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giancarloALESSANDRINIg

ianniALLEGRAgaiCANDIDO

gaetanoCIPOLLAgabriele

D’ACQUISTOflaviaFASANO

renatoGALASSOcinzia

GHIGLIANOcarloLAURICELLA

giuseppeMONTANARIenzo

PATTIsabrinaPICCIOLOstefa

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rodolfoTORTI

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NEL NOME DI GIOVANNI ORTOLEVA E PLACIDO RIZZOTTO

 

Prime immagini del 25 aprile a Palermo :

Siamo felici. E’ stato uno splendido 25 aprile a Palermo, dal corteo di migliaia di cittadini da piazza Politeama al giardino inglese, all’incontro dibattito con Armando Sorrentino, Angelo Ficarra e Ottavio Terranova condotto da Antonio Ortoleva, ancora con Saverio Lodato e poi il primo splendido concerto delle canzoni della libertà  con la direzione artistica di Francesco La Bruna. L’ANPI ringrazia tutti i cittadini che hanno partecipato e in particolare i familiari e i cittadini delle due città che hanno dato i natali ai due eroi partigiani, Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto, nel nome dei quali si è svolta la festa della Resistenza. Nelle foto  immagini del corteo che si è snodato da piazza Politeama al giardino inglese dove si è svolta ai piedi dei cippi che ricordano il massacro nazifascista di Cefalonia e Pompeo Colajanni glorioso comandante Barbato, la commovente lettura, al suono di Schinderlist del violino di Aldo Mausner e del sax soprano di Nicola Mogavero, dei nomi dei caduti nelle lotte per la difesa della dignità umana, contro il terrorismo politico mafioso e per la liberazione dal fascismo.

Nelle foto: Placido Rizzotto giovane, Giovanni Ortoleva, corteo, la storica Lucia Vincenti che legge nomi dei caduti e degli ebrei siciliani deportati e assassinati nei campi di sterminio nazifascista e Placido Armando Follari, comandante “Otello” che festeggiava con i suoi 89 anni il ricordo della sua partecipazione alla liberazione di Bologna.

A questo link un primo video della cerimonia realizzato da Franco Ciminato.

25 aprile 2012 Festa della liberazione a Palermo giardino inglese[1]

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CHI VUOLE DIVIDERE LA CITTA’ ?

Palermo 25 Aprile. Il comune, che era giustamente presente al mattino al giardino inglese per una sobria cerimonia, presenti le pricipali autorità civili e militari di Palermo e della Sicilia con la deposizione di una corona al cippo dei partigiani, cerimonia  alla quale ha partecipato  una rappresentanza ufficiale dell’ANPI,ha disertato il corteo, composto da cittadini, rappresentanti dei comuni della provincia e partigiani, al quale aveva aderito assicurando almeno la presenza dei simboli della città di Palermo come molti organi di stampa avevano annunciato e creando di fatto una inutile frattura nonostante l’appello dell’ANPI alla unità delle istituzioni. Chi vuole dividere la città?

ANPI Palermo Comandante Barbato.

 

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25 APRILE INDIETRO NON SI TORNA

Viviamo un momento difficile per la stessa democrazia; dietro un manto di perbenismo, in nome della crisi, sta passando un attacco ai diritti nelle fabbriche, al diritto del lavoro, al diritto alla stessa dignità umana. Stiamo assistendo ad una controriforma silenziosa della Costituzione. Chiediamo a tutti e al gruppo dirigente dell’ANPI di essere presenti.

25 APRILE INDIETRO NON SI TORNA

nel nome di Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto

TUTTI A PIAZZA POLITEAMA  .

Ore 9,30 CORTEO UNITARIO

da Piazza Politeama al Giardino Inglese

Cerimonia commemorativa. Saranno letti  per la prima volta i nomi dei caduti nelle lotte per la difesa della democrazia, della dignità umana e della libertà al suono diSchinderlist del violino di Aldo Mausner e di “Fischia il vento” del sax tenore di Nicola Mogavero.

 

NEL POMERIGGIO CONCERTO 25 APRILE

Ore 17,00 Il teatro degli spiriti propone lo spettacolo per bambini “Gino Melino e la parola magica”

· Ore 17,00 Incontro su Costituzione – Democrazia – Diritti

· Intrattenimento per l’intera giornata con le famiglie

· Mostra antimafia del maestro Gaetano Porcasi e le “creature” di Angela Quagliana.

