella stessa barca” in lotta per un futuro libero dalle guerre e dal razzismo.

         

SABATO 5 ottobre corteo antirazzista

in via Etnea partenza alle ore 17,30 di fronte alla villa Bellini

 

Rete Antirazzista Catanese, Catania Bene Comune, LILA, Cobas Scuola, comitato di base NoMuos/NoSigonella…

da Domenico Stimolo che ringraziamo

DA ANPI SICILIA

ANCHE OGNI MEZZO  MILITARE CHE SOLCA IL MARE MEDITERRANEO,

SI ADOPERI CONCRETAMENTE, PER SALVARE LA VITA

E NON PER FARE LA GUERRA.

  ANPI SICILIA

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IL CORRIERE DELLA SERA BENEDICE QUELLA CHE PER LUI E’ LA RICOMPOSIZIONE AL CENTRO DELLA BORGHESIA ITALIANA

Dal corriere della sera

Corriere 3  ottobre  13

 Il coraggio dei moderati

di MASSIMO FRANCO

L’era di Silvio Berlusconi si è chiusa con un ultimo, malinconico bluff . Il suo voto a favore di un governo che voleva abbattere è l’estrema finzione di vittoria di fronte a una disfatta politica e personale: col paradosso che viene certificata col suo consenso. Ma è anche il sigillo finale su una fase nella quale era cresciuto il distacco del fondatore del centrodestra dalla realtà, italiana e internazionale: al punto da non avere più antenne per captare l’emancipazione davvero moderata dei suoi ministri e di molti parlamentari.

Si può dire che solo col voto di ieri è nata una vera maggioranza politica delle larghe intese. Non a caso il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha avvertito che sarà quella a governare, e non l’ammucchiata numerica che vorrebbe condizionarla. È una coalizione che si è forgiata passando attraverso una strettoia drammatica; e superando il trauma di una spaccatura del Pdl tutt’altro che prevedibile. Ne emerge un nucleo governativo, guidato dal vicepremier Angelino Alfano, che non può essere sminuito con la categoria dei transfughi o dei complici della sinistra. La sensazione è opposta.

Si tratta di una componente che oggi può rivendicare a ragione una forte identità; e proporla da posizioni di parità a una sinistra che ha avuto il merito di assecondare, senza forzarla, un’operazione politico-parlamentare evidentemente matura. Basti pensare alle implicazioni anche psicologiche che la sfida col Cavaliere ha avuto per un personaggio come Alfano, finora suo «delfino». Ma è chiaro che da oggi la maggioranza ha il compito di gestire con equilibrio e, viene da dire, generosità, i rapporti con il Berlusconi sconfitto.

Dopo il risultato di ieri alle Camere, anche il suo destino giudiziario non può non assumere contorni diversi. E non dovrebbe consentire a nessuno forzature per umiliarlo: tanto meno agli avversari. L’asse fra Quirinale, Palazzo Chigi, Pd, montiani e moderati del Pdl dovrebbe essere una garanzia. Protetta e consigliata da Giorgio Napolitano, la nuova maggioranza può puntellarsi su una omogeneità più marcata. E se agisce, è destinata a relegare in un angolo urlante non solo i «falchi» berlusconiani ma anche quelli annidati nelle pieghe della sinistra, oltre a Beppe Grillo e a una Lega svuotata.

Sono loro, esponenti del partito trasversale della crisi, gli sconfitti. E a vincere è chi vuole soddisfare la fame di stabilità dell’opinione pubblica, e la richiesta di certezze che Europa e mercati finanziari giustamente pretendono. Forse, l’errore più grossolano dei tifosi dello sfascio è stato di non avere capito che sono cambiate le regole del gioco. In un’Europa immersa nella crisi economica, il vincolo esterno dell’Italia non è più determinato dai patti militari: è dettato da codici di sicurezza finanziaria altrettanto stringenti.

Rischiare di stravolgerli per comprensibili, ma inaccettabili, ragioni personali è stata l’ultima illusione di onnipotenza di Berlusconi: una miopia che ha rivelato impietosamente la sua appartenenza al passato.

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Non ci provate!

Non ci provate! 


di Paolo Flores d’Arcais
Non provate a far slittare ancora la cacciata del Delinquente di Arcore da Palazzo Madama. Se il presidente Grasso o la Giunta allungheranno i tempi saranno responsabili di un vulnus contro lo spirito e la lettera della legge (che dice IMMEDIATAMENTE, ripetiamolo per chi finge di non sapere) e della Costituzione fondata sull’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla medesima. 
MANTELLO Fuori dal Parlamento lo stalker della democrazia

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Il Partigiano che offrì la sua esperienza e la sua passione alla rivoluzione cubana

 Dopo Isnello con Italia Cuba e una delegazione cubana

Presentazione del libro su GINO DONE’ con il Segretario Regionale CGIL Michele Pagliaro, Ottavio Terranova Presidente dell’ANPI,  Roberto Massari scrittore e Ines Kainer Presidente Alas

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IN MEMORIA DEI TREDICI ANNEGATI DI SCICLI

SOGNI DI VITA

 

TREDICI CORPI RIVERSI SULLA

SABBIA,  ALTRI, TRA I FONDALI

DEL MAR MEDITERRANEO,

VITE  FUGGITE DAL LORO

INFERNO, SOGNANDO LIBERTA’

E  CIVILE ACCOGLIENZA,

ORA, ODO IL RACCONTO DEI VIVI

IN QUESTA NUOVA LORO TERRA DI

SOGNI E DI  SPERANZE,

POI, TANTI BIMBI DAI GRANDI OCCHI,

BAGNATI DALLA SALSEDINE E DA

LACRIME AMARE.

                                                                                                                                                    Ottavio Terranova

 

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