. Ore 19,00 concerto del 25 aprile con la partecipazione degli artisti:

Flamenjazz · Giana Guaiana · Duin · Vorianova · Vincent Palazzo e Davide Vaccaro . Todo Cambia · Draunara · Klein Bottle-Trio Tecno Musica · Moffo Schimmenti, canterà brani del suo repertorio siciliano.

Gli attori Roberto Burgio e Paolo La Bruna leggeranno un testo di Antonio Ortoleva sul partigiano Jacon.

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IN CORTEO PER NON DIMENTICARE PALERMO 25 APRILE 9,30 PIAZZA POLITEAMA

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RICORDO DI PIO LA TORRE

PIO LA TORRE  SARA’ RICORDATO DALL’ANPI DI PALERMO  A TRENTANNI DAL SUO ASSASSINIO,  DURANTE LA SETTIMANA SULLE LIBERTA’, CHE VA DAL 25 APRILE AL PRIMO MAGGIO DI QUEST’ANNO.

di Ottavio Terranova

PIO LA TORRE  UN DIRIGENTE SICILIANO PROTAGONISTA NELLA LOTTA PER IL LAVORO, CONTRO LA MAFIA, PER LA PACE E PER IL RISCATTO DELLA SICILIA Continua a leggere

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CHI HA UCCISO PIO LA TORRE ?

Ho voluto scrivere, con Paolo Mondani, giornalista di “Report”, un libro sull’omicidio di Pio La Torre.

Abbiamo viaggiato, per lungo tempo, tra carte e documenti con alterni stati d’animo, spesso combattuti tra mollare o andare avanti. Ma, alla fine, non ci siamo rassegnati a considerare archiviata la vicenda politica del più importante dirigente comunista ucciso ne nostro paese.

Quella di Pio La Torre è la storia emblematica di un’Italia che vuole e riesce a pensare in grande guardando al futuro, che ragiona, lotta e non sta in silenzio.

E’ una storia che, negli anni in cui volgeva al termine, raggiunge livelli alti di un discorso concreto sul potere e sul sistema di potere mafioso, fuori da analisi superficiali e di comodo.

E’ una storia tragicamente interrotta dalla mente politica che ha  armato gli esecutori di quella stagione di sangue che, in Sicilia, va dal 1979 al 1982, ma che ha inizio con Portella della Ginestra e arriva a via D’Amelio, sommandosi alle stragi compiute da Piazza Fontana in  poi, tutte con l’obiettivo di impedire una cittadinanza caratterizzata dall’eguaglianza e dalla giustizia.

La vicenda di Pio La Torre appartiene alla democrazia, quella vera, fatta di partecipazione, lucidità e passione che va ricordata e  mantenuta dentro i canali di una ricerca instancabile delle troppe verità nascoste di questo Paese.

La Torre, in questo lavoro di studio e di ricerca, ci ha fatto incontrare Aldo Moro, Piersanti Mattarella, Enrico Berlinguer, in un insieme di sconcertante attualità, uomini che avevano visto avvicinarsi il pericolo di un grande silenzio della politica e ci ha spinto a riconsiderare tutto quello che è dovuto  donne e uomini di tenace concetto che lottano per il diritto alla verità.

Lo presenteremo a Palermo il prossimo 23 aprile ore 17,30  nell’aula magna del Rettorato dell’Università (Palazzo Steri).

Un caro saluto, Armando Sorrentino

 

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IN MEMORIA ED ONORE DI ROSARIO BENTIVEGNA partigiano siciliano

Erede di una illustre famiglia siciliana, quella dei Bentivegna, che a partire da Francesco, Stefano e tanti altri, è sempre stata, dalle rivoluzioni risorgimentali dei primi dell’ottocento fino a Rosario partigiano romano della Resistenza, dalla parte delle lotte per la libertà.

“E’ stato un eroe della Resistenza, fu decorato dal presidente Luigi Einaudi con una medaglia d’argento al valor militare” (Adnkronos)

 


ieri sera mi ha raggiunto la triste notizia della morte di Rosario Bentivegna, che avrei dovuto incontrare in maggio, e oggi mi rammarico di non averlo potuto abbracciare….

Con lui se ne va una parte fondamentale della storia della resistenza italiana, fu l’autore dell’attentato di via Rasella, e fino al 2010 ha dovuto combattere contro chi lo voleva colpevole delle fosse Ardeatine.

Una sentenza della cassazione stabili’ che non fu mai cosi, ma che una certa parte di italia lo voleva colpevole per forza.

Solo 22 ore dopo l’attentato i nazisti iniziavano la feroce rappresaglia, non ci fu il tempo di niente.

E’ stata una gran brava persona, grande partigiano  importante ciò che fece per svegliare le coscienze di una Roma paralizzata.

Con affetto

Silvia Bentivegna

“È il nome più conosciuto della Resistenza romana, perché ne fu indubbio protagonista e soprattutto perché a lui il comandante Carlo Salinari assegnò il compito rischioso di far scoppiare il 23 marzo 1944 al passaggio del Battaglione Bozen in via Rasella un carrettino pieno di tritolo che uccise 32 soldati nazisti. A quell’azione, decisa da Giorgio Amendola e dal comando delle formazioni garibaldine, parteciparono dodici partigiani dei Gap.”

 Dino Messina dal  Corriere della Sera del 24.9.11 in occasione della
presentazione del libro di Rosario Bentivegna:
"Senza fare di necessità virtù. Memorie di un antifascista", Einaudi.
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RIPRISTINATA LIBERTA’ DI PENSIERO E DI SINDACATO ALLA FIAT

DA DIRITTI DISTORTI

Fiat. Magneti condannata per condotta antisindacale

l tribunale di Bologna ha condannato la Fiat per attività antisindacale alla Magneti Marelli di Bologna riconoscendo alla Fiom il diritto di avere rappresentanti sindacali. È la prima sentenza di alcune decine di cause presentate dal sindacato guidato da Maurizio Landini.

Cosi’ da domani, per effetto della sentenza del giudice del lavoro Carlo Sorgi, i delegati Fiom ‘cacciati’ dalla Magneti Marelli di Bologna potranno rientrare nella saletta sindacale dello stabilimento. E nonostante un eventuale ricorso in appello dell’azienda. Se così non fosse, la Magneti Marelli commetterebbe un reato, punibile con l’arresto fino a tre mesi. Questo, secondo i legali che hanno presentato il ricorso per conto dei metalmeccanici della Cgil bolognese, è il rischio che corre la società del gruppo Fiat in caso di inottemperanza del decreto. Quello bolognese è il primo ricorso ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori che è stato definito in primo grado. Nel resto d’Italia sono una trentina i ricorsi (identici nelle argomentazioni) depositati e pendenti, di cui una ventina in Piemonte, quattro a Modena (contro Ferrari, Maserati, Lamborghini e New Holland), altri a Bari, Chieti e Brescia.

Ora aspettiamo che i tre operai di Melfi possano rientrare anche loro a lavoro. Un vero atto di giustizia e di rispetto delle regole e in tal caso del pronunciamento dei giudici.

http://www.dirittidistorti.it/articoli/12-lavoro/990-fiat-magneti-condannata-per-condotta-antisindacale.html
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CARLO SMURAGLIA CON L’ARTICOLO 18 SI DIFENDE LA COSTITUZIONE

Il Presidente dell’ANPI, in una intervista rilasciata al Manifesto giovedì 22 marzo, alla domanda se la CGIL, il sindacato più grande del mondo del lavoro in Italia,  rimarrà isolato nella difesa dell’articolo 18, così risponde: ” Dieci anni fa hanno riempito la piazza sull’articolo 18, è impossibile che i lavoratori abbiano cambiato idea. E’ vero che siamo in crisi ma i principi valgono anche in tempo di crisi. Cominciare a smantellarli è pericoloso perchè non si sa mai dove si finisce. E’ un discorso analogo a quello che si fa sulla Costituzione. Si può cambiare, ma non si può nemmeno immaginare di toccare i principi fondamentali. E l’articolo 18 nel sistema del diritto del lavoro equivale al principio di uguaglianza nella Costituzione.”

LEGGI TUTTA L’INTERVISTA     “C’era una volta Brodolini Così torniamo a prima del ’68”

